The essay aims to analyze, thanks to some illustrative documents, the debate on forms of government in the context of the first Mexican Empire’s foundation and consolidation (1821-’23). It is intended to propose the Mexican monarchy’s trajectory, as well as that of its founder (later emperor) Agustín de Iturbide, as an interesting laboratory for analysis, discussion and application of theories on political systems. Despite its apparent fugacity, the Empire reveals how early independent Mexico accepted and tried to apply the most diffused political and constitutional doctrines of the 1820s. It is particularly significant the attempt to revisit or, better, replace Cadiz constitutionalism, although it had been provisionally adopted after Mexican emancipation, waiting for a constituent Congress to draw up an indigenous Charter: other very reputed models, such as the British or the French Restoration ones, were token in account. By keeping firm the principle of national sovereignty as the ideological beacon of the Mexican independence, the Liberator Iturbide and a part of public opinion attempted to lead the new monarchy’s constituent process: they pursued an ideal ‘good govern’, which had to be a synthesis of a durable balance of powers, apt to grant progress, stability and social peace. The monarchical basis of this political-constitutional theory clashed with both growing republican sympathies and Iturbide’s questionable political conduct and did not manage to survive. However, the liveliness of the public debate and the consistency of its intellectual products make the early independent Mexico a significant example, albeit little known, of a fruitful terrain for experimenting with a new ‘perfect monarchy’. In addition, Mexican cultured social environments seem not that far from European ones, which undertook similar research paths in the same years, debating the same political-constitutional doctrines.

Il saggio si propone di ricostruire, attraverso alcuni, esemplificativi documenti, il dibattito sulle forme di governo nel contesto della formazione e consolidamento del primo Impero messicano (1821-’23). Si intende così proporre la parabola della monarchia messicana e del suo fondatore (poi imperatore) Agustín de Iturbide come un interessante laboratorio per l’analisi, la discussione e l’applicazione delle teorie sui sistemi politici, rivelatore, al netto dell’apparente fugacità della vicenda imperiale, della ricezione e applicazione in Messico delle dottrine politiche e costituzionali più diffuse negli anni ’20 dell’Ottocento. Particolarmente significativo appare il tentativo di rivisitazione o, meglio, rimpiazzo del costituzionalismo spagnolo di Cadice, pur provvisoriamente adottato dopo l’emancipazione messicana in attesa che un Congresso costituente stilasse una Carta autoctona: altri modelli decisamente reputati, come il britannico o il francese della Restaurazione, vennero presi in considerazione. Si vedrà in che modo, tenendo fermo il principio di sovranità nazionale, faro ideologico dell’emancipazione del Messico, il Liberatore Iturbide e una parte dell’opinione pubblica tentarono di indirizzare la costituzionalizzazione della nuova monarchia perseguendo un ideale ‘buon governo’, sintesi di bilanciamento istituzionale ed equilibrio tra i poteri e in grado di assicurare progresso, stabilità e pace sociale. La base monarchica di questa teoria politico-costituzionale, scontratasi con le crescenti simpatie repubblicane e compromessa da una discutibile condotta politica di Iturbide alla lunga interpretata come autoritaria, non resistette alla prova dei fatti; tuttavia, la vivacità del dibattito pubblico e la consistenza dei suoi prodotti intellettuali rendono il Messico appena emancipato un esempio significativo, ancorché poco conosciuto, di fecondo terreno di sperimentazione di una nuova ‘monarchia perfetta’ e i suoi ambienti colti non distanti da quelli che in Europa, negli stessi anni, intraprendevano simili percorsi di ricerca dibattendo le medesime dottrine politico-costituzionali.

La forma del “buon governo”. Discorsi su principi e fini della monarchia messicana (1821-1823) / Maremonti, Ludovico. - In: GIORNALE DI STORIA COSTITUZIONALE. - ISSN 1593-0793. - 41:1/2021(2021), pp. 205-222.

