Che significato ha l’espressione “medesimo fatto” contenuta nell’art. 649 del codice italiano di procedura penale, che regola il principio del ne bis in idem (divieto di secondo giudizio)? Il fatto oggetto del secondo procedimento deve essere considerato nella sua dimensione esclusivamente naturalistica, indipendentemente dalla sua qualificazione penalistica? In che misura opera il divieto di secondo giudizio quando la legge penale tollera la duplicazione del trattamento sanzionatorio, o quando l’ordinamento prevede per lo stesso fatto, in aggiunta alle sanzioni penali, sanzioni civili o amministrative di rilevante gravità? In che misura può attribuirsi forza esecutiva alle sentenze irrevocabili che abbiano condannato l’imputato per un fatto non previsto dalla legge come reato, o abbiano inflitto una pena illegale? L’autore riflette su queste e altre simili tematiche – ampiamente discusse nell’ordinamento processuale penale italiano –, nell’intento di stimolare il dibattito sul tema della res iudicata, sia in una prospettiva di carattere generale, sia, più specificamente, nei suoi rapporti con i principi di colpevolezza e di legalità penale.
Giudicato penale, principio di legalità, principio di colpevolezza / Caprioli, Francesco. - In: REVISTA BRASILEIRA DE DIREITO PROCESSUAL PENAL. - ISSN 2525-510X. - 4:3(2018), pp. 933-951. [10.22197/rbdpp.v4i3.933-952]
Giudicato penale, principio di legalità, principio di colpevolezza
Francesco Caprioli
2018
Abstract
Che significato ha l’espressione “medesimo fatto” contenuta nell’art. 649 del codice italiano di procedura penale, che regola il principio del ne bis in idem (divieto di secondo giudizio)? Il fatto oggetto del secondo procedimento deve essere considerato nella sua dimensione esclusivamente naturalistica, indipendentemente dalla sua qualificazione penalistica? In che misura opera il divieto di secondo giudizio quando la legge penale tollera la duplicazione del trattamento sanzionatorio, o quando l’ordinamento prevede per lo stesso fatto, in aggiunta alle sanzioni penali, sanzioni civili o amministrative di rilevante gravità? In che misura può attribuirsi forza esecutiva alle sentenze irrevocabili che abbiano condannato l’imputato per un fatto non previsto dalla legge come reato, o abbiano inflitto una pena illegale? L’autore riflette su queste e altre simili tematiche – ampiamente discusse nell’ordinamento processuale penale italiano –, nell’intento di stimolare il dibattito sul tema della res iudicata, sia in una prospettiva di carattere generale, sia, più specificamente, nei suoi rapporti con i principi di colpevolezza e di legalità penale.File | Dimensione | Formato | |
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