Nella definizione di un nuovo concetto teorico, progettuale e ambientale nel quale si supera la dualità tra naturale-molle e infrastruttura-duro, intendendo con questi aggettivi “quantificare” la possibilità di modificazione che i due contesti offrono, ci si domanda in quali modi si possa operare per rendere il naturale più strutturato e l’infrastruttura più permeabile. Esiste, però, una terza via, quella perseguita dalla ricerca Landscape infrastructure per la quale paesaggio e infrastruttura diventano un sistema interagente di diversi elementi che strutturano il territorio superando l’antica dicotomia che si alimentava di ibridazioni superficiali con scopo più estetico che generativo. All’interno di questo nuovo panorama concettuale, trovano particolare collocazione quelle infrastrutture esistenti che, per motivi di errata gestione delle risorse naturali e inadeguata cultura sulla progettazione del paesaggio e del “margine”, si pongono come cesure invalicabili tra due sistemi territoriali. A loro volta, tra queste frontiere insuperabili, quelle che nella contemporaneità necessitano di una riprogettazione sistemica sono le linee d’acqua: la separazione tra la città e l’acqua, o tra la città e il porto si è trasformata in una linea di tensione, di conflitto, di interessi contrapposti, di interazione tra realtà spesso diverse – percepite come incompatibili – impedendo la visione stessa dello spettacolo del porto e/o dell’acqua e che negano la relazione con l’intorno urbano.
Infrastrutture d'acqua complesse. Il porto come parco, il waterfront come soglia / Salimei, Guendalina. - In: METAMORFOSI. - ISSN 1590-1394. - 11(2022), pp. 76-91.
Infrastrutture d'acqua complesse. Il porto come parco, il waterfront come soglia
Guendalina Salimei
2022
Abstract
Nella definizione di un nuovo concetto teorico, progettuale e ambientale nel quale si supera la dualità tra naturale-molle e infrastruttura-duro, intendendo con questi aggettivi “quantificare” la possibilità di modificazione che i due contesti offrono, ci si domanda in quali modi si possa operare per rendere il naturale più strutturato e l’infrastruttura più permeabile. Esiste, però, una terza via, quella perseguita dalla ricerca Landscape infrastructure per la quale paesaggio e infrastruttura diventano un sistema interagente di diversi elementi che strutturano il territorio superando l’antica dicotomia che si alimentava di ibridazioni superficiali con scopo più estetico che generativo. All’interno di questo nuovo panorama concettuale, trovano particolare collocazione quelle infrastrutture esistenti che, per motivi di errata gestione delle risorse naturali e inadeguata cultura sulla progettazione del paesaggio e del “margine”, si pongono come cesure invalicabili tra due sistemi territoriali. A loro volta, tra queste frontiere insuperabili, quelle che nella contemporaneità necessitano di una riprogettazione sistemica sono le linee d’acqua: la separazione tra la città e l’acqua, o tra la città e il porto si è trasformata in una linea di tensione, di conflitto, di interessi contrapposti, di interazione tra realtà spesso diverse – percepite come incompatibili – impedendo la visione stessa dello spettacolo del porto e/o dell’acqua e che negano la relazione con l’intorno urbano.File | Dimensione | Formato | |
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