La forma del “buon governo”. Discorsi su principi e fini della monarchia messicana (1821-1823)

Ludovico Maremonti
2021

Abstract

The essay aims to analyze, thanks to some illustrative documents, the debate on forms of government in the context of the first Mexican Empire’s foundation and consolidation (1821-’23). It is intended to propose the Mexican monarchy’s trajectory, as well as that of its founder (later emperor) Agustín de Iturbide, as an interesting laboratory for analysis, discussion and application of theories on political systems. Despite its apparent fugacity, the Empire reveals how early independent Mexico accepted and tried to apply the most diffused political and constitutional doctrines of the 1820s. It is particularly significant the attempt to revisit or, better, replace Cadiz constitutionalism, although it had been provisionally adopted after Mexican emancipation, waiting for a constituent Congress to draw up an indigenous Charter: other very reputed models, such as the British or the French Restoration ones, were token in account. By keeping firm the principle of national sovereignty as the ideological beacon of the Mexican independence, the Liberator Iturbide and a part of public opinion attempted to lead the new monarchy’s constituent process: they pursued an ideal ‘good govern’, which had to be a synthesis of a durable balance of powers, apt to grant progress, stability and social peace. The monarchical basis of this political-constitutional theory clashed with both growing republican sympathies and Iturbide’s questionable political conduct and did not manage to survive. However, the liveliness of the public debate and the consistency of its intellectual products make the early independent Mexico a significant example, albeit little known, of a fruitful terrain for experimenting with a new ‘perfect monarchy’. In addition, Mexican cultured social environments seem not that far from European ones, which undertook similar research paths in the same years, debating the same political-constitutional doctrines.
2021
Il saggio si propone di ricostruire, attraverso alcuni, esemplificativi documenti, il dibattito sulle forme di governo nel contesto della formazione e consolidamento del primo Impero messicano (1821-’23). Si intende così proporre la parabola della monarchia messicana e del suo fondatore (poi imperatore) Agustín de Iturbide come un interessante laboratorio per l’analisi, la discussione e l’applicazione delle teorie sui sistemi politici, rivelatore, al netto dell’apparente fugacità della vicenda imperiale, della ricezione e applicazione in Messico delle dottrine politiche e costituzionali più diffuse negli anni ’20 dell’Ottocento. Particolarmente significativo appare il tentativo di rivisitazione o, meglio, rimpiazzo del costituzionalismo spagnolo di Cadice, pur provvisoriamente adottato dopo l’emancipazione messicana in attesa che un Congresso costituente stilasse una Carta autoctona: altri modelli decisamente reputati, come il britannico o il francese della Restaurazione, vennero presi in considerazione. Si vedrà in che modo, tenendo fermo il principio di sovranità nazionale, faro ideologico dell’emancipazione del Messico, il Liberatore Iturbide e una parte dell’opinione pubblica tentarono di indirizzare la costituzionalizzazione della nuova monarchia perseguendo un ideale ‘buon governo’, sintesi di bilanciamento istituzionale ed equilibrio tra i poteri e in grado di assicurare progresso, stabilità e pace sociale. La base monarchica di questa teoria politico-costituzionale, scontratasi con le crescenti simpatie repubblicane e compromessa da una discutibile condotta politica di Iturbide alla lunga interpretata come autoritaria, non resistette alla prova dei fatti; tuttavia, la vivacità del dibattito pubblico e la consistenza dei suoi prodotti intellettuali rendono il Messico appena emancipato un esempio significativo, ancorché poco conosciuto, di fecondo terreno di sperimentazione di una nuova ‘monarchia perfetta’ e i suoi ambienti colti non distanti da quelli che in Europa, negli stessi anni, intraprendevano simili percorsi di ricerca dibattendo le medesime dottrine politico-costituzionali.
Agustín de Iturbide; primo Impero messicano; costituzionalismo; monarchia; repubblica
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La forma del “buon governo”. Discorsi su principi e fini della monarchia messicana (1821-1823) / Maremonti, Ludovico. - In: GIORNALE DI STORIA COSTITUZIONALE. - ISSN 1593-0793. - 41:1/2021(2021), pp. 205-222.
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