Bio-Augmented Materiality. Una visione strategica per la progettazione bio-digitale

Today, design is central to an extraordinary double technological and cultural convergence between nature and artifice. From a technological point of view, increasingly sophisticated and digitalised, nano and biosynthetic technologies make it possible to analyse and reproduce the generative, chemical, physical and molecular processes underlying natural mechanisms, making the artifice increasingly similar to biological and nature increasingly more manipulable till its deepest fibres. From a cultural point of view, a renewed awareness of biology and the ecosystem is spreading, catalysed by new approaches to ecological understanding and the proliferation of post-anthropocentric philosophies. The thesis is an investigation of the implications and meaning that this convergence brings to the design culture, both in the scenarios and in the innovation opportunities that open up to the discipline, both in the change of approaches (objectives and methodologies); and in the evolution of the way of designing and imagining new artefacts. The result of this analysis converged into the concept of “Bio-Augmented Materiality” as an experiential and rhizomatic strategic vision inspired by the dynamics of biological growth, which re-appropriates the spatial dimension of interconnection and the temporal dimension of the present for the project of co-evolution futures between man and nature, technology and ecology. As one of the possible paths, the thesis explores the field of bioprinting as a hybrid manufacturing able to stimulate relational aesthetics and processes, the result of collaborative models and informational exchanges, for a bio-advanced design increasingly aligned with the logic of life.

Oggi il design si ritrova al centro di una straordinaria doppia convergenza – tecnologica e culturale – tra la natura e l’artificio. Da un punto di vista tecnologico, tecnologie sempre più sofisticate e digitalizzate, nano e biosintetiche permettono di analizzare e riprodurre i processi generativi, chimici, fisici e molecolari alla base dei meccanismi naturali, rendendo l’artificio sempre più simile al biologico e la natura sempre più manipolabile fin dentro le sue fibre più profonde. Da un punto di vista culturale, si diffonde una rinnovata consapevolezza per la biologia e l’ecosistema, catalizzata da nuovi approcci alla comprensione ecologica e dal proliferare di filosofie post-antropocentriche. La tesi si propone come indagine delle implicazioni e del significato che questa convergenza apporta nella cultura del progetto, sia negli scenari e nelle opportunità di innovazione che si aprono alla disciplina; sia nel mutamento degli approcci (obiettivi e metodologie); sia nell’evoluzione del modo di progettare e immaginare nuovi artefatti. Il risultato di questa analisi è confluito nel concetto di “Bio-Augmented Materiality”, quale visione strategica esperienziale e rizomatica, ispirata alle dinamiche della crescita biologica, che si riappropria della dimensione spaziale dell’interconnessione e di quella temporale del presente per il progetto di futuri di co-evoluzione tra uomo e natura, tecnologia ed ecologia. Come una delle strade percorribili, la tesi si addentra poi nel campo della biostampa, quale manifattura ibrida in grado di stimolare processualità ed estetiche relazionali, frutto di modelli collaborativi e scambi informazionali, per una progettualità bio-avanzata sempre più allineata alle logiche della vita.