Il modo di fare business, a seguito dell’affermarsi della globalizzazione e delle nuove tecnologie, ha perso il naturale ed indiscusso connubio, valido fino al secolo scorso, fondato sulla natura ben definita ed immutabile delle controparti commerciali, ossia l’imprenditore (operatore professionale) da un lato ed il consumatore (privato) dall’altro. Ora si assiste ad una fluidità che vede sempre più spesso invertire e confondere detti ruoli. Ciò ha disorientato il Fisco, o meglio le regole tributarie, che provano ad individuare sistemi (o affinare quelli esistenti) sia per sottoporre a tassazione nuove forme di ricchezza (es. web tax e metaverso) che per acquisire informazioni utili a palesare indici di capacità contributiva relativi a fatti transnazionali ed eterei. L’imposta sui consumi, a differenza di quella sul reddito preda di una confusione perdurante, risulta più aderente alla Digital Economy, poiché calibrata sull’effettiva fruizione del prodotto. Il sistema scelto, con l’obiettivo di limitare l’evasione fiscale e ristabilire una leale concorrenza tra operatori professionali e privati, è stato quello di traslare con una fictio iuris la soggettività passiva propria del fornitore effettivo sul deemed supplier. Strumento che, però, comporta nuovi ed indesiderati aggravi, incombenze e responsabilità in capo alle piattaforme digitali.
Le piattaforme digitali garanti della riscossione e della leale concorrenza nell’IVA ma a quale prezzo? / Liberatore, Gabriele. - In: L'IVA. - ISSN 1593-2443. - 06/2023(2023), pp. 27-36.
Le piattaforme digitali garanti della riscossione e della leale concorrenza nell’IVA ma a quale prezzo?
GABRIELE LIBERATORE
2023
Abstract
Il modo di fare business, a seguito dell’affermarsi della globalizzazione e delle nuove tecnologie, ha perso il naturale ed indiscusso connubio, valido fino al secolo scorso, fondato sulla natura ben definita ed immutabile delle controparti commerciali, ossia l’imprenditore (operatore professionale) da un lato ed il consumatore (privato) dall’altro. Ora si assiste ad una fluidità che vede sempre più spesso invertire e confondere detti ruoli. Ciò ha disorientato il Fisco, o meglio le regole tributarie, che provano ad individuare sistemi (o affinare quelli esistenti) sia per sottoporre a tassazione nuove forme di ricchezza (es. web tax e metaverso) che per acquisire informazioni utili a palesare indici di capacità contributiva relativi a fatti transnazionali ed eterei. L’imposta sui consumi, a differenza di quella sul reddito preda di una confusione perdurante, risulta più aderente alla Digital Economy, poiché calibrata sull’effettiva fruizione del prodotto. Il sistema scelto, con l’obiettivo di limitare l’evasione fiscale e ristabilire una leale concorrenza tra operatori professionali e privati, è stato quello di traslare con una fictio iuris la soggettività passiva propria del fornitore effettivo sul deemed supplier. Strumento che, però, comporta nuovi ed indesiderati aggravi, incombenze e responsabilità in capo alle piattaforme digitali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.