Promuovere l’autostima globale dei giovani è un obiettivo educativo centrale (Preckel, 2013) al fine di sostenere i bambini e gli adolescenti a sentirsi accettati e sicuri di sé, delle proprie competenze sociali e scolastiche. Alcuni studi hanno rilevato che i bambini e gli adolescenti con disabilità intellettiva (DI) mostravano una minore autostima rispetto ai loro coetanei senza DI (Syropoulou, 2021). Tuttavia, si sa ancora poco sul modo in cui i bambini e gli adolescenti con DI sviluppano il proprio concetto di sé che si ripercuote su altri importanti risultati come il rendimento scolastico e la competenza sociale (Bryne, 1996). Al momento non esiste uno strumento disponibile per misurare l’autostima nei giovani italiani con DI; c’è quindi bisogno di un tale strumento di valutazione. Pertanto, il primo obiettivo del presente studio è stato quello di adattare la versione italiana del test multidimensionale dell’autostima (TMA) per bambini e adolescenti con DI (Bracken, 1993). Il TMA è uno strumento che valuta l’adattamento socioemozionale nei giovani dai 9 ai 19 anni. Si basa su 6 dimensioni che si riferiscono a specifici contesti in cui tipicamente si suddivide l’autostima generale: 1. area interpersonale (come il soggetto valuta le proprie relazioni sociali, con i pari e con gli adulti); 2. area scolastica (i successi o gli insuccessi vissuti in classe); 3. area emozionale (la vita emotiva, la capacità di controllare le emozioni negative); 4. area familiare (le relazioni in famiglia, il grado in cui ci si sente amati e valorizzati); 5. area corporea (il proprio aspetto fisico, le capacità fisiche e sportive); 6. area di dominio sull’ambiente (la sensazione di poter dominare gli eventi della propria vita). In particolare, abbiamo cercato di adattare tre delle sue sei componenti: relazioni interpersonali, successo scolastico, vissuto corporeo. È stato dimostrato che la dimensione sociale, insieme a quella accademica, emozionale, familiare e fisica del concetto di sé così come l’autostima globale venivano influenzate positivamente dalla pratica dell’attività fisica e sportiva (Mendo-Lázaro, 2017). La pratica sportiva, inoltre, è positivamente correlata all’autostima e all’autoefficacia percepite (ArribasGalarraga, 2020). Tuttavia, poco si sa in che modo i diversi tipi di sport possano influenzare l’autostima, sebbene esistano significative differenze di personalità tra gli atleti che praticano sport individuali e gli atleti che praticano sport di squadra (Šagát, 2021). Pertanto, il secondo obiettivo del presente studio è stato quello di verificare se la pratica di diversi sport potesse influenzare l’autostima di atleti con DI. Nello specifico, abbiamo studiato se uno sport di squadra e situazionale come il calcio potesse influenzare in modo diverso il concetto del sé sociale, la percezione del successo scolastico e del vissuto corporeo di bambini e adolescenti con DI rispetto a uno sport individuale come l’atletica leggera. Hanno partecipato allo studio 22 bambini e adolescenti con DI (18 maschi, 4 femmine), di età compresa tra 9 e 18 anni (13,9 ± 3,3 anni). Quattordici soggetti praticavano calcio, sette soggetti praticavano atletica leggera. Gli atleti avevano in media una pratica sportiva pregressa di 2,5 (± 1,6) anni. Tutti i partecipanti erano atleti dilettanti e si allenavano abitualmente 2 volte a settimana (60 min/sessione di allenamento). Tre principali adattamenti sono stati apportati alla versione originale del TMA al fine di semplificarla e renderla adatta ai giovani con DI: 1. i termini insoliti sono stati sostituiti con termini e concetti di uso comune per renderli più facilmente comprensibili (es. l’item “molte persone si burlano di me” è stato modificato in “molte persone mi prendono in giro”); 2. le risposte sono state semplificate (“assolutamente vero”, “vero”, “non è vero”, “non è assolutamente vero” sono state modificate in “si, tanto, “si”, “no”, “no, tanto”); 3. il questionario è stato somministrato sotto forma di intervista. Ogni soggetto ha partecipato a un’intervista semi-strutturata con il ricercatore. Le interviste non hanno avuto tutte la stessa durata, che variava in relazione alle circostanze e alle esigenze di ciascun soggetto. Alcuni soggetti sono riusciti a completare l’intervista in un unico incontro, altri hanno avuto bisogno di due o più incontri per completare l’intervista. Il contributo principale di questo studio preliminare consiste nell’aver adattato parte del TMA per l’uso in bambini e adolescenti con DI. Studi futuri sono necessari per validare completamente il TMA per questa popolazione speciale. L’autostima nei bambini e negli adolescenti con DI è un aspetto che dovrebbe essere ulteriormente approfondito in relazione alla pratica sportiva al fine di favorire prestazioni ottimali nello sport.
Misura dell’autostima in giovani con disabilità intellettiva / Gallotta, MARIA CHIARA; RUBAT DU MERAC, EMILIANE ELIZABETH MARIE; Gramai, Alessia; Cerrone, Annalisa. - (2023), pp. 92-95. (Intervento presentato al convegno Research on Educational Neuroscience 2023 tenutosi a Roma).
