Collective self-construction sites are children of the time of crisis. They represent, when economic conditions turn into social urgency, an emergency solution, but at the same time experimental, connoting themselves as real architectural laboratories, with a strong democratic impulse. Starting from the description of some construction practices, implemented in São Paulo Metropolitan Region, the contribution proposes a critical reading of the theoretical speculations at the origin of these virtuous practices, recognized as a legacy of the design research of the 1960s-1970s of the Arquitetura Nova group. Indeed, the investigations of Sérgio Ferro, Rodrigo Lefèvre and Flávio Império inspired, and permeated, the organization of the site for houses and collective spaces areas, intended for the population without access to the housing market. Arquitetura Nova's aspirations and experiments confirm the affirmation of new management and realization processes. The constructive paradigm is completely overturned in order to break down the boundary between intellectual and manual labor. The project, designed a priori, loses its role to give way to individual contribution. The production of the group, partly or not at all known in Italy, focuses on a constant dialogue between all the actors involved in the construction: the challenge is to build some houses according to new relations and productive reasons.

I cantieri di autocostruzione collettiva sono figli dei tempi di crisi. Essi rappresentano, quando le condizioni economiche si tramutano in urgenza sociale, una soluzione sì emergenziale, ma al contempo sperimentale, connotandosi come dei veri e propri laboratori architettonici, dal forte impulso democratico. A partire dall’illustrazione di alcune pratiche costruttive, messe in atto nella Regione Metropolitana di San Paolo, il contributo propone una lettura critica delle speculazioni teoriche all’origine di tali pratiche virtuose, quali riconosciuta eredità della ricerca progettuale degli anni ’60 e ’70 del gruppo Arquitetura Nova. Le indagini di Sérgio Ferro, Rodrigo Lefèvre e Flávio Império hanno infatti ispirato, e permeato, l’organizzazione del cantiere per la costruzione di abitazioni e spazi collettivi, destinati a quella popolazione che non ha possibilità di accesso al mercato immobiliare. Le aspirazioni e sperimentazioni di Arquitetura Nova sanciscono l’affermazione di nuovi processi di gestione e realizzazione. Il paradigma costruttivo viene completamente rovesciato, al fine di abbattere la frontiera tra lavoro intellettuale e lavoro manuale. Il progetto, disegnato a priori, perde il suo ruolo per lasciare il posto al contributo individuale. La produzione del gruppo, poco o per nulla nota in Italia, si incentra su un dialogo costante tra tutti gli attori coinvolti nella costruzione: la sfida è realizzare abitazioni secondo nuove relazioni e logiche produttive.

A ritmo di jazz. Il cantiere democratico di Arquitetura Nova / Sarno, Francesca. - In: IN BO. - ISSN 2036-1602. - 14:18(2023), pp. 84-104. [10.6092/issn.2036-1602/14842]

A ritmo di jazz. Il cantiere democratico di Arquitetura Nova

SARNO, FRANCESCA
2023

Abstract

Collective self-construction sites are children of the time of crisis. They represent, when economic conditions turn into social urgency, an emergency solution, but at the same time experimental, connoting themselves as real architectural laboratories, with a strong democratic impulse. Starting from the description of some construction practices, implemented in São Paulo Metropolitan Region, the contribution proposes a critical reading of the theoretical speculations at the origin of these virtuous practices, recognized as a legacy of the design research of the 1960s-1970s of the Arquitetura Nova group. Indeed, the investigations of Sérgio Ferro, Rodrigo Lefèvre and Flávio Império inspired, and permeated, the organization of the site for houses and collective spaces areas, intended for the population without access to the housing market. Arquitetura Nova's aspirations and experiments confirm the affirmation of new management and realization processes. The constructive paradigm is completely overturned in order to break down the boundary between intellectual and manual labor. The project, designed a priori, loses its role to give way to individual contribution. The production of the group, partly or not at all known in Italy, focuses on a constant dialogue between all the actors involved in the construction: the challenge is to build some houses according to new relations and productive reasons.
2023
I cantieri di autocostruzione collettiva sono figli dei tempi di crisi. Essi rappresentano, quando le condizioni economiche si tramutano in urgenza sociale, una soluzione sì emergenziale, ma al contempo sperimentale, connotandosi come dei veri e propri laboratori architettonici, dal forte impulso democratico. A partire dall’illustrazione di alcune pratiche costruttive, messe in atto nella Regione Metropolitana di San Paolo, il contributo propone una lettura critica delle speculazioni teoriche all’origine di tali pratiche virtuose, quali riconosciuta eredità della ricerca progettuale degli anni ’60 e ’70 del gruppo Arquitetura Nova. Le indagini di Sérgio Ferro, Rodrigo Lefèvre e Flávio Império hanno infatti ispirato, e permeato, l’organizzazione del cantiere per la costruzione di abitazioni e spazi collettivi, destinati a quella popolazione che non ha possibilità di accesso al mercato immobiliare. Le aspirazioni e sperimentazioni di Arquitetura Nova sanciscono l’affermazione di nuovi processi di gestione e realizzazione. Il paradigma costruttivo viene completamente rovesciato, al fine di abbattere la frontiera tra lavoro intellettuale e lavoro manuale. Il progetto, disegnato a priori, perde il suo ruolo per lasciare il posto al contributo individuale. La produzione del gruppo, poco o per nulla nota in Italia, si incentra su un dialogo costante tra tutti gli attori coinvolti nella costruzione: la sfida è realizzare abitazioni secondo nuove relazioni e logiche produttive.
autocostruzione; processi partecipativi; democratizzazione del cantiere; architettura brasiliana; Arquitetura Nova
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
A ritmo di jazz. Il cantiere democratico di Arquitetura Nova / Sarno, Francesca. - In: IN BO. - ISSN 2036-1602. - 14:18(2023), pp. 84-104. [10.6092/issn.2036-1602/14842]
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