Il tipo cognitivo dell'unicorno, che tanta fortuna ha avuto nell'iconografia e nella cultura occidentali, avrebbe uno dei suoi antenati nel feroce asino indiano descritto da Ctesia nei suoi Indika. Ma di cosa parlava realmente il medico di Cnido mentre scriveva il suo report etnografico su quella regione esotica e mirabolante collocata ai margini dell'impero persiano (che erano, peraltro, i margini del mondo conosciuto)? A un rinoceronte? A un bovino? A un antilope? Non si era trattato piuttosto, del frutto della 'finzione etnografica' di un autore che amava lavorare di fantasia sui dati e sugli spunti che provenivano dai dintorni, più o meno estesi, della prigione dorata nella quale, alla corte del Gran Re, era relegato? Sia come sia, diversamente da come accade per altri esseri descritti dal medico di Cnido, su cui spesso si fa calare un cauto beneficio del dubbio, Aristotele parla dell'asino indiano come di una specie effettivamente esistente. Questo accade perché i tratti principali di questo animale paradossale non sono in fondo troppo incompatibili con il sistema di spiegazioni causali sviluppato nel De partibus animalium.
Da Ctesia ad Aristotele: i primi passi dell'unicorno nel mondo della 'realtà' / Li Causi, Pietro. - In: CLASSICO CONTEMPORANEO. - ISSN 2421-4744. - 5:(2019), pp. 19-51.
Da Ctesia ad Aristotele: i primi passi dell'unicorno nel mondo della 'realtà'
Li Causi, Pietro
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2019
Abstract
Il tipo cognitivo dell'unicorno, che tanta fortuna ha avuto nell'iconografia e nella cultura occidentali, avrebbe uno dei suoi antenati nel feroce asino indiano descritto da Ctesia nei suoi Indika. Ma di cosa parlava realmente il medico di Cnido mentre scriveva il suo report etnografico su quella regione esotica e mirabolante collocata ai margini dell'impero persiano (che erano, peraltro, i margini del mondo conosciuto)? A un rinoceronte? A un bovino? A un antilope? Non si era trattato piuttosto, del frutto della 'finzione etnografica' di un autore che amava lavorare di fantasia sui dati e sugli spunti che provenivano dai dintorni, più o meno estesi, della prigione dorata nella quale, alla corte del Gran Re, era relegato? Sia come sia, diversamente da come accade per altri esseri descritti dal medico di Cnido, su cui spesso si fa calare un cauto beneficio del dubbio, Aristotele parla dell'asino indiano come di una specie effettivamente esistente. Questo accade perché i tratti principali di questo animale paradossale non sono in fondo troppo incompatibili con il sistema di spiegazioni causali sviluppato nel De partibus animalium.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.