Il presente contributo indaga le pratiche comunicative realizzate nell’ambito di incontri oncologici videoregistrati, focalizzandosi sull’osservazione, l’analisi e il confronto della comunicazione centrata sul paziente (PCC) realizzata tra oncologi e pazienti nati in Italia e pazienti con background migratorio. La ricerca, dichiaratamente inquadrata nella prospettiva della psicologia culturale (Vygotskij, 1990; Cole, 1996; Zucchermaglio, 2002; Mantovani, 2008b), ha permesso di costruire ONCode (Alby, Lauriola, Marino, Zucchermaglio & Fatigante, 2021), uno strumento di codifica della comunicazione in oncologia, sensibile a cogliere i comportamenti comunicativi centrati sul paziente e co-costruiti dai partecipanti alle visite. Queste ultime rappresentano una peculiare ecologia in cui è possibile studiare la multidimensionalità dei fenomeni interattivi che si realizzano dentro i processi di cura. L’attività comunicativa che si dispiega nel corso delle visite oncologiche è un fenomeno complesso ma che costituisce una parte fondante del lavoro clinico del medico e della relazione di cura. Il discorso rappresenta infatti, in questo senso, lo strumento principale, attraverso cui si costruisce la relazione medico-paziente e si raggiungono gli obiettivi terapeutici e per questo diventa in questa sede il principale oggetto di indagine scientifica. La ricerca si pone come un contributo complesso, innovativo e di confine tra metodi e tecniche di analisi. A partire dal rovesciamento di paradigma per cui l’analisi qualitativa esplora fenomeni oggetto di interesse scientifico, successivamente approfonditi e indagati quantitativamente per mezzo di analisi statistiche, il presente contributo si propone l’indagine scientifica con il metodo inverso. In un’ottica circolare lo studio sfrutta la cornice teorica di riferimento per costruire uno strumento in grado di restituire una misura della qualità della PCC. A loro volta le misure divengono il dato oggetto di analisi statistiche in grado di restituire informazioni sull’intero gruppo dei partecipanti, pazienti e medici inclusi. I risultati significativi emergenti dalle analisi statistiche infine, vengono utilizzati come punto di partenza per approfondire in una prospettiva situata fenomeni interattivi. Mediante l’uso dell’analisi della conversazione istituzionale si restituisce complessità e densità ai fenomeni interattivi indagati, cogliendone così le peculiarità e la ricchezza. Lo studio ha coinvolto una unità operativa complessa di un ospedale romano di medie dimensioni, scelto per il grande afflusso di utenza con background migratorio e ha previsto una approfondita etnografia organizzativa (Bruni, 2003; Mantovani & Spagnolli, 2003), l’intervista al primario dell’unità operativa complessa e la videoregistrazione di visite oncologiche condotte da otto differenti oncologi e oncologhe. Per questo contributo, sono state prese in analisi 42 videoregistrazioni di visite oncologiche (rispettivamente 20 svolte con pazienti con background migratorio e 22 con pazienti italiani) distinte in prime visite oncologiche post-chirurgiche e visite di follow-up. Gli obiettivi della ricerca riguardano: la costruzione e la validazione di ONCode; la descrizione, l’analisi e la comparazione della comunicazione centrata sul paziente tra medici e pazienti italiani e medici e pazienti con background migratorio attraverso l’utilizzo dello strumento validato e analisi qualitative su aspetti emergenti della PCC dalle analisi statistiche effettuate. La ricerca evidenzia che non vi sono differenze nella PCC in relazione all'appartenere al gruppo dei pazienti italiani o con background migratorio; le differenze piuttosto dipendono dal tipo di visita e dalle caratteristiche dell'oncologo che conduce l'incontro. Inoltre i risultati delle analisi statistiche svolte evidenziano ripetutamente l'impatto delle interruzioni nel corso degli incontri oncologici. Per approfondire la relazione tra iniziative dei pazienti e interruzioni della visita è stato quindi condotto uno studio qualitativo delle interruzioni che ha evidenziato non solo la specifica struttura di tale fenomeno interattivo ma soprattutto ha consentito di individuare ed esplorare una serie di attività comunicative che i pazienti (e accompagnatori se presenti) mettono in atto a seguito delle sospensioni dell'incontro. I pazienti e i loro accompagnatori infatti utilizzerebbero tali occasioni come veri e propri "trampolini interattivi" utili a mantenere continuità pragmatica dell'interazione (al pari dell'oncologo) e soprattutto per mettere in atto azioni comunicative complesse come ritornare su narrazioni o argomenti di suo interesse e/o proporre topic slegati da quelli trattati in precedenza rilevanti per il paziente, da cui può si accede a una diversa fase della visita o può iniziare una nuova conversazione con l'oncologo. Questa gamma di azioni comunicative vengono illustrate nel dettaglio mediante estratti discorsivi che consentono di restituire al lettore una approfondita comprensione del fenomeno indagato, soprattutto per i pazienti con background migratorio.
Interazioni interculturali in visite oncologiche: un confronto quali-quantitativo delle pratiche comunicative centrate sul paziente italiano e con background migratorio / Marino, Filomena. - (2023 May 22).
