L'articolo Palazzo Serlupi Crescenzi, tratta di un edificio della famiglia dei Crescenzi, ed in particolare di Virgilio Crescrenzi, poi passato ai Serlupi, edificato dal 1580 in via del Seminario in Roma. Le vicende della costruzione sono legate alla presenza dell'architetto Giacomo Della Porta, che progetta il nuovo edificio e che realizza un'opera dai caratteri innovativi. Un palazzo nobiliare che insieme a quello dei Maffei Marescotti, di Giustini Piombino e della facciata sul Corso di palazzo Aldobrabdini, poi Chigi a piazza Colonna, modificheranno sensibilmente il rapporto tra gli edifici cittadini e il contesto della città storica come quella in via di trasformazione. Una poetica della composizione delle facciate che si affranca dalla tradizione del ritmo pieni-vuoti nell'alternanza orizzontale e verticale dei finestrati per valorizzare la poetica della percezione dell'osservatore. Una esperienza percettiva di valorizzazione dei particolari punti di vista, che accompagnano il percettore in una esperienza percettiva che intese valorizzare lo storico ruolo del palazzo nobiliare nel multiforme assetto urbanistico della città.
Palazzo Serlupi Crescenzi / Azzaro, Bartolomeo. - In: STORIA ARCHITETTURA. - ISSN 0390-4253. - nn. 1-2 1987:(1987), pp. 3-153.
Palazzo Serlupi Crescenzi
Bartolomeo Azzaro
1987
Abstract
L'articolo Palazzo Serlupi Crescenzi, tratta di un edificio della famiglia dei Crescenzi, ed in particolare di Virgilio Crescrenzi, poi passato ai Serlupi, edificato dal 1580 in via del Seminario in Roma. Le vicende della costruzione sono legate alla presenza dell'architetto Giacomo Della Porta, che progetta il nuovo edificio e che realizza un'opera dai caratteri innovativi. Un palazzo nobiliare che insieme a quello dei Maffei Marescotti, di Giustini Piombino e della facciata sul Corso di palazzo Aldobrabdini, poi Chigi a piazza Colonna, modificheranno sensibilmente il rapporto tra gli edifici cittadini e il contesto della città storica come quella in via di trasformazione. Una poetica della composizione delle facciate che si affranca dalla tradizione del ritmo pieni-vuoti nell'alternanza orizzontale e verticale dei finestrati per valorizzare la poetica della percezione dell'osservatore. Una esperienza percettiva di valorizzazione dei particolari punti di vista, che accompagnano il percettore in una esperienza percettiva che intese valorizzare lo storico ruolo del palazzo nobiliare nel multiforme assetto urbanistico della città.File | Dimensione | Formato | |
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