Nel complesso quadro dell’architettura paleocristiana e altomedievale delle Marche, la chiesa di S. Maria della Piazza ad Ancona costituisce una delle testimonianze rilevanti, tassello fondamentale per ricostruire il quadro complessivo della città adriatica tra V e VIII secolo. Oltre ad un cospicuo patrimonio di mosaici pavimentali, infatti, la cosiddetta chiesa inferiore conserva una vera e propria parete - palinsesto, costituita da tre differenti strati di affresco. Lo strappo del terzo e ultimo strato con la teoria degli Apostoli o Profeti ha rivelato una decorazione particolarmente ben conservata, un velarium, caratterizzato da una complessa iconografia. I confronti tanto con i noti velari di S. Maria Antiqua a Roma, in particolare nella cappella di Teodoto (741-752) e negli interventi riferibili a Giovanni VII (705-707) e Paolo I (757-767), quanto in S. Crisogono e nel più tardo velario di S. Saba, tanto con quello di uno dei più importanti complessi della Langobardia Maior, il monastero di Torba a Gornate Olona, hanno permesso di ricondurre l’esecuzione del velario ad un momento storico e politico particolarmente importante per la città adriatico: la diretta influenza della corona longobarda in seguito all’annessione da parte di Liutprando tra il 727 e il 728, fase che corrispose ad un’attiva committenza, che si tradusse in un fervore edilizio finalizzato al rinnovamento di molti edifici religiosi. Alla complessa opera di ridefinizione degli spazi liturgici all’interno delle chiese con rinnovati arredi marmorei appartiene anche il frammento di lastra con croce e coda di pavone, oggi conservato presso il Museo Diocesano di Ancona, che convincenti confronti stilistici collocano alla metà dell’VIII secolo.
Il velarium di S. Maria della Piazza ad Ancona. Una testimonianza di pittura altomedievale nelle Marche centrali / Barozzi, Letizia. - In: ARTE MEDIEVALE. - ISSN 0393-7267. - 4(2022), pp. 47-63.
Il velarium di S. Maria della Piazza ad Ancona. Una testimonianza di pittura altomedievale nelle Marche centrali
Letizia Barozzi
2022
Abstract
Nel complesso quadro dell’architettura paleocristiana e altomedievale delle Marche, la chiesa di S. Maria della Piazza ad Ancona costituisce una delle testimonianze rilevanti, tassello fondamentale per ricostruire il quadro complessivo della città adriatica tra V e VIII secolo. Oltre ad un cospicuo patrimonio di mosaici pavimentali, infatti, la cosiddetta chiesa inferiore conserva una vera e propria parete - palinsesto, costituita da tre differenti strati di affresco. Lo strappo del terzo e ultimo strato con la teoria degli Apostoli o Profeti ha rivelato una decorazione particolarmente ben conservata, un velarium, caratterizzato da una complessa iconografia. I confronti tanto con i noti velari di S. Maria Antiqua a Roma, in particolare nella cappella di Teodoto (741-752) e negli interventi riferibili a Giovanni VII (705-707) e Paolo I (757-767), quanto in S. Crisogono e nel più tardo velario di S. Saba, tanto con quello di uno dei più importanti complessi della Langobardia Maior, il monastero di Torba a Gornate Olona, hanno permesso di ricondurre l’esecuzione del velario ad un momento storico e politico particolarmente importante per la città adriatico: la diretta influenza della corona longobarda in seguito all’annessione da parte di Liutprando tra il 727 e il 728, fase che corrispose ad un’attiva committenza, che si tradusse in un fervore edilizio finalizzato al rinnovamento di molti edifici religiosi. Alla complessa opera di ridefinizione degli spazi liturgici all’interno delle chiese con rinnovati arredi marmorei appartiene anche il frammento di lastra con croce e coda di pavone, oggi conservato presso il Museo Diocesano di Ancona, che convincenti confronti stilistici collocano alla metà dell’VIII secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.