Il presente lavoro ha come oggetto la disciplina, l’architettura giuridica e la condizione giuridica dello straniero irregolare presso le zone di transito degli aeroporti. La frontiera aeroportuale ha sinora ricevuto poca attenzione, specialmente nel contesto italiano, dove in ragione della posizione geografica dello Stato italiano e della sua proiezione mediterranea nel quadro del controllo dei flussi migratori, la dottrina si è concentrata in prevalenza sulla frontiera marittima e su alcuni tratti della frontiera terrestre a scapito della frontiera aeroportuale. Le questioni che riguardano le zone di transito degli aeroporti e i motivi che ne giustificano un approfondimento analitico sono numerose. In primo luogo, la frontiera aeroportuale è caratterizzata per un alto grado di informalità nella sua gestione, in ragione di elementi quali la mancanza di una definizione e di una disciplina organica e la discrezionalità connaturata ai poteri statali alla frontiera. Il tema chiama inoltre in causa la questione del rapporto tra ordinamenti internazionale, europeo e interno, insieme al rapporto tra le fonti del diritto nella regolamentazione della condizione giuridica dello straniero. Tutto ciò considerato, le domande di ricerca che guideranno l’analisi e lo sviluppo del presente lavoro sono essenzialmente tre: la prima consiste nell’individuare la normativa rilevante che disciplina le zone di transito aeroportuali nel diritto dell’immigrazione; la seconda, ad essa connessa, si occupa di delineare la condizione giuridica dello straniero che faccia ingresso nel territorio dello Stato attraverso la frontiera aeroportuale; la sintesi tra le due consiste nel comprendere come la particolare configurazione giuridica delle zone di transito degli aeroporti influenzi la condizione giuridica dello straniero alla frontiera aeroportuale, individuando le sue caratteristiche in relazione proprio al momento dell’attraversamento della frontiera. In sintesi, l'obiettivo è quello di delineare ed analizzare la disciplina giuridica delle zone di transito aeroportuali e la condizione giuridica dello straniero che vi si trova, attraverso l'esame della disciplina dell'ingresso, della richiesta di protezione internazionale, del trattenimento e del rifiuto di ingresso in frontiera (quella aeroportuale in particolare). Lo si farà prendendo in considerazione tre principali livelli di analisi: il contesto regionale europeo (Consiglio d’Europa), quello del diritto dell’Unione Europea e, infine, quello italiano. Data la dimensione concretamente “fisica” di tali luoghi, è data priorità all’analisi del contesto regionale e interno, mentre il diritto internazionale delle migrazioni, ed in particolare il contesto onusiano, è analizzato preliminarmente nel quadro dell’introduzione del lavoro, fungendo da elemento di inquadramento del fenomeno. Il lavoro è strutturato in tre capitoli, preceduti da una introduzione che fornisce un inquadramento concettuale e teorico del fenomeno. I tre capitoli principali del lavoro si focalizzano invece sull’analisi giuridica dell’oggetto. Il primo capitolo è dedicato alle zone di transito aeroportuali nel Consiglio d’Europa; il secondo si focalizza sulla disciplina di tali zone nel diritto dell’Unione Europea; infine, il terzo e ultimo capitolo esamina il fenomeno nel contesto italiano.

Le zone di transito aeroportuali e la condizione giuridica dello straniero in stato di irregolarità nello spazio europeo e nel diritto italiano / Rondine, Francesca. - (2023 May 25).

Le zone di transito aeroportuali e la condizione giuridica dello straniero in stato di irregolarità nello spazio europeo e nel diritto italiano

RONDINE, FRANCESCA
25/05/2023

Abstract

Il presente lavoro ha come oggetto la disciplina, l’architettura giuridica e la condizione giuridica dello straniero irregolare presso le zone di transito degli aeroporti. La frontiera aeroportuale ha sinora ricevuto poca attenzione, specialmente nel contesto italiano, dove in ragione della posizione geografica dello Stato italiano e della sua proiezione mediterranea nel quadro del controllo dei flussi migratori, la dottrina si è concentrata in prevalenza sulla frontiera marittima e su alcuni tratti della frontiera terrestre a scapito della frontiera aeroportuale. Le questioni che riguardano le zone di transito degli aeroporti e i motivi che ne giustificano un approfondimento analitico sono numerose. In primo luogo, la frontiera aeroportuale è caratterizzata per un alto grado di informalità nella sua gestione, in ragione di elementi quali la mancanza di una definizione e di una disciplina organica e la discrezionalità connaturata ai poteri statali alla frontiera. Il tema chiama inoltre in causa la questione del rapporto tra ordinamenti internazionale, europeo e interno, insieme al rapporto tra le fonti del diritto nella regolamentazione della condizione giuridica dello straniero. Tutto ciò considerato, le domande di ricerca che guideranno l’analisi e lo sviluppo del presente lavoro sono essenzialmente tre: la prima consiste nell’individuare la normativa rilevante che disciplina le zone di transito aeroportuali nel diritto dell’immigrazione; la seconda, ad essa connessa, si occupa di delineare la condizione giuridica dello straniero che faccia ingresso nel territorio dello Stato attraverso la frontiera aeroportuale; la sintesi tra le due consiste nel comprendere come la particolare configurazione giuridica delle zone di transito degli aeroporti influenzi la condizione giuridica dello straniero alla frontiera aeroportuale, individuando le sue caratteristiche in relazione proprio al momento dell’attraversamento della frontiera. In sintesi, l'obiettivo è quello di delineare ed analizzare la disciplina giuridica delle zone di transito aeroportuali e la condizione giuridica dello straniero che vi si trova, attraverso l'esame della disciplina dell'ingresso, della richiesta di protezione internazionale, del trattenimento e del rifiuto di ingresso in frontiera (quella aeroportuale in particolare). Lo si farà prendendo in considerazione tre principali livelli di analisi: il contesto regionale europeo (Consiglio d’Europa), quello del diritto dell’Unione Europea e, infine, quello italiano. Data la dimensione concretamente “fisica” di tali luoghi, è data priorità all’analisi del contesto regionale e interno, mentre il diritto internazionale delle migrazioni, ed in particolare il contesto onusiano, è analizzato preliminarmente nel quadro dell’introduzione del lavoro, fungendo da elemento di inquadramento del fenomeno. Il lavoro è strutturato in tre capitoli, preceduti da una introduzione che fornisce un inquadramento concettuale e teorico del fenomeno. I tre capitoli principali del lavoro si focalizzano invece sull’analisi giuridica dell’oggetto. Il primo capitolo è dedicato alle zone di transito aeroportuali nel Consiglio d’Europa; il secondo si focalizza sulla disciplina di tali zone nel diritto dell’Unione Europea; infine, il terzo e ultimo capitolo esamina il fenomeno nel contesto italiano.
25-mag-2023
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1681720
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