L’iva si conforma alla digital age ma aumenta l’ibridismo

La Commissione europea, a seguito della consultazione avviata a primavera dello scorso anno, ha varato un action plan per rendere l’IVA conformante alla Digital Age e modernizzare il sistema di controllo degli scambi intracomunitari, oramai datato a quasi trent’anni fa. I pilastri su cui agire sono quelli della rendicontazione standardizzata, digitale e real time delle operazioni, dell’estensione della figura del fornitore presunto ai servizi di locazione a breve termine e del trasporto passeggeri e, infine, quello di limitare le posizioni IVA multiple in ambito comunitario. Gli interventi proposti hanno la finalità di trovare un complesso equilibrio tra due esigenze antitetiche, ovvero apportare semplicità ad un meccanismo transnazionale oramai obsoleto ed oneroso e limitare l’ingente evasione dell’imposta. Di fatto, però, si aggiungono al funzionamento ordinario continui sistemi derogatori che ne sviano la modalità applicativa dalla vera natura del tributo, ovvero un’imposta sui consumi e non sulle transazioni economiche.