Since ancient times women have been considered as derivative of men or subordinate to them. This cultural vision impacts the Italian language and its use by people to talk about women. In addition, some sociolinguistics studies have shown that common speakers have expectations on how women and men, women especially, should express themselves in spoken and written language. This paper deals with the ways in which linguistics choices of speakers referring to women. Sometimes linguistics choices include women in the generic use of masculine, others time this doesn’t happen, and women are mentioned apart. We will start from the Raccomandazioni of Alma Sabatini and then we will present some studies that have been proposed following her proposals and her thoughts. In the second part of the article, we will show the correlation between linguistics choices and the paradigms suggested in many books for the Primary School. The aim of this paper is to demonstrate how the morphological level of the language can transmit gender stereotypes.

Nel panorama culturale occidentale la donna è stata considerata l’eccezione rispetto alla norma (maschile) sin dall’antichità. Questa concezione ha avuto un duplice impatto sul rapporto che intercorre tra le donne e la lingua: da un lato, nella letteratura sul tema, è stata individuata una “varietà linguistica femminile”, considerata una deviazione rispetto alla varietà standard; dall’altro, il modo in cui si parla (o non si parla) delle donne rappresenta il riflesso di una società che a volte include il sesso femminile, in un presunto neutro maschile, e altre volte lo esclude. Nel presente contributo si affronterà questa seconda linea di ricerca, esaminando il modo in cui determinati usi della lingua italiana rappresentano quelle che legittimamente si possono definire le “referenti”. Si parte dalle Raccomandazioni di Alma Sabatini per percorrere alcune delle tappe più significative del filone di ricerca cui la sua opera ha dato avvio in Italia. Nella seconda parte dell’articolo si forniscono alcuni esempi riguardanti la correlazione tra le scelte linguistiche e i modelli proposti in molti libri destinati alla Scuola Primaria, mostrando come anche solo la dimensione morfologica della lingua possa essere veicolo di insidiosi stereotipi di genere.

La lingua come strumento identitario: l'influenza delle scelte linguistiche sulla trasmissione degli stereotipi di genere / Rea, A.. - In: PALIMPSEST. - ISSN 2545-3998. - VII:14(2022), pp. 15-26. [10.46763/PALIM22714]

La lingua come strumento identitario: l'influenza delle scelte linguistiche sulla trasmissione degli stereotipi di genere.

A. Rea
2022

Abstract

Since ancient times women have been considered as derivative of men or subordinate to them. This cultural vision impacts the Italian language and its use by people to talk about women. In addition, some sociolinguistics studies have shown that common speakers have expectations on how women and men, women especially, should express themselves in spoken and written language. This paper deals with the ways in which linguistics choices of speakers referring to women. Sometimes linguistics choices include women in the generic use of masculine, others time this doesn’t happen, and women are mentioned apart. We will start from the Raccomandazioni of Alma Sabatini and then we will present some studies that have been proposed following her proposals and her thoughts. In the second part of the article, we will show the correlation between linguistics choices and the paradigms suggested in many books for the Primary School. The aim of this paper is to demonstrate how the morphological level of the language can transmit gender stereotypes.
2022
Nel panorama culturale occidentale la donna è stata considerata l’eccezione rispetto alla norma (maschile) sin dall’antichità. Questa concezione ha avuto un duplice impatto sul rapporto che intercorre tra le donne e la lingua: da un lato, nella letteratura sul tema, è stata individuata una “varietà linguistica femminile”, considerata una deviazione rispetto alla varietà standard; dall’altro, il modo in cui si parla (o non si parla) delle donne rappresenta il riflesso di una società che a volte include il sesso femminile, in un presunto neutro maschile, e altre volte lo esclude. Nel presente contributo si affronterà questa seconda linea di ricerca, esaminando il modo in cui determinati usi della lingua italiana rappresentano quelle che legittimamente si possono definire le “referenti”. Si parte dalle Raccomandazioni di Alma Sabatini per percorrere alcune delle tappe più significative del filone di ricerca cui la sua opera ha dato avvio in Italia. Nella seconda parte dell’articolo si forniscono alcuni esempi riguardanti la correlazione tra le scelte linguistiche e i modelli proposti in molti libri destinati alla Scuola Primaria, mostrando come anche solo la dimensione morfologica della lingua possa essere veicolo di insidiosi stereotipi di genere.
genere; stereotipi; sessismo linguistico; maschile non