Diplomazia e propaganda italiana di fronte agli Usa. Politiche sociali e crisi internazionali prima della guerra (1933-1939)

Gli anni che vanno dal 1933 al 1939 sono ricchi di avvenimenti e controversie per quanto riguarda i rapporti tra Italia e Stati Uniti. Attraverso un denso lavoro d’archivio e partendo dalla bibliografia più accreditata sul tema, il presente saggio vuole ricostruire ed esplorare le considerazioni degli ambasciatori e dei diplomatici italiani, come Augusto Rosso e Guido Jung, di fronte agli Stati Uniti. Nel periodo in esame si passa dall’iniziale idillio fino a una crisi sempre più evidente caratterizzata dagli snodi della Guerra d’Etiopia, delle leggi razziali e dell’avvicinamento sempre più stretto di Roma con Berlino, fonte di preoccupazione oltreoceano. Nel 1933, un cordiale scambio di lettere tra Mussolini e Roosevelt aveva inaugurato un periodo di buone relazioni, incentrato sulla ricerca comune di soluzioni alla Grande crisi e alle tensioni internazionali. Una fitta tela diplomatica, in cui si possono aggiungere le attività della comunità italo-americana e di riviste ed enti di propaganda e promozione culturale negli States, si spese nel tempo per far valere le ragioni italiane di fronte a Washington. Il filo, ricco di passaggi degni nota per capire la proiezione italiana dell’epoca, non si spezzò comunque fino allo scoppio della guerra, quando il rifiuto di Mussolini verso le proposte dell’amministrazione Roosevelt per scongiurare l’ingresso del fascismo nel conflitto segnò la brusca fine di un’epoca di confronto reciproco.