Misura dell’autostima in giovani con disabilità intellettiva
Maria Chiara Gallotta
;Emiliane Rubat du Mérac
;
2023
Abstract
Promuovere l’autostima globale dei giovani è un obiettivo educativo centrale (Preckel, 2013) al fine di sostenere i bambini e gli adolescenti a sentirsi accettati e sicuri di sé, delle proprie competenze sociali e scolastiche. Alcuni studi hanno rilevato che i bambini e gli adolescenti con disabilità intellettiva (DI) mostravano una minore autostima rispetto ai loro coetanei senza DI (Syropoulou, 2021). Tuttavia, si sa ancora poco sul modo in cui i bambini e gli adolescenti con DI sviluppano il proprio concetto di sé che si ripercuote su altri importanti risultati come il rendimento scolastico e la competenza sociale (Bryne, 1996). Al momento non esiste uno strumento disponibile per misurare l’autostima nei giovani italiani con DI; c’è quindi bisogno di un tale strumento di valutazione. Pertanto, il primo obiettivo del presente studio è stato quello di adattare la versione italiana del test multidimensionale dell’autostima (TMA) per bambini e adolescenti con DI (Bracken, 1993). Il TMA è uno strumento che valuta l’adattamento socioemozionale nei giovani dai 9 ai 19 anni. Si basa su 6 dimensioni che si riferiscono a specifici contesti in cui tipicamente si suddivide l’autostima generale: 1. area interpersonale (come il soggetto valuta le proprie relazioni sociali, con i pari e con gli adulti); 2. area scolastica (i successi o gli insuccessi vissuti in classe); 3. area emozionale (la vita emotiva, la capacità di controllare le emozioni negative); 4. area familiare (le relazioni in famiglia, il grado in cui ci si sente amati e valorizzati); 5. area corporea (il proprio aspetto fisico, le capacità fisiche e sportive); 6. area di dominio sull’ambiente (la sensazione di poter dominare gli eventi della propria vita). In particolare, abbiamo cercato di adattare tre delle sue sei componenti: relazioni interpersonali, successo scolastico, vissuto corporeo. È stato dimostrato che la dimensione sociale, insieme a quella accademica, emozionale, familiare e fisica del concetto di sé così come l’autostima globale venivano influenzate positivamente dalla pratica dell’attività fisica e sportiva (Mendo-Lázaro, 2017). La pratica sportiva, inoltre, è positivamente correlata all’autostima e all’autoefficacia percepite (ArribasGalarraga, 2020). Tuttavia, poco si sa in che modo i diversi tipi di sport possano influenzare l’autostima, sebbene esistano significative differenze di personalità tra gli atleti che praticano sport individuali e gli atleti che praticano sport di squadra (Šagát, 2021). Pertanto, il secondo obiettivo del presente studio è stato quello di verificare se la pratica di diversi sport potesse influenzare l’autostima di atleti con DI. Nello specifico, abbiamo studiato se uno sport di squadra e situazionale come il calcio potesse influenzare in modo diverso il concetto del sé sociale, la percezione del successo scolastico e del vissuto corporeo di bambini e adolescenti con DI rispetto a uno sport individuale come l’atletica leggera. Hanno partecipato allo studio 22 bambini e adolescenti con DI (18 maschi, 4 femmine), di età compresa tra 9 e 18 anni (13,9 ± 3,3 anni). Quattordici soggetti praticavano calcio, sette soggetti praticavano atletica leggera. Gli atleti avevano in media una pratica sportiva pregressa di 2,5 (± 1,6) anni. Tutti i partecipanti erano atleti dilettanti e si allenavano abitualmente 2 volte a settimana (60 min/sessione di allenamento). Tre principali adattamenti sono stati apportati alla versione originale del TMA al fine di semplificarla e renderla adatta ai giovani con DI: 1. i termini insoliti sono stati sostituiti con termini e concetti di uso comune per renderli più facilmente comprensibili (es. l’item “molte persone si burlano di me” è stato modificato in “molte persone mi prendono in giro”); 2. le risposte sono state semplificate (“assolutamente vero”, “vero”, “non è vero”, “non è assolutamente vero” sono state modificate in “si, tanto, “si”, “no”, “no, tanto”); 3. il questionario è stato somministrato sotto forma di intervista. Ogni soggetto ha partecipato a un’intervista semi-strutturata con il ricercatore. Le interviste non hanno avuto tutte la stessa durata, che variava in relazione alle circostanze e alle esigenze di ciascun soggetto. Alcuni soggetti sono riusciti a completare l’intervista in un unico incontro, altri hanno avuto bisogno di due o più incontri per completare l’intervista. Il contributo principale di questo studio preliminare consiste nell’aver adattato parte del TMA per l’uso in bambini e adolescenti con DI. Studi futuri sono necessari per validare completamente il TMA per questa popolazione speciale. L’autostima nei bambini e negli adolescenti con DI è un aspetto che dovrebbe essere ulteriormente approfondito in relazione alla pratica sportiva al fine di favorire prestazioni ottimali nello sport.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.