Lo spazio pubblico contemporaneo, tema squisitamente architettonico da un lato e urbanistico dall’altro, è oggi tra i temi cari anche al design, interessato a coglierne i fluidi sviluppi e i densi significati. Se infatti nel passato il ruolo del design era relegato fondamentalmente alla progettazione dell’arredo urbano, “site specific”, oggi al design si chiede di progettare relazioni oltre che cose. Grazie infatti al rapido e incessante progresso tecnologico, negli ultimi venti anni abbiamo assistito ad un vero e proprio cambio di paradigma che ha reso i prodotti, sia materiali che immateriali, sempre più densi in termini prestazionali, spostando l’attenzione del progetto dal luogo ad una più ampia architettura fatta di una fitta e intrecciata rete di persone, prodotti, servizi. Lo spazio pubblico appare oggi sempre più simile ad un cloud fatto di significati, tag e hyperlink, in cui gli individui interagiscono sia fisicamente che virtualmente. In tale ottica, anche il tradizionale concetto di arredo urbano per lo spazio pubblico assume un diverso piano, chiedendo un livello di responsività, interazione, condivisione. Luoghi ed artefatti diventano facilitatori di flussi, dati e comunicazioni, luoghi di convivenza, interferenza, scenari ibridi e multiscalari in cui le nuove tecnologie digitali risultano sempre più influenti e presenti. Come osserva infatti Branzi nel 2007 “il territorio cessa di essere luogo caratterizzato dall’architettura per diventare territorio esperienziale, dove la qualità ambientale è il risultato delle emozioni create da interventi effimeri e set provvisori e dove l’arredo urbano, che un tempo era costituito da sistemi di prodotti che si ripetevano sempre uguali nell’ambiente, oggi consiste in prodotti diversificati e sofisticati, al fine di creare luoghi che animino la scena urbana e costituiscano dei punti di riferimento per gli utenti”. Luoghi progettati secondo i nuovi paradigmi contemporanei del vivere urbano che si basano non solo sulla tridimensionalità materica, ma anche, ad esempio, sulla capacità comunicativa in termini di informazioni e di sensazioni.
Spazi fluidi e sensoriali / Lucibello, Sabrina. - In: URBANISTICA DOSSIER. - ISSN 2240-0133. - 18:(2020), pp. 76-79.
Spazi fluidi e sensoriali
Sabrina Lucibello
Writing – Review & Editing
2020
Abstract
Lo spazio pubblico contemporaneo, tema squisitamente architettonico da un lato e urbanistico dall’altro, è oggi tra i temi cari anche al design, interessato a coglierne i fluidi sviluppi e i densi significati. Se infatti nel passato il ruolo del design era relegato fondamentalmente alla progettazione dell’arredo urbano, “site specific”, oggi al design si chiede di progettare relazioni oltre che cose. Grazie infatti al rapido e incessante progresso tecnologico, negli ultimi venti anni abbiamo assistito ad un vero e proprio cambio di paradigma che ha reso i prodotti, sia materiali che immateriali, sempre più densi in termini prestazionali, spostando l’attenzione del progetto dal luogo ad una più ampia architettura fatta di una fitta e intrecciata rete di persone, prodotti, servizi. Lo spazio pubblico appare oggi sempre più simile ad un cloud fatto di significati, tag e hyperlink, in cui gli individui interagiscono sia fisicamente che virtualmente. In tale ottica, anche il tradizionale concetto di arredo urbano per lo spazio pubblico assume un diverso piano, chiedendo un livello di responsività, interazione, condivisione. Luoghi ed artefatti diventano facilitatori di flussi, dati e comunicazioni, luoghi di convivenza, interferenza, scenari ibridi e multiscalari in cui le nuove tecnologie digitali risultano sempre più influenti e presenti. Come osserva infatti Branzi nel 2007 “il territorio cessa di essere luogo caratterizzato dall’architettura per diventare territorio esperienziale, dove la qualità ambientale è il risultato delle emozioni create da interventi effimeri e set provvisori e dove l’arredo urbano, che un tempo era costituito da sistemi di prodotti che si ripetevano sempre uguali nell’ambiente, oggi consiste in prodotti diversificati e sofisticati, al fine di creare luoghi che animino la scena urbana e costituiscano dei punti di riferimento per gli utenti”. Luoghi progettati secondo i nuovi paradigmi contemporanei del vivere urbano che si basano non solo sulla tridimensionalità materica, ma anche, ad esempio, sulla capacità comunicativa in termini di informazioni e di sensazioni.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Lucibello_Spazi fluidi_2020.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
3.92 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.92 MB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.