La guida qui proposta ha come oggetto gli intrecci scientifici, culturali, politici e storici che interessarono, a partire dalla metà dell’Ottocento, la Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei e le istituzioni accademiche che ne derivarono: la Reale Accademia dei Lincei (ente predecessore dell’attuale Accademia Nazionale dei Lincei) e la Pontificia Accademia delle Scienze. Attraverso l’individuazione e l’analisi comparata delle fonti archivistiche e bibliografiche si è affrontato un percorso storico non sempre lineare, in cui le vicende della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei (depauperata dalla scissione degli anni immediatamente successivi alla breccia di Porta Pia) si intrecciarono con quella della Reale Accademia dei Lincei e della Reale Accademia d’Italia (il sodalizio accademico sorto per volere del regime fascista per dare una rappresentanza unitaria al mondo scientifico italiano). Attraverso l’analisi comparata delle diverse fonti, la guida affronta l’evoluzione delle accademie lincee, dalla ricostituzione nel 1847 della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei su impulso di papa Pio IX (ultimo atto di una vicenda iniziata con la fine del sodalizio lincei fondato da Federico Cesi), fino agli accadimenti del ventennio fascista, col tentativo di unificare sotto un’unica ragione sociale (l’Accademia d’Italia) le istituzioni nazionali che organizzavano allora le diverse anime dell’alta cultura italiana. La politica accademica del regime segnò una temporanea interruzione della vita dell’Accademia dei Lincei, che confluì nella Reale Accademia d’Italia, mentre in Vaticano si arrivò alla soppressione definitiva della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei, sostituita dalla Pontificia Accademia delle Scienze. Si è indagato soprattutto sulla ricerca di fonti relative al passaggio storico-politico che portò all’abolizione simultanea delle due accademie lincee, e all’abbandono da parte di entrambe del nome di ascendenza galileiana, per capirne i meccanismi e apprezzarne le influenze sulla politica accademica del dopoguerra, sulle due sponde del Tevere. Il percorso archivistico e storico prende le mosse da un’indagine di più ampio respiro, scelta determinata dalla necessità di comprendere al meglio i legami tra le accademie lincee, soprattutto per quanto concerne l’apporto della Chiesa alla storia dei differenti sodalizi, ma è stato importante anche per analizzare correttamente le motivazioni sottostanti la volontà del regime di “conquistare” l’eredità lincea e rivolgerla a proprio favore, in un’ottica propagandistica e accentratrice che ha caratterizzato il fascismo fin dalle sue origini. La guida presenta una nota storica che racchiude il contesto all’interno del quale hanno operato le accademie lincee, dalla prima istituzione seicentesca alla Reale Accademia dei Lincei, fino alla restaurazione del sodalizio nel dopoguerra. La strutturazione in capitoli, paragrafi e sottoparagrafi segue una logica aggregativa per istituti. In questo modo, non solo la distinzione degli eventi, cronologicamente definiti, ma anche la divisione delle differenti fasi di vita del sodalizio appaiono immediatamente visibili in un’ottica che tiene conto delle differenti riprese dell’eredità lincea nel corso dei secoli. Per quanto concerne l’ordine individuato per la strutturazione della guida, questo non segue l’elemento di rilevanza istituzionale del singolo istituto conservatore, quanto piuttosto il valore della documentazione conservata nel concorrere alla ricostruzione della storia dell’Accademia dei Lincei e dei rapporti tra Chiesa, fascismo e Stato. La scelta è motivata dalla necessità di rendere immediatamente evidente la sequenzialità degli istituti di conservazione utili per una disamina esaustiva dell’oggetto della ricerca. Per questo motivo la guida si struttura partendo dai principali fondi afferenti all’Accademia Nazionale dei Lincei e sfrutta l’indicazione cronologica relativa ad ogni declinazione del sodalizio, inserendo anche gli archivi utili per la ricerca che si trovano nel medesimo istituto di conservazione. Poi, si è proceduto con l’inserimento dell’Archivio Centrale dello Stato, che per sua natura conserva la documentazione relativa agli organi centrali dello Stato e quindi raccoglie le carte che in second’ordine sono da considerarsi di fondamentale rilevanza per ricostruire, dal punto di vista del regime e dello Stato, le intricate vicende dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia d’Italia. Poi, si è inserito l’Archivio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il suo inserimento ai livelli più alti della guida è determinato dalla presenza delle carte relative alla gestione da parte di Agostino Gemelli, della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei, costituendo l’archivio cardine per gli studi sul sodalizio, essendo stato impossibile accedere alla documentazione conservata in Vaticano. A seguire, sono stati inseriti gli archivi conservati presso l’Accademia delle Scienze, detta dei XL. L’archivio istituzionale è seguito da quelli personali di Millosevich e di Marconi. Poi, è stata inserita l’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, con l’indicazione relativa all’archivio istituzionale. A seguire, la scelta del percorso della guida si sposta procedendo attraverso gli archivi delle personalità più rilevanti per la ricerca. In prima battuta si riscontra la Società Geografica Italiana, all’interno della quale è conservato l’archivio di Giotto Dainelli. A seguire la Fondazione Giovanni Gentile, la Fondazione Benedetto Croce e la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, al cui interno è conservato l’archivio di Giuseppe Bottai. Infine, la guida si chiude con la Provincia dell’Ordine dei Frati Minori di Lombardia, all’interno del quale sono conservate le carte relative al percorso religioso di Gemelli.

Le accademie lincee tra Chiesa, fascismo e Stato: una guida alle fonti (1847-1946) / Villani, Giulia. - (2023 May 30).

