La rete stradale italiana, a causa delle modalità con cui si è determinato il suo sviluppo, che ha seguito con relativo ritardo gli incrementi sempre crescenti del traffico veicolare, presenta oggi – obiettivamente – alcune incompletezze funzionali, specialmente riguardo alla sicurezza attiva e passiva degli utenti. Tali carenze possono emergere con evidenza come risultati di analisi tecniche razionali, che si avvalgano di un’ampia base di informazioni e delle necessarie competenze scientifiche. In questa ottica, dunque, il progettista ed il gestore stradale debbono considerare ogni aspetto relativo alle condizioni di esercizio delle carreggiate stradali, al fine di poter effettuare il dimensionamento di ciascun elemento in maniera coerente e nel rispetto delle prescrizioni normative. Un fattore specifico e rilevante riguarda gli spazi marginali stradali, interni ed esterni, per il cui progetto occorre sempre considerare anche la tipologia e le caratteristiche dei dispositivi di ritenuta da installare, poiché le loro modalità di funzionamento impongono di prevedere e garantire la disponibilità di adeguati spazi “operativi”. Queste avvertenze sono anche contenute nelle vigenti Norme tecniche, riguardanti sia il progetto delle strade, sia il progetto delle installazioni dei dispositivi di sicurezza, e sono rigorosamente valide per le nuove costruzioni stradali. Negli adeguamenti o nelle installazioni su strade esistenti, d’altro canto, il problema è ancor più significativo, poiché a seguito dei recenti provvedimenti del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (D.M. 22.4.2004 e D.M. 21.6.2004), le Norme stradali sono da considerare “di riferimento”, e gli spazi di lavoro delle barriere possono essere valutati su basi teoriche; la responsabilità di garantire corrette condizioni operative ricade perciò maggiormente sul progettista o sul gestore stradale, e deve comportare la necessità di riferirsi a rigorose analisi tecniche, fondate sull’esame dei dati che è possibile reperire e conoscere con certezza. Nell’articolo si tratta, in dettaglio, il problema del corretto dimensionamento del margine interno nelle strade a carreggiate separate, in relazione alla possibilità di installare le barriere di sicurezza da spartitraffico, scegliendole tra quelle attualmente omologate in Italia, ed a partire dall’esame delle caratteristiche prestazionali dei dispositivi risultanti dai certificati di omologazione.
Dimensione del margine interno e modalità di funzionamento delle barriere da spartitraffico / Ranzo, Alessandro; Cantisani, Giuseppe; Loprencipe, Giuseppe. - In: LE STRADE. - ISSN 0373-2916. - 1403:12/2004(2004), pp. 76-88.
Dimensione del margine interno e modalità di funzionamento delle barriere da spartitraffico
Ranzo, Alessandro;Cantisani, Giuseppe;Loprencipe, Giuseppe
2004
Abstract
La rete stradale italiana, a causa delle modalità con cui si è determinato il suo sviluppo, che ha seguito con relativo ritardo gli incrementi sempre crescenti del traffico veicolare, presenta oggi – obiettivamente – alcune incompletezze funzionali, specialmente riguardo alla sicurezza attiva e passiva degli utenti. Tali carenze possono emergere con evidenza come risultati di analisi tecniche razionali, che si avvalgano di un’ampia base di informazioni e delle necessarie competenze scientifiche. In questa ottica, dunque, il progettista ed il gestore stradale debbono considerare ogni aspetto relativo alle condizioni di esercizio delle carreggiate stradali, al fine di poter effettuare il dimensionamento di ciascun elemento in maniera coerente e nel rispetto delle prescrizioni normative. Un fattore specifico e rilevante riguarda gli spazi marginali stradali, interni ed esterni, per il cui progetto occorre sempre considerare anche la tipologia e le caratteristiche dei dispositivi di ritenuta da installare, poiché le loro modalità di funzionamento impongono di prevedere e garantire la disponibilità di adeguati spazi “operativi”. Queste avvertenze sono anche contenute nelle vigenti Norme tecniche, riguardanti sia il progetto delle strade, sia il progetto delle installazioni dei dispositivi di sicurezza, e sono rigorosamente valide per le nuove costruzioni stradali. Negli adeguamenti o nelle installazioni su strade esistenti, d’altro canto, il problema è ancor più significativo, poiché a seguito dei recenti provvedimenti del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (D.M. 22.4.2004 e D.M. 21.6.2004), le Norme stradali sono da considerare “di riferimento”, e gli spazi di lavoro delle barriere possono essere valutati su basi teoriche; la responsabilità di garantire corrette condizioni operative ricade perciò maggiormente sul progettista o sul gestore stradale, e deve comportare la necessità di riferirsi a rigorose analisi tecniche, fondate sull’esame dei dati che è possibile reperire e conoscere con certezza. Nell’articolo si tratta, in dettaglio, il problema del corretto dimensionamento del margine interno nelle strade a carreggiate separate, in relazione alla possibilità di installare le barriere di sicurezza da spartitraffico, scegliendole tra quelle attualmente omologate in Italia, ed a partire dall’esame delle caratteristiche prestazionali dei dispositivi risultanti dai certificati di omologazione.File | Dimensione | Formato | |
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