Il saggio ricostruisce la personalità del cardinal Iñigo d’Avalos d’Aragona, esponente di spicco della famiglia napoletana, morto a Roma nel 1600. Il ritrovamento dell’inventario post-mortem dei beni contenuti nella sua residenza romana, l’odierno Palazzo Fiano a piazza S. Lorenzo in Lucina, offre un prospetto delle sue scelte collezionistiche, risarcendo la fama della sua guardaroba, a partire dalla ricchissima serie degli argenti. Scorrendo i pagamenti effettuati dall’erede Tommaso d’Avalos al fine di colmare il passivo ereditario, inoltre, si è potuta mettere in luce almeno una parte di quella rete di relazioni che l’illustre porporato aveva istituito con artigiani e artisti della Roma di fine secolo, a partire dalle botteghe insistenti intorno S. Lorenzo in Lucina. Particolare attenzione è data alla cappella palatina allestita dal cardinale e al ciclo cristologico dipinto da Iacopo Zucchi, le cui pale d’altare erano esposte a rotazione seguendo il calendario liturgico. Come ricorda Baglione, queste, in seguito alla morte del cardinale, furono installate provvisoriamente sugli altari della Basilica di S. Pietro. A tal proposito, un’ipotesi ricostruttiva, qui per la prima volta proposta, potrebbe lasciar intendere che la Resurrezione e l’Ascensione, certamente parte del ciclo di Zucchi, furono esposte sugli altari di S. Pietro già prima della morte del cardinale e per suo espresso desiderio, allorché questi si trovò ad essere nominato legato a latere di Clemente VIII, trasferitosi con la corte a Ferrara a seguito della devoluzione del Ducato (1597). The essay reconstructs the personality of Cardinal Iñigo d’Avalos d’Aragona, one of the leading members of the Neapolitan family. The cardinal died in Rome in 1600. The discovery of the post-mortem inventory of his possessions contained in his Roman residence, today known as Palazzo Fiano in Piazza S. Lorenzo in Lucina, offers an overview of his collecting tastes, reinforcing the reputation of his wardrobe, starting with the extremely rich series of silverware. Scrolling through the payments made by the heir Tommaso d’Avalos in order to make up the hereditary liabilities, it was possible to bring to light at least part of the network of relations that the illustrious cardinal had established with artisans and artists in late 20th-century Rome, starting with the workshops insisting around S. Lorenzo in Lucina. Particular attention is given to the palatine chapel set up by the cardinal and the Christological cycle painted by Iacopo Zucchi, whose altarpieces were displayed in rotation following the liturgical calendar. As Baglione recalls, these paintings, following the cardinal’s death, were temporarily installed on the altars of St. Peter’s Basilica. In this regard, a reconstructive hypothesis, proposed here for the first time, might suggest that the Resurrection and Ascension, certainly part of Zucchi’s cycle, were already displayed on the altars of St. Peter’s before the cardinal’s death, at his expressed wish, when he found himself appointed legate a latere to Clement VIII, who had moved with his court to Ferrara following the devolution of the Duchy (1597).

Iñigo d’Avalos d’Aragona. «Un cardinale di gran maneggio» nella Roma di fine Cinquecento / Spina, Francesco. - In: IL CAPITALE CULTURALE. - ISSN 2039-2362. - (2023), pp. 59-92.

Iñigo d’Avalos d’Aragona. «Un cardinale di gran maneggio» nella Roma di fine Cinquecento

francesco spina
2023

Abstract

Il saggio ricostruisce la personalità del cardinal Iñigo d’Avalos d’Aragona, esponente di spicco della famiglia napoletana, morto a Roma nel 1600. Il ritrovamento dell’inventario post-mortem dei beni contenuti nella sua residenza romana, l’odierno Palazzo Fiano a piazza S. Lorenzo in Lucina, offre un prospetto delle sue scelte collezionistiche, risarcendo la fama della sua guardaroba, a partire dalla ricchissima serie degli argenti. Scorrendo i pagamenti effettuati dall’erede Tommaso d’Avalos al fine di colmare il passivo ereditario, inoltre, si è potuta mettere in luce almeno una parte di quella rete di relazioni che l’illustre porporato aveva istituito con artigiani e artisti della Roma di fine secolo, a partire dalle botteghe insistenti intorno S. Lorenzo in Lucina. Particolare attenzione è data alla cappella palatina allestita dal cardinale e al ciclo cristologico dipinto da Iacopo Zucchi, le cui pale d’altare erano esposte a rotazione seguendo il calendario liturgico. Come ricorda Baglione, queste, in seguito alla morte del cardinale, furono installate provvisoriamente sugli altari della Basilica di S. Pietro. A tal proposito, un’ipotesi ricostruttiva, qui per la prima volta proposta, potrebbe lasciar intendere che la Resurrezione e l’Ascensione, certamente parte del ciclo di Zucchi, furono esposte sugli altari di S. Pietro già prima della morte del cardinale e per suo espresso desiderio, allorché questi si trovò ad essere nominato legato a latere di Clemente VIII, trasferitosi con la corte a Ferrara a seguito della devoluzione del Ducato (1597). The essay reconstructs the personality of Cardinal Iñigo d’Avalos d’Aragona, one of the leading members of the Neapolitan family. The cardinal died in Rome in 1600. The discovery of the post-mortem inventory of his possessions contained in his Roman residence, today known as Palazzo Fiano in Piazza S. Lorenzo in Lucina, offers an overview of his collecting tastes, reinforcing the reputation of his wardrobe, starting with the extremely rich series of silverware. Scrolling through the payments made by the heir Tommaso d’Avalos in order to make up the hereditary liabilities, it was possible to bring to light at least part of the network of relations that the illustrious cardinal had established with artisans and artists in late 20th-century Rome, starting with the workshops insisting around S. Lorenzo in Lucina. Particular attention is given to the palatine chapel set up by the cardinal and the Christological cycle painted by Iacopo Zucchi, whose altarpieces were displayed in rotation following the liturgical calendar. As Baglione recalls, these paintings, following the cardinal’s death, were temporarily installed on the altars of St. Peter’s Basilica. In this regard, a reconstructive hypothesis, proposed here for the first time, might suggest that the Resurrection and Ascension, certainly part of Zucchi’s cycle, were already displayed on the altars of St. Peter’s before the cardinal’s death, at his expressed wish, when he found himself appointed legate a latere to Clement VIII, who had moved with his court to Ferrara following the devolution of the Duchy (1597).
2023
Avalos; Iñigo d’Avalos d’Aragona; Napoli; Roma; cardinale; collezionismo
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Iñigo d’Avalos d’Aragona. «Un cardinale di gran maneggio» nella Roma di fine Cinquecento / Spina, Francesco. - In: IL CAPITALE CULTURALE. - ISSN 2039-2362. - (2023), pp. 59-92.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1684335
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