Interazioni interculturali in visite oncologiche: un confronto quali-quantitativo delle pratiche comunicative centrate sul paziente italiano e con background migratorio
MARINO, FILOMENA
22/05/2023
Abstract
Il presente contributo indaga le pratiche comunicative realizzate nell’ambito di incontri oncologici videoregistrati, focalizzandosi sull’osservazione, l’analisi e il confronto della comunicazione centrata sul paziente (PCC) realizzata tra oncologi e pazienti nati in Italia e pazienti con background migratorio. La ricerca, dichiaratamente inquadrata nella prospettiva della psicologia culturale (Vygotskij, 1990; Cole, 1996; Zucchermaglio, 2002; Mantovani, 2008b), ha permesso di costruire ONCode (Alby, Lauriola, Marino, Zucchermaglio & Fatigante, 2021), uno strumento di codifica della comunicazione in oncologia, sensibile a cogliere i comportamenti comunicativi centrati sul paziente e co-costruiti dai partecipanti alle visite. Queste ultime rappresentano una peculiare ecologia in cui è possibile studiare la multidimensionalità dei fenomeni interattivi che si realizzano dentro i processi di cura. L’attività comunicativa che si dispiega nel corso delle visite oncologiche è un fenomeno complesso ma che costituisce una parte fondante del lavoro clinico del medico e della relazione di cura. Il discorso rappresenta infatti, in questo senso, lo strumento principale, attraverso cui si costruisce la relazione medico-paziente e si raggiungono gli obiettivi terapeutici e per questo diventa in questa sede il principale oggetto di indagine scientifica. La ricerca si pone come un contributo complesso, innovativo e di confine tra metodi e tecniche di analisi. A partire dal rovesciamento di paradigma per cui l’analisi qualitativa esplora fenomeni oggetto di interesse scientifico, successivamente approfonditi e indagati quantitativamente per mezzo di analisi statistiche, il presente contributo si propone l’indagine scientifica con il metodo inverso. In un’ottica circolare lo studio sfrutta la cornice teorica di riferimento per costruire uno strumento in grado di restituire una misura della qualità della PCC. A loro volta le misure divengono il dato oggetto di analisi statistiche in grado di restituire informazioni sull’intero gruppo dei partecipanti, pazienti e medici inclusi. I risultati significativi emergenti dalle analisi statistiche infine, vengono utilizzati come punto di partenza per approfondire in una prospettiva situata fenomeni interattivi. Mediante l’uso dell’analisi della conversazione istituzionale si restituisce complessità e densità ai fenomeni interattivi indagati, cogliendone così le peculiarità e la ricchezza. Lo studio ha coinvolto una unità operativa complessa di un ospedale romano di medie dimensioni, scelto per il grande afflusso di utenza con background migratorio e ha previsto una approfondita etnografia organizzativa (Bruni, 2003; Mantovani & Spagnolli, 2003), l’intervista al primario dell’unità operativa complessa e la videoregistrazione di visite oncologiche condotte da otto differenti oncologi e oncologhe. Per questo contributo, sono state prese in analisi 42 videoregistrazioni di visite oncologiche (rispettivamente 20 svolte con pazienti con background migratorio e 22 con pazienti italiani) distinte in prime visite oncologiche post-chirurgiche e visite di follow-up. Gli obiettivi della ricerca riguardano: la costruzione e la validazione di ONCode; la descrizione, l’analisi e la comparazione della comunicazione centrata sul paziente tra medici e pazienti italiani e medici e pazienti con background migratorio attraverso l’utilizzo dello strumento validato e analisi qualitative su aspetti emergenti della PCC dalle analisi statistiche effettuate. La ricerca evidenzia che non vi sono differenze nella PCC in relazione all'appartenere al gruppo dei pazienti italiani o con background migratorio; le differenze piuttosto dipendono dal tipo di visita e dalle caratteristiche dell'oncologo che conduce l'incontro. Inoltre i risultati delle analisi statistiche svolte evidenziano ripetutamente l'impatto delle interruzioni nel corso degli incontri oncologici. Per approfondire la relazione tra iniziative dei pazienti e interruzioni della visita è stato quindi condotto uno studio qualitativo delle interruzioni che ha evidenziato non solo la specifica struttura di tale fenomeno interattivo ma soprattutto ha consentito di individuare ed esplorare una serie di attività comunicative che i pazienti (e accompagnatori se presenti) mettono in atto a seguito delle sospensioni dell'incontro. I pazienti e i loro accompagnatori infatti utilizzerebbero tali occasioni come veri e propri "trampolini interattivi" utili a mantenere continuità pragmatica dell'interazione (al pari dell'oncologo) e soprattutto per mettere in atto azioni comunicative complesse come ritornare su narrazioni o argomenti di suo interesse e/o proporre topic slegati da quelli trattati in precedenza rilevanti per il paziente, da cui può si accede a una diversa fase della visita o può iniziare una nuova conversazione con l'oncologo. Questa gamma di azioni comunicative vengono illustrate nel dettaglio mediante estratti discorsivi che consentono di restituire al lettore una approfondita comprensione del fenomeno indagato, soprattutto per i pazienti con background migratorio.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi_dottorato_Marino.pdf
accesso aperto
Note: Tesi completa
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
3.75 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.75 MB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.