Luigi Moretti (1906-1973) si iscrive presso la neonata Regia Scuola Superiore di Architettura di Roma nel 1925. Lo studio dell’architettura classica, in modo particolare della Roma antica, rappresenta uno dei temi ricorrenti del suo percorso formativo, specialmente nei corsi di Storia e Stili dell’architettura di Vincenzo Fasolo e Restauro dei Monumenti di Gustavo Giovannoni. Dall’archivio personale di Moretti – facente parte dell’Archivio Moretti Magnifico – emergono una serie di documenti, in parte inediti, incentrati su queste tematiche: dagli studi su Villa Adriana al Santuario della Fortuna Primigenia, dall’Arco di Gallieno al ninfeo di Alessandro. Dopo il conseguimento della laurea e i due anni di assistentato presso i sopracitati docenti, Moretti ottiene una borsa triennale presso l’Istituto di Studi Romani. Collaborando a stretto contatto con Corrado Ricci, ha l’occasione di approfondire in prima persona il Foro di Traiano e i Mercati Traianei, attraverso le pratiche della ricerca storica, del rilievo, del disegno e dell’analisi dal vero, del restauro dei monumenti (sono di questo periodo i suoi studi per la sistemazione dei settori orientali e settentrionali dei Mercati presso la Torre delle Milizie). Altri elaborati scrittografici sono prodotti per il Foro Romano, in particolare per il Portico dei Consenti. Parallelamente l’architetto romano mette già in pratica le sue ricerche nelle opere che progetta e realizza con l’ingegner Vallini, già collaboratore del padre Luigi Rolland. Una serie di villini e palazzine tra i nuovi quartieri d’espansione di Roma e la nuova realtà urbana del Lido di Ostia, dalla cui analisi emerge in maniera limpida un dialogo tra classicità e contemporaneità in chiave talvolta anche originale. L’obbiettivo del contributo è quello di analizzare il rapporto tra i disegni dell’antico e quelli di progettazione architettonica, mettendo in risalto le interconnessioni e le sinergie.
Il Disegno di Luigi Moretti: dall'analisi dell'antico alla composizione del moderno / Carpiceci, Marco; Schiavo, Antonio. - (2023), pp. 343-352. (Intervento presentato al convegno Forme dell'abitare a Roma. Echi dell'antico nell'architettura del primo Novecento tenutosi a Roma).
Il Disegno di Luigi Moretti: dall'analisi dell'antico alla composizione del moderno
Marco Carpiceci;Antonio Schiavo
2023
Abstract
Luigi Moretti (1906-1973) si iscrive presso la neonata Regia Scuola Superiore di Architettura di Roma nel 1925. Lo studio dell’architettura classica, in modo particolare della Roma antica, rappresenta uno dei temi ricorrenti del suo percorso formativo, specialmente nei corsi di Storia e Stili dell’architettura di Vincenzo Fasolo e Restauro dei Monumenti di Gustavo Giovannoni. Dall’archivio personale di Moretti – facente parte dell’Archivio Moretti Magnifico – emergono una serie di documenti, in parte inediti, incentrati su queste tematiche: dagli studi su Villa Adriana al Santuario della Fortuna Primigenia, dall’Arco di Gallieno al ninfeo di Alessandro. Dopo il conseguimento della laurea e i due anni di assistentato presso i sopracitati docenti, Moretti ottiene una borsa triennale presso l’Istituto di Studi Romani. Collaborando a stretto contatto con Corrado Ricci, ha l’occasione di approfondire in prima persona il Foro di Traiano e i Mercati Traianei, attraverso le pratiche della ricerca storica, del rilievo, del disegno e dell’analisi dal vero, del restauro dei monumenti (sono di questo periodo i suoi studi per la sistemazione dei settori orientali e settentrionali dei Mercati presso la Torre delle Milizie). Altri elaborati scrittografici sono prodotti per il Foro Romano, in particolare per il Portico dei Consenti. Parallelamente l’architetto romano mette già in pratica le sue ricerche nelle opere che progetta e realizza con l’ingegner Vallini, già collaboratore del padre Luigi Rolland. Una serie di villini e palazzine tra i nuovi quartieri d’espansione di Roma e la nuova realtà urbana del Lido di Ostia, dalla cui analisi emerge in maniera limpida un dialogo tra classicità e contemporaneità in chiave talvolta anche originale. L’obbiettivo del contributo è quello di analizzare il rapporto tra i disegni dell’antico e quelli di progettazione architettonica, mettendo in risalto le interconnessioni e le sinergie.File | Dimensione | Formato | |
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