Uno dei temi più indagati negli ultimi anni da studiosi ed esperti di geopolitica e relazioni internazionali è il grandioso progetto cinese noto come Belt and Road Initiative – BRI. Nonostante le tante pubblicazioni in merito, è raro trovare in letteratura un tentativo di interpretazione che utilizzi la teoria del rimland di Nicholas J. Spykman o qualche altro strumento della geopolitica classica. Il problema è che questi ultimi sono stati destinati a far parte del museo della scienza ancora prima di essere messi alla prova per indagarne limiti e possibilità. Ciò è accaduto a dispetto dell’enorme interesse generato da queste stesse teorie, impedendo così di valutare criticamente la tenuta pratica di certe impostazioni. Sono stati dedicati relativamente pochi studi all’applicazione del contributo epistemologico e metodologico della geopolitica classica e quei pochi non sempre condotti con la dovuta consapevolezza. In questo saggio ci interrogheremo su quanto la teoria del rimland possa arricchire la nostra visione di BRI e della politica cinese. Il caso della Belt and Road Initiative si presenta particolarmente interessante per la nostra dimostrazione perché è un progetto che interessa le aree geografiche corrispondenti al rimland. In questo modo, sarà evidente il contributo imprescindibile dei casi studio per valutare l’attendibilità del bagaglio teorico e metodologico della geopolitica classica.
Il rimland e la Nuova Via della Seta. Convergenze e spunti critici / Marconi, Matteo; Astarita, Claudia. - 2:(2023), pp. 225-231. (Intervento presentato al convegno XXXIII Congresso Geografico Italiano tenutosi a Padova; Italia).
Il rimland e la Nuova Via della Seta. Convergenze e spunti critici
Matteo Marconi
;Claudia Astarita
2023
Abstract
Uno dei temi più indagati negli ultimi anni da studiosi ed esperti di geopolitica e relazioni internazionali è il grandioso progetto cinese noto come Belt and Road Initiative – BRI. Nonostante le tante pubblicazioni in merito, è raro trovare in letteratura un tentativo di interpretazione che utilizzi la teoria del rimland di Nicholas J. Spykman o qualche altro strumento della geopolitica classica. Il problema è che questi ultimi sono stati destinati a far parte del museo della scienza ancora prima di essere messi alla prova per indagarne limiti e possibilità. Ciò è accaduto a dispetto dell’enorme interesse generato da queste stesse teorie, impedendo così di valutare criticamente la tenuta pratica di certe impostazioni. Sono stati dedicati relativamente pochi studi all’applicazione del contributo epistemologico e metodologico della geopolitica classica e quei pochi non sempre condotti con la dovuta consapevolezza. In questo saggio ci interrogheremo su quanto la teoria del rimland possa arricchire la nostra visione di BRI e della politica cinese. Il caso della Belt and Road Initiative si presenta particolarmente interessante per la nostra dimostrazione perché è un progetto che interessa le aree geografiche corrispondenti al rimland. In questo modo, sarà evidente il contributo imprescindibile dei casi studio per valutare l’attendibilità del bagaglio teorico e metodologico della geopolitica classica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Astarita-Marconi_Rimland_2023.pdf
accesso aperto
Note: frontespizio, indice, capitolo
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Creative commons
Dimensione
2.15 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.15 MB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.