Una giornata di studi tenutasi in Sapienza (Dipartimento SARAS, 8 novembre 2019) ha inteso indagare il tema della periodizzazione nelle Vite di Vasari, prendendo in esame gli snodi fra le tre età nelle quali sono divise le biografie, tanto nell’edizione del 1550 quanto in quella del 1568. L’obiettivo era quello di riflettere, alla luce delle più recenti acquisizioni del dibattito critico, sulla visione vasariana del Medioevo (e quindi sui concetti di ‘maniera greca’ e ‘Maniera dei Goti’), del primo Quattrocento (ovvero di quella ‘nuova rinascita’ avviata da Masaccio), e ancora del tardo Quattrocento (e cioè degli artisti che, agli occhi dell’aretino, erano rimasti entro la ‘maniera secca e tagliente’ della seconda età, pur essendo attivi ancora all’inizio del Cinquecento). L’indagine si era estesa poi alle categorie di ‘maniera moderna’ e di ‘bella maniera’, anche in rapporto alla nascita del concetto storiografico di Manierismo, e di quel l’‘arte senza autore’, una possibile quarta età della quale lo stesso Vasari sarebbe stato il fondatore nell’ambito dell’Accademia del Disegno di Firenze. I risultati di quel simposio, arricchiti da ulteriori ricerche, vedono ora la luce e, certi che il tema qui in oggetto rimarrà sempre cruciale per la nostra disciplina, ci si augura possano costituire un riferimento per le riflessioni future.
Le tre età: il problema della periodizzazione nelle Vite di Vasari / Pierguidi, Stefano. - (2022).
Le tre età: il problema della periodizzazione nelle Vite di Vasari
stefano pierguidi
2022
Abstract
Una giornata di studi tenutasi in Sapienza (Dipartimento SARAS, 8 novembre 2019) ha inteso indagare il tema della periodizzazione nelle Vite di Vasari, prendendo in esame gli snodi fra le tre età nelle quali sono divise le biografie, tanto nell’edizione del 1550 quanto in quella del 1568. L’obiettivo era quello di riflettere, alla luce delle più recenti acquisizioni del dibattito critico, sulla visione vasariana del Medioevo (e quindi sui concetti di ‘maniera greca’ e ‘Maniera dei Goti’), del primo Quattrocento (ovvero di quella ‘nuova rinascita’ avviata da Masaccio), e ancora del tardo Quattrocento (e cioè degli artisti che, agli occhi dell’aretino, erano rimasti entro la ‘maniera secca e tagliente’ della seconda età, pur essendo attivi ancora all’inizio del Cinquecento). L’indagine si era estesa poi alle categorie di ‘maniera moderna’ e di ‘bella maniera’, anche in rapporto alla nascita del concetto storiografico di Manierismo, e di quel l’‘arte senza autore’, una possibile quarta età della quale lo stesso Vasari sarebbe stato il fondatore nell’ambito dell’Accademia del Disegno di Firenze. I risultati di quel simposio, arricchiti da ulteriori ricerche, vedono ora la luce e, certi che il tema qui in oggetto rimarrà sempre cruciale per la nostra disciplina, ci si augura possano costituire un riferimento per le riflessioni future.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.