Capitale spaziale e diritti: la città a chilometro zero

The forms of power acting on the territory have transformed the city into "a powerful machine of distinction and separation, of marginalisation and exclusion" (Secchi, La città dei ricchi e la città dei poveri, 2013, p. 3). This is the premise of the essay which, starting from the concept of spatial capital, questions how the right to the city should be understood today, identifying accessibility to urban resources as one of the key issues of urban democracy. Against the backdrop of this scenario, the city of 15 minutes, or the zero kilometre city, is one of the most significant proposals that combines the demand for civitas with the need for an ecological conversion of the polis, emphasising how social resilience and urban regeneration must be built starting from a new idea of living.

Le forme del potere che agiscono sul territorio hanno trasformato la città in “una potente macchina di distinzione e separazione, di emarginazione ed esclusione” (Secchi, La città dei ricchi e la città dei poveri, 2013, p. 3). È questa la premessa del saggio che, a partire dal concetto di capitale spaziale, si interroga su come vada inteso oggi il diritto alla città, individuando nell’accessibilità alle risorse urbane una delle questioni nodali della democrazia urbana. Sullo sfondo di questo scenario, la città dei 15 minuti, ovvero la città a chilometro zero, è tra le proposte più significative che combina la domanda della civitas con la necessità della conversione ecologica della polis sottolineando come la resilienza sociale e la rigenerazione urbana vadano costruite a partire da una nuova idea di abitare.