La traduzione di questo breve scritto di Hannah Arendt – che uscì originariamente come recensione alla biografia di Peter J. Nettl (Rosa Luxemburg, Oxford University Press, 1966) in «The New York Revi-ew of Books» del 6 ottobre 1966 con il titolo A Heroine of Revolution – aggiunge un tassello interessante per la ricostruzione del giudizio sul marxismo e sulla vicenda del comunismo nel Novecento. La parte più originale della lunga postfazione di Rosalia Peluso (Lo spirito ri-voluzionario. Hannah Arendt nello specchio di Rosa Luxemburg, pp. 57-132) è quella dove viene misurato, in maniera precisa e circostan-ziata, il debito di Hannah Arendt nei confronti dell’opera di Rosa Lu-xemburg. Senza dubbio questo debito è significativo. Si potrebbe ri-cordare quel breve testo postumo del 1950-1951, intitolato Le uova alzano la voce, dove Arendt (ben prima degli eventi del 1956) parla degli ex-comunisti, delle loro insuperate ambiguità, e assume le os-servazioni di Rosa Luxemburg sulla rivoluzione russa (quelle del 1905 ancora più di quelle postume del 1922) come una profezia: par-la infatti delle «contestazioni» e degli «ammonimenti precoci … con-tro la mancanza di una democrazia interna al partito» e conclude che «è ancora il fantasma di Rosa Luxemburg ad assillare le coscienze de-gli ex comunisti della generazione più vecchia».
Rosa Luxemburg / Muste, Marcello. - In: FILOSOFIA POLITICA. - ISSN 0394-7297. - XXXVII:2(2023), pp. 352-355.
Rosa Luxemburg
MUSTE, Marcello
2023
Abstract
La traduzione di questo breve scritto di Hannah Arendt – che uscì originariamente come recensione alla biografia di Peter J. Nettl (Rosa Luxemburg, Oxford University Press, 1966) in «The New York Revi-ew of Books» del 6 ottobre 1966 con il titolo A Heroine of Revolution – aggiunge un tassello interessante per la ricostruzione del giudizio sul marxismo e sulla vicenda del comunismo nel Novecento. La parte più originale della lunga postfazione di Rosalia Peluso (Lo spirito ri-voluzionario. Hannah Arendt nello specchio di Rosa Luxemburg, pp. 57-132) è quella dove viene misurato, in maniera precisa e circostan-ziata, il debito di Hannah Arendt nei confronti dell’opera di Rosa Lu-xemburg. Senza dubbio questo debito è significativo. Si potrebbe ri-cordare quel breve testo postumo del 1950-1951, intitolato Le uova alzano la voce, dove Arendt (ben prima degli eventi del 1956) parla degli ex-comunisti, delle loro insuperate ambiguità, e assume le os-servazioni di Rosa Luxemburg sulla rivoluzione russa (quelle del 1905 ancora più di quelle postume del 1922) come una profezia: par-la infatti delle «contestazioni» e degli «ammonimenti precoci … con-tro la mancanza di una democrazia interna al partito» e conclude che «è ancora il fantasma di Rosa Luxemburg ad assillare le coscienze de-gli ex comunisti della generazione più vecchia».File | Dimensione | Formato | |
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