Parlare di ibridazione fra umani e animali, nel mondo antico significa fare implicitamente riferimento ai racconti della tradizione mitica che avevano come oggetto il caos genetico delle origini, ma significa anche costruire un'idea di confine fra l'umano e l'animale in una prospettiva che gli antropologi chiamano "antropopoietica". Laddove Aristotele, nel De generatione animalium, aveva razionalizzato le credenze relative agli incroci estremamente interspecifici, secolarizzando lo stesso concetto di teras, Plutarco sembra invece tornare indietro ad una idea più flessibile di natura, in cui le nascite di esseri prodigiosi, metà uomini e metà animali, sono di nuovo ammesse. Questo non significa abiurare ai principi di storia naturale che la tradizione filosofica greca, con Aristotele e Platone, ha fissato. Semplicemente questi principi vengono incastonati all'interno di un quadro teologico e antropopoietico che, nel momento stesso in cui costruisce gli animali in termini di paradigma di moralità, abbatte le barriere fra la zoosfera e l'antroposfera
Strange Animals: Extremely Interspecific Hybridization (and Anthropopoiesis) in Plutarch / Li Causi, Pietro. - In: PLOUTARKHOS. - ISSN 0258-655X. - (2010), pp. 47-60.
Strange Animals: Extremely Interspecific Hybridization (and Anthropopoiesis) in Plutarch
Li Causi, Pietro
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2010
Abstract
Parlare di ibridazione fra umani e animali, nel mondo antico significa fare implicitamente riferimento ai racconti della tradizione mitica che avevano come oggetto il caos genetico delle origini, ma significa anche costruire un'idea di confine fra l'umano e l'animale in una prospettiva che gli antropologi chiamano "antropopoietica". Laddove Aristotele, nel De generatione animalium, aveva razionalizzato le credenze relative agli incroci estremamente interspecifici, secolarizzando lo stesso concetto di teras, Plutarco sembra invece tornare indietro ad una idea più flessibile di natura, in cui le nascite di esseri prodigiosi, metà uomini e metà animali, sono di nuovo ammesse. Questo non significa abiurare ai principi di storia naturale che la tradizione filosofica greca, con Aristotele e Platone, ha fissato. Semplicemente questi principi vengono incastonati all'interno di un quadro teologico e antropopoietico che, nel momento stesso in cui costruisce gli animali in termini di paradigma di moralità, abbatte le barriere fra la zoosfera e l'antroposferaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.