Il volume propone una lettura del fenomeno del populismo in una chiave secondo cui il risentimento sociale – che si convoglia nelle forme più o meno marcate di populismo – è riconducibile, almeno nelle premesse teoriche messe poi al vaglio della ricerca empirica, dal sentirsi parte dei perdenti, dal blocco dell’ascensore sociale, dal fatto di dover pagare per tutti il prezzo della modernizzazione e della globalizzazione. Ecco allora che le risposte cognitive a questa condizione di perdenti si traducono tanto in pensiero desiderante, quanto in debolezza della volontà. Al tempo stesso, la trasversalità di questi sentimenti di acredine può essere spiegata tanto in termini di meccanismi della privazione relativa quanto facendo leva sulla teoria dei gruppi di riferimento. Vale a dire che il sentimento di esclusione, di impoverimento, di trovarsi ostaggio della classe politica che decide al di là del bene comune è rinvenibile nell’uso di criteri comparativi con il proprio gruppo di riferimento. Il saggio presenta i risultati di una ricerca empirica condotta su un campione di studenti che si trovano in quella fascia anagrafica tra i 15 e i 17 anni che corrisponde a un’età in cui si determinano gran parte degli orientamenti di valori e si strutturano le modalità di relazioni sociali che possono, o non possono, fare da sponda alla ricezione della mentalità populista.
Introduzione / Nobile, Stefano; Lombardo, Carmelo. - (2023), pp. 9-17.
Introduzione
stefano nobileSecondo
;carmelo lombardoPrimo
2023
Abstract
Il volume propone una lettura del fenomeno del populismo in una chiave secondo cui il risentimento sociale – che si convoglia nelle forme più o meno marcate di populismo – è riconducibile, almeno nelle premesse teoriche messe poi al vaglio della ricerca empirica, dal sentirsi parte dei perdenti, dal blocco dell’ascensore sociale, dal fatto di dover pagare per tutti il prezzo della modernizzazione e della globalizzazione. Ecco allora che le risposte cognitive a questa condizione di perdenti si traducono tanto in pensiero desiderante, quanto in debolezza della volontà. Al tempo stesso, la trasversalità di questi sentimenti di acredine può essere spiegata tanto in termini di meccanismi della privazione relativa quanto facendo leva sulla teoria dei gruppi di riferimento. Vale a dire che il sentimento di esclusione, di impoverimento, di trovarsi ostaggio della classe politica che decide al di là del bene comune è rinvenibile nell’uso di criteri comparativi con il proprio gruppo di riferimento. Il saggio presenta i risultati di una ricerca empirica condotta su un campione di studenti che si trovano in quella fascia anagrafica tra i 15 e i 17 anni che corrisponde a un’età in cui si determinano gran parte degli orientamenti di valori e si strutturano le modalità di relazioni sociali che possono, o non possono, fare da sponda alla ricezione della mentalità populista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.