Il mio lavoro di ricerca dottorale si concentra sul rapporto tra Architettura e Animale. Riflettere su tale rapporto significa sia ripensare i principi teorici e pratici che hanno fondato l’architettura, sia mettere in discussione la tendenza a considerare l’architettura come una questione esclusivamente umana e come disciplina utile solo ad addomesticare lo spazio. Pertanto, da una parte mi interessa analizzare le modalità attraverso cui l’Architettura, come sapere teorico/pratico costituitosi nell’occidente moderno e contemporaneo, ha partecipato alla costruzione di una logica binaria e gerarchizzante tra umano e non-umano. In particolar modo analizzo le strutture di trasformazione e di privazione animale quali: zoo, mattatoi, architetture ostili, che occupano una posizione centrale all’interno dell’assetto urbano e che spesso sono considerate strutture architettoniche di rilievo, ma che allo stesso tempo sono costruite, unicamente per soddisfare il complesso intreccio di esotizzazione/dominio che veicola il rapporto tra umano e non umano. Dall’altra parte mi interessa indagare il progetto Architettonico come mezzo potenzialmente sovversivo capace di generare processi di decostruzione e di invenzione di concetti/pratiche per la creazione di spazi ibridi/multispecie. In questo caso analizzo spazi come i Santuari/Installazioni/Progetti urbani come luoghi di dissidenza dello sguardo dove lo spazio diventa un luogo in cui intercorrono dinamiche relazionali di co-esistenza. A tal proposito è mio interesse indagare la proliferazione di spazi ibridi all’interno dei quali possano prendere corpo alleanze con le alterità segmentate come mostruose: gli animali. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è dunque quello di esplorare e mappare le modalità attraverso cui gli attori animali sono emersi all’interno dello spazio urbanizzato, per seguire le tracce che li hanno strutturati come soggetti suscettibili a differenti processi di inclusione/esclusione. Infine, è mia intenzione sviluppare una contra-teoria teratologica dello spazio urbano ed architettonico, capace di ri-tessere le spaccature e le lacerazioni fabbricate dal paradigma vitruviano.
Spazi mostruosi: per un'architettura trans-specie / Filosa, Francesca. - (2023 Jul 07).
Spazi mostruosi: per un'architettura trans-specie
Filosa, Francesca
07/07/2023
Abstract
Il mio lavoro di ricerca dottorale si concentra sul rapporto tra Architettura e Animale. Riflettere su tale rapporto significa sia ripensare i principi teorici e pratici che hanno fondato l’architettura, sia mettere in discussione la tendenza a considerare l’architettura come una questione esclusivamente umana e come disciplina utile solo ad addomesticare lo spazio. Pertanto, da una parte mi interessa analizzare le modalità attraverso cui l’Architettura, come sapere teorico/pratico costituitosi nell’occidente moderno e contemporaneo, ha partecipato alla costruzione di una logica binaria e gerarchizzante tra umano e non-umano. In particolar modo analizzo le strutture di trasformazione e di privazione animale quali: zoo, mattatoi, architetture ostili, che occupano una posizione centrale all’interno dell’assetto urbano e che spesso sono considerate strutture architettoniche di rilievo, ma che allo stesso tempo sono costruite, unicamente per soddisfare il complesso intreccio di esotizzazione/dominio che veicola il rapporto tra umano e non umano. Dall’altra parte mi interessa indagare il progetto Architettonico come mezzo potenzialmente sovversivo capace di generare processi di decostruzione e di invenzione di concetti/pratiche per la creazione di spazi ibridi/multispecie. In questo caso analizzo spazi come i Santuari/Installazioni/Progetti urbani come luoghi di dissidenza dello sguardo dove lo spazio diventa un luogo in cui intercorrono dinamiche relazionali di co-esistenza. A tal proposito è mio interesse indagare la proliferazione di spazi ibridi all’interno dei quali possano prendere corpo alleanze con le alterità segmentate come mostruose: gli animali. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è dunque quello di esplorare e mappare le modalità attraverso cui gli attori animali sono emersi all’interno dello spazio urbanizzato, per seguire le tracce che li hanno strutturati come soggetti suscettibili a differenti processi di inclusione/esclusione. Infine, è mia intenzione sviluppare una contra-teoria teratologica dello spazio urbano ed architettonico, capace di ri-tessere le spaccature e le lacerazioni fabbricate dal paradigma vitruviano.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi_dottorato_Filosa.pdf
Open Access dal 08/07/2024
Note: Il mio lavoro di ricerca dottorale si concentra sul rapporto tra Architettura e Animale. Riflettere su tale rapporto significa sia ripensare i principi teorici e pratici che hanno fondato l’architettura, sia mettere in discussione la tendenza a considerare l’architettura come una questione esclusivamente umana e come disciplina utile solo ad addomesticare lo spazio. Pertanto, da una parte mi interessa analizzare le modalità attraverso cui l’Architettura, come sapere teorico/pratico costituitosi nell’occidente moderno e contemporaneo, ha partecipato alla costruzione di una logica binaria e gerarchizzante tra umano e non-umano. In particolar modo analizzo le strutture di trasformazione e di privazione animale quali: zoo, mattatoi, architetture ostili, che occupano una posizione centrale all’interno dell’assetto urbano e che spesso sono considerate strutture architettoniche di rilievo, ma che allo stesso tempo sono costruite, unicamente per soddisfare il complesso intreccio di esotizzazione/dominio che veicola il rapporto tra umano e non umano. Dall’altra parte mi interessa indagare il progetto Architettonico come mezzo potenzialmente sovversivo capace di generare processi di decostruzione e di invenzione di concetti/pratiche per la creazione di spazi ibridi/multispecie. In questo caso analizzo spazi come i Santuari/Installazioni/Progetti urbani come luoghi di dissidenza dello sguardo dove lo spazio diventa un luogo in cui intercorrono dinamiche relazionali di co-esistenza. A tal proposito è mio interesse indagare la proliferazione di spazi ibridi all’interno dei quali possano prendere corpo alleanze con le alterità segmentate come mostruose: gli animali. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è dunque quello di esplorare e mappare le modalità attraverso cui gli attori animali sono emersi all’interno dello spazio urbanizzato, per seguire le tracce che li hanno strutturati come soggetti suscettibili a differenti processi di inclusione/esclusione. Infine, è mia intenzione sviluppare una contra-teoria teratologica dello spazio urbano ed architettonico, capace di ri-tessere le spaccature e le lacerazioni fabbricate dal paradigma vitruviano.
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
8.95 MB
Formato
Adobe PDF
|
8.95 MB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.