La Grotta di San Biagio, situata a pochi chilometri da Ostuni e già nota dagli anni ’50, è stata oggetto di nuovi scavi da parte dell’Università di Bologna tra il 2004 e il 2012. Si tratta di un’ampia cavità carsica, collegata con l’esterno solo attraverso un breve pozzo verticale e un cunicolo. Le difficili condizioni di accesso, l’assenza totale di illuminazione naturale e la presenza di acque di stillicidio sono aspetti che ci indiziano la particolarità del luogo. Grandi focolari strutturati, un ampio recinto composto da grossi blocchi irregolari ed un pozzetto rituale di fase Serra d’Alto costituiscono le principali evidenze archeologiche. La frequentazione sembrerebbe finalizzata a pratiche rituali e cerimoniali attraverso un uso frequente ma non quotidiano del complesso, inquadrabile cronologicamente dal Neolitico medio all’Eneolitico medio. Tale frequentazione si inserisce in un fenomeno largamente diffuso nella fascia sud-orientale della Penisola almeno sino ai momenti finali dell’età del rame.

Rituali nel profondo delle grotte. Aspetti culturali da Grotta San Biagio (Ostuni - Brindisi) nel quadro delle evidenze neo-eneolitiche della Puglia centrale / Curci, Antonio; Genchi, Francesco. - (2022), pp. 481-492. (Intervento presentato al convegno Preistoria e Protostoria in Etruria. Quindicesimo Incontro di Studi tenutosi a Valentano).

Rituali nel profondo delle grotte. Aspetti culturali da Grotta San Biagio (Ostuni - Brindisi) nel quadro delle evidenze neo-eneolitiche della Puglia centrale

Antonio Curci;Francesco Genchi
Writing – Original Draft Preparation
2022

Abstract

La Grotta di San Biagio, situata a pochi chilometri da Ostuni e già nota dagli anni ’50, è stata oggetto di nuovi scavi da parte dell’Università di Bologna tra il 2004 e il 2012. Si tratta di un’ampia cavità carsica, collegata con l’esterno solo attraverso un breve pozzo verticale e un cunicolo. Le difficili condizioni di accesso, l’assenza totale di illuminazione naturale e la presenza di acque di stillicidio sono aspetti che ci indiziano la particolarità del luogo. Grandi focolari strutturati, un ampio recinto composto da grossi blocchi irregolari ed un pozzetto rituale di fase Serra d’Alto costituiscono le principali evidenze archeologiche. La frequentazione sembrerebbe finalizzata a pratiche rituali e cerimoniali attraverso un uso frequente ma non quotidiano del complesso, inquadrabile cronologicamente dal Neolitico medio all’Eneolitico medio. Tale frequentazione si inserisce in un fenomeno largamente diffuso nella fascia sud-orientale della Penisola almeno sino ai momenti finali dell’età del rame.
2022
Preistoria e Protostoria in Etruria. Quindicesimo Incontro di Studi
neolitico; eneolitico; grotta; ritualità
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Rituali nel profondo delle grotte. Aspetti culturali da Grotta San Biagio (Ostuni - Brindisi) nel quadro delle evidenze neo-eneolitiche della Puglia centrale / Curci, Antonio; Genchi, Francesco. - (2022), pp. 481-492. (Intervento presentato al convegno Preistoria e Protostoria in Etruria. Quindicesimo Incontro di Studi tenutosi a Valentano).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1679589
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