Come spesso avviene per i fenomeni comunicativi delle rappresentazioni sociali, essi vengono normati e definiti attraverso buone pratiche ideali, creando dei galatei che si occupano di definirne le modalità. I galatei, come definiti da Alfonzetti (2017), sono dei caleidoscopi che riproducono in miniatura il funzionamento del cosmo, oltre a essere strumenti in grado di favorire la costruzione di modelli comportamentali utili allo sviluppo sociale (Tasca 2014). I galatei, in quanto testi regolamentativi rivolti ad un destinatario, si pongono come obiettivo quello di modificare un comportamento estetico e morale. Essi sono una fonte di notizie per comprendere i processi e i modelli sociali (Elias 1982) e, in questo caso specifico, per la definizione del come un selfie debba essere fatto. Ciò che appare sullo schermo non può essere un soggetto esterno, ma una soggettività riflessa (Krauss 2003) che spesso è rivolta alla condivisione, alla creazione di relazioni secondo un concetto di “insieme ma soli” (Turkle 2012); i social network implicano uno spazio di condivisione emozionale e, come azione di relazione, si tenta una normazione ideale.
L'etichetta del selfie. Riflessioni sulle buone maniere contemporanee / Briatore, Samuele. - (2023), pp. 313-332. (Intervento presentato al convegno Il sé riflesso tenutosi a Venezia).
L'etichetta del selfie. Riflessioni sulle buone maniere contemporanee
Briatore, Samuele
2023
Abstract
Come spesso avviene per i fenomeni comunicativi delle rappresentazioni sociali, essi vengono normati e definiti attraverso buone pratiche ideali, creando dei galatei che si occupano di definirne le modalità. I galatei, come definiti da Alfonzetti (2017), sono dei caleidoscopi che riproducono in miniatura il funzionamento del cosmo, oltre a essere strumenti in grado di favorire la costruzione di modelli comportamentali utili allo sviluppo sociale (Tasca 2014). I galatei, in quanto testi regolamentativi rivolti ad un destinatario, si pongono come obiettivo quello di modificare un comportamento estetico e morale. Essi sono una fonte di notizie per comprendere i processi e i modelli sociali (Elias 1982) e, in questo caso specifico, per la definizione del come un selfie debba essere fatto. Ciò che appare sullo schermo non può essere un soggetto esterno, ma una soggettività riflessa (Krauss 2003) che spesso è rivolta alla condivisione, alla creazione di relazioni secondo un concetto di “insieme ma soli” (Turkle 2012); i social network implicano uno spazio di condivisione emozionale e, come azione di relazione, si tenta una normazione ideale.File | Dimensione | Formato | |
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