La nascita e l’evoluzione dell’ordinamento giuridico haitiano rappresentano certamente un unicum nella storia delle codificazioni ottocentesche. A livello generale, la singolarità che contraddistingue l’intero processo di codificazione è che esso venga avviato e completato dopo la proclamazione dell’indipendenza dalla Francia, ma prima di aver conosciuto, in epoca coloniale, l’applicazione del Code civil des français, com’era invece avvenuto per gli Stati europei al tempo delle campagne napoleoniche. Nell’ambito di questo processo che coinvolge non solo la codificazione, ma anche la storia costituzionale nonché la dottrina haitiana, assume particolare rilievo la materia dei diritti reali e, all’interno di questa, l’istituto dell’enfiteusi. Di tutti gli iura in re aliena, l’enfiteusi ha rappresentato, da sempre, una sfida ardua per gli storici del diritto. La storia di quest’istituto, le cui origini si perdono nei secoli antichi, si caratterizza per una straordinaria longevità, che gli ha permesso di persistere tutt’ora e di sviluppare una singolare capacità di adattamento ai diversi ordinamenti, sia durante i secoli medievali che durante l’età moderna. Atteso il suo intrinseco legame con la terra e con le ragioni produttive e sociali ad essa legate, l’enfiteusi non può essere letta senza dimostrare il giusto riguardo al contesto economico e alle politiche adottate dai legislatori in materia agraria. Tali ragioni economiche, tuttavia, non sono sufficienti a fornire da sole il giusto tributo alla complessità dell’istituto, il cui quadro di riferimento, come ebbe a dire un insigne civilista come Vincenzo Simoncelli, deve essere identificato anche nella «storia della proprietà». È nell’ambito di questa storia della proprietà che si inserisce il contributo dei giuristi haitiani all’interno dell’ordinamento creolo. Questi ultimi hanno cercato infatti di risolvere, rapportandosi con le peculiarità del loro sistema dei diritti reali e con la rigidità delle norme contenute all’interno del proprio Codice e delle proprie Carte costituzionali, il quesito giuridico che l’enfiteusi ha presentato loro.
L’étranger peut-il bénéficier d’un bail emphytéotique. note storiche sull’enfiteusi ad Haiti tra xix e xx secolo / DI CAMILLO, Iterio. - In: ANNALI DELL'ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI STORICI. - ISSN 0578-9931. - 34:(2022), pp. 357-382.
L’étranger peut-il bénéficier d’un bail emphytéotique. note storiche sull’enfiteusi ad Haiti tra xix e xx secolo
Iterio di Camillo
2022
Abstract
La nascita e l’evoluzione dell’ordinamento giuridico haitiano rappresentano certamente un unicum nella storia delle codificazioni ottocentesche. A livello generale, la singolarità che contraddistingue l’intero processo di codificazione è che esso venga avviato e completato dopo la proclamazione dell’indipendenza dalla Francia, ma prima di aver conosciuto, in epoca coloniale, l’applicazione del Code civil des français, com’era invece avvenuto per gli Stati europei al tempo delle campagne napoleoniche. Nell’ambito di questo processo che coinvolge non solo la codificazione, ma anche la storia costituzionale nonché la dottrina haitiana, assume particolare rilievo la materia dei diritti reali e, all’interno di questa, l’istituto dell’enfiteusi. Di tutti gli iura in re aliena, l’enfiteusi ha rappresentato, da sempre, una sfida ardua per gli storici del diritto. La storia di quest’istituto, le cui origini si perdono nei secoli antichi, si caratterizza per una straordinaria longevità, che gli ha permesso di persistere tutt’ora e di sviluppare una singolare capacità di adattamento ai diversi ordinamenti, sia durante i secoli medievali che durante l’età moderna. Atteso il suo intrinseco legame con la terra e con le ragioni produttive e sociali ad essa legate, l’enfiteusi non può essere letta senza dimostrare il giusto riguardo al contesto economico e alle politiche adottate dai legislatori in materia agraria. Tali ragioni economiche, tuttavia, non sono sufficienti a fornire da sole il giusto tributo alla complessità dell’istituto, il cui quadro di riferimento, come ebbe a dire un insigne civilista come Vincenzo Simoncelli, deve essere identificato anche nella «storia della proprietà». È nell’ambito di questa storia della proprietà che si inserisce il contributo dei giuristi haitiani all’interno dell’ordinamento creolo. Questi ultimi hanno cercato infatti di risolvere, rapportandosi con le peculiarità del loro sistema dei diritti reali e con la rigidità delle norme contenute all’interno del proprio Codice e delle proprie Carte costituzionali, il quesito giuridico che l’enfiteusi ha presentato loro.File | Dimensione | Formato | |
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