In Pol. 1256 b 7 ss., Aristotele asserisce che gli animali sono in vista degli uomini. Quello che si presenta come un crudo finalismo esterno non è però in contrasto con il teleologismo interno presentato in opere come la Historia animalium o il De partibus animalium. Quella che è in gioco è invece, nella prospettiva del filosofo, un'interconnessione fra cause finali e la 'funzione nutritiva' dell'uomo concepito come essere vivente non separato dal resto della natura.
Finalità complementari e sfruttamento degli animali. Una lettura di Arist. Pol. 1256 b 7-26 / Li Causi, Pietro. - In: ATHENAEUM. - ISSN 0004-6574. - (2022), pp. 357-372.
Finalità complementari e sfruttamento degli animali. Una lettura di Arist. Pol. 1256 b 7-26
Li Causi, Pietro
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2022
Abstract
In Pol. 1256 b 7 ss., Aristotele asserisce che gli animali sono in vista degli uomini. Quello che si presenta come un crudo finalismo esterno non è però in contrasto con il teleologismo interno presentato in opere come la Historia animalium o il De partibus animalium. Quella che è in gioco è invece, nella prospettiva del filosofo, un'interconnessione fra cause finali e la 'funzione nutritiva' dell'uomo concepito come essere vivente non separato dal resto della natura.File allegati a questo prodotto
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