The essay offers some findings and reflections concerning the so-called urban commons (Foster, 2013; Mudu, 2012), in particular, it focuses on the relationship among commons and civic engagement within the local dimension. The research subject concerns two instruments of local governance introduced by a growing number of Italian municipalities: the regulation on public collaboration between citizens and the city for the care and the regeneration of urban commons (regulation) and its collaboration agreements. After analysing the concept of commons (section one) and an explanation – section two - of the specific approach that constitutes the theoretical ground of these soft-law administrative tools (Giglioni, 2018), the essay provides a two-step descriptive analysis: section three and four deal with the findings originated from the founder and most important Italian experience, i.e. the Municipality of Bologna; section five represents an in-depth description of a specific case-study randomly selected within the Italian municipalities that subscribed at least one collaboration agreement. Final remarks give evidence to the constraints and obstacles that still affect the subsidiary paradigm and, more generally speaking, the difficulties to recognize citizens’ autonomous role in governing urban environment.

L’articolo espone in modo sintetico i principali risultati di una ricerca sui beni comuni urbani (Foster, 2013; Mudu, 2012) condotta fra il 2016 e il 2020. Attraverso l’analisi di due strumenti di governance urbana introdotti da un numero crescente di comuni, l’articolo si sofferma sul complesso rapporto fra cittadinanza attiva e amministrazione locale. Il primo paragrafo offre una ricostruzione introduttiva relativa al concetto di beni comuni (commons) e ai suoi principali approcci teorici; il secondo delinea i presupposti normativi e i fenomeni alla base dei dispositivi di soft-law (Giglioni, 2018) oggetto di descrizione nella parte empirica. Quest’ultima è dedicata all’analisi del regolamento e delle azioni di cura e gestione dei beni comuni urbani in due contesti (Bologna e L’Aquila) cercando di rispondere ai seguenti interrogativi: quali sono i beni oggetto dei patti di collaborazione? Di che tipo di azioni collettive sono oggetto? Quale livello di autonomia è riconosciuto dalle amministrazioni locali ai cittadini che intendono prendersi cura di questi beni? Il contributo si chiude con alcune riflessioni che sottolineano gli ostacoli e le difficoltà emerse nell’analisi empirica rispetto ai presupposti normativi che animano queste genere esperienze urbane.

Commoning the Cities? Active Citizenship and Urban Commons / Putini, Antonio. - In: RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE. - ISSN 1972-4942. - 1/2023(2023). [10.32049/RTSA.2023.1.04]

Commoning the Cities? Active Citizenship and Urban Commons

Putini
2023

Abstract

The essay offers some findings and reflections concerning the so-called urban commons (Foster, 2013; Mudu, 2012), in particular, it focuses on the relationship among commons and civic engagement within the local dimension. The research subject concerns two instruments of local governance introduced by a growing number of Italian municipalities: the regulation on public collaboration between citizens and the city for the care and the regeneration of urban commons (regulation) and its collaboration agreements. After analysing the concept of commons (section one) and an explanation – section two - of the specific approach that constitutes the theoretical ground of these soft-law administrative tools (Giglioni, 2018), the essay provides a two-step descriptive analysis: section three and four deal with the findings originated from the founder and most important Italian experience, i.e. the Municipality of Bologna; section five represents an in-depth description of a specific case-study randomly selected within the Italian municipalities that subscribed at least one collaboration agreement. Final remarks give evidence to the constraints and obstacles that still affect the subsidiary paradigm and, more generally speaking, the difficulties to recognize citizens’ autonomous role in governing urban environment.
2023
L’articolo espone in modo sintetico i principali risultati di una ricerca sui beni comuni urbani (Foster, 2013; Mudu, 2012) condotta fra il 2016 e il 2020. Attraverso l’analisi di due strumenti di governance urbana introdotti da un numero crescente di comuni, l’articolo si sofferma sul complesso rapporto fra cittadinanza attiva e amministrazione locale. Il primo paragrafo offre una ricostruzione introduttiva relativa al concetto di beni comuni (commons) e ai suoi principali approcci teorici; il secondo delinea i presupposti normativi e i fenomeni alla base dei dispositivi di soft-law (Giglioni, 2018) oggetto di descrizione nella parte empirica. Quest’ultima è dedicata all’analisi del regolamento e delle azioni di cura e gestione dei beni comuni urbani in due contesti (Bologna e L’Aquila) cercando di rispondere ai seguenti interrogativi: quali sono i beni oggetto dei patti di collaborazione? Di che tipo di azioni collettive sono oggetto? Quale livello di autonomia è riconosciuto dalle amministrazioni locali ai cittadini che intendono prendersi cura di questi beni? Il contributo si chiude con alcune riflessioni che sottolineano gli ostacoli e le difficoltà emerse nell’analisi empirica rispetto ai presupposti normativi che animano queste genere esperienze urbane.
commons; active citizenship; political participation
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Commoning the Cities? Active Citizenship and Urban Commons / Putini, Antonio. - In: RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE. - ISSN 1972-4942. - 1/2023(2023). [10.32049/RTSA.2023.1.04]
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