Le accademie lincee tra Chiesa, fascismo e Stato: una guida alle fonti (1847-1946)

VILLANI, GIULIA
30/05/2023

Abstract

La guida qui proposta ha come oggetto gli intrecci scientifici, culturali, politici e storici che interessarono, a partire dalla metà dell’Ottocento, la Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei e le istituzioni accademiche che ne derivarono: la Reale Accademia dei Lincei (ente predecessore dell’attuale Accademia Nazionale dei Lincei) e la Pontificia Accademia delle Scienze. Attraverso l’individuazione e l’analisi comparata delle fonti archivistiche e bibliografiche si è affrontato un percorso storico non sempre lineare, in cui le vicende della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei (depauperata dalla scissione degli anni immediatamente successivi alla breccia di Porta Pia) si intrecciarono con quella della Reale Accademia dei Lincei e della Reale Accademia d’Italia (il sodalizio accademico sorto per volere del regime fascista per dare una rappresentanza unitaria al mondo scientifico italiano). Attraverso l’analisi comparata delle diverse fonti, la guida affronta l’evoluzione delle accademie lincee, dalla ricostituzione nel 1847 della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei su impulso di papa Pio IX (ultimo atto di una vicenda iniziata con la fine del sodalizio lincei fondato da Federico Cesi), fino agli accadimenti del ventennio fascista, col tentativo di unificare sotto un’unica ragione sociale (l’Accademia d’Italia) le istituzioni nazionali che organizzavano allora le diverse anime dell’alta cultura italiana. La politica accademica del regime segnò una temporanea interruzione della vita dell’Accademia dei Lincei, che confluì nella Reale Accademia d’Italia, mentre in Vaticano si arrivò alla soppressione definitiva della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei, sostituita dalla Pontificia Accademia delle Scienze. Si è indagato soprattutto sulla ricerca di fonti relative al passaggio storico-politico che portò all’abolizione simultanea delle due accademie lincee, e all’abbandono da parte di entrambe del nome di ascendenza galileiana, per capirne i meccanismi e apprezzarne le influenze sulla politica accademica del dopoguerra, sulle due sponde del Tevere. Il percorso archivistico e storico prende le mosse da un’indagine di più ampio respiro, scelta determinata dalla necessità di comprendere al meglio i legami tra le accademie lincee, soprattutto per quanto concerne l’apporto della Chiesa alla storia dei differenti sodalizi, ma è stato importante anche per analizzare correttamente le motivazioni sottostanti la volontà del regime di “conquistare” l’eredità lincea e rivolgerla a proprio favore, in un’ottica propagandistica e accentratrice che ha caratterizzato il fascismo fin dalle sue origini. La guida presenta una nota storica che racchiude il contesto all’interno del quale hanno operato le accademie lincee, dalla prima istituzione seicentesca alla Reale Accademia dei Lincei, fino alla restaurazione del sodalizio nel dopoguerra. La strutturazione in capitoli, paragrafi e sottoparagrafi segue una logica aggregativa per istituti. In questo modo, non solo la distinzione degli eventi, cronologicamente definiti, ma anche la divisione delle differenti fasi di vita del sodalizio appaiono immediatamente visibili in un’ottica che tiene conto delle differenti riprese dell’eredità lincea nel corso dei secoli. Per quanto concerne l’ordine individuato per la strutturazione della guida, questo non segue l’elemento di rilevanza istituzionale del singolo istituto conservatore, quanto piuttosto il valore della documentazione conservata nel concorrere alla ricostruzione della storia dell’Accademia dei Lincei e dei rapporti tra Chiesa, fascismo e Stato. La scelta è motivata dalla necessità di rendere immediatamente evidente la sequenzialità degli istituti di conservazione utili per una disamina esaustiva dell’oggetto della ricerca. Per questo motivo la guida si struttura partendo dai principali fondi afferenti all’Accademia Nazionale dei Lincei e sfrutta l’indicazione cronologica relativa ad ogni declinazione del sodalizio, inserendo anche gli archivi utili per la ricerca che si trovano nel medesimo istituto di conservazione. Poi, si è proceduto con l’inserimento dell’Archivio Centrale dello Stato, che per sua natura conserva la documentazione relativa agli organi centrali dello Stato e quindi raccoglie le carte che in second’ordine sono da considerarsi di fondamentale rilevanza per ricostruire, dal punto di vista del regime e dello Stato, le intricate vicende dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia d’Italia. Poi, si è inserito l’Archivio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il suo inserimento ai livelli più alti della guida è determinato dalla presenza delle carte relative alla gestione da parte di Agostino Gemelli, della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei, costituendo l’archivio cardine per gli studi sul sodalizio, essendo stato impossibile accedere alla documentazione conservata in Vaticano. A seguire, sono stati inseriti gli archivi conservati presso l’Accademia delle Scienze, detta dei XL. L’archivio istituzionale è seguito da quelli personali di Millosevich e di Marconi. Poi, è stata inserita l’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, con l’indicazione relativa all’archivio istituzionale. A seguire, la scelta del percorso della guida si sposta procedendo attraverso gli archivi delle personalità più rilevanti per la ricerca. In prima battuta si riscontra la Società Geografica Italiana, all’interno della quale è conservato l’archivio di Giotto Dainelli. A seguire la Fondazione Giovanni Gentile, la Fondazione Benedetto Croce e la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, al cui interno è conservato l’archivio di Giuseppe Bottai. Infine, la guida si chiude con la Provincia dell’Ordine dei Frati Minori di Lombardia, all’interno del quale sono conservate le carte relative al percorso religioso di Gemelli.
30-mag-2023
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