Il presente lavoro si è posto come obiettivo una quanto più veritiera ricostruzione della figura dell’ultimo Medici come collezionista d’arte, scevra da quella morbosa attenzione che spesso la storiografia ha riservato alla presunta depravazione del sovrano, limitandosi a presentare le risultanze documentarie per quel che sono, rimanendo in tal modo aderente il più possibile alla realtà delle cose per la voce dei documenti, delle cronache contemporanee e delle note manoscritte rintracciate presso l’Archivio di Stato di Firenze. Pertanto, si è cercato di fornire nuovi elementi per procedere a una doverosa operazione di rivalutazione della figura di Gian Gastone de’ Medici, spesso tralasciata dagli studi sul collezionismo mediceo, anche a causa della mancanza di indispensabili tracce documentarie. Gli esiti della ricerca hanno quindi il pregio di aver tracciato un ritratto più sfaccettato della figura inedita di Gian Gastone come amatore d’arte e collezionista. La prassi da lui inaugurata si differenzia da quelle più canoniche portate avanti dai suoi due fratelli Ferdinando e Anna Maria Luisa, più in linea con un mecenatismo di tipo tradizionale, ispirato ai modi del padre Cosimo III. Viceversa l’ultimo Medici fu meno incline a rivolgersi ai maestri attivi nella Galleria dei Lavori, per ampliare la gamma delle sue scelte a un più ampio ventaglio di artisti e artigiani, le cui opere gli venivano proposte da mercanti e intermediari che si avvicendavano copiosamente a corte.
Gian Gastone de’ Medici (1671-1737), ultimo Granduca: committenza, inclinazioni del gusto, relazioni artistiche / Lauri, Daniele. - (2023 Feb 24).
Gian Gastone de’ Medici (1671-1737), ultimo Granduca: committenza, inclinazioni del gusto, relazioni artistiche
LAURI, DANIELE
24/02/2023
Abstract
Il presente lavoro si è posto come obiettivo una quanto più veritiera ricostruzione della figura dell’ultimo Medici come collezionista d’arte, scevra da quella morbosa attenzione che spesso la storiografia ha riservato alla presunta depravazione del sovrano, limitandosi a presentare le risultanze documentarie per quel che sono, rimanendo in tal modo aderente il più possibile alla realtà delle cose per la voce dei documenti, delle cronache contemporanee e delle note manoscritte rintracciate presso l’Archivio di Stato di Firenze. Pertanto, si è cercato di fornire nuovi elementi per procedere a una doverosa operazione di rivalutazione della figura di Gian Gastone de’ Medici, spesso tralasciata dagli studi sul collezionismo mediceo, anche a causa della mancanza di indispensabili tracce documentarie. Gli esiti della ricerca hanno quindi il pregio di aver tracciato un ritratto più sfaccettato della figura inedita di Gian Gastone come amatore d’arte e collezionista. La prassi da lui inaugurata si differenzia da quelle più canoniche portate avanti dai suoi due fratelli Ferdinando e Anna Maria Luisa, più in linea con un mecenatismo di tipo tradizionale, ispirato ai modi del padre Cosimo III. Viceversa l’ultimo Medici fu meno incline a rivolgersi ai maestri attivi nella Galleria dei Lavori, per ampliare la gamma delle sue scelte a un più ampio ventaglio di artisti e artigiani, le cui opere gli venivano proposte da mercanti e intermediari che si avvicendavano copiosamente a corte.File | Dimensione | Formato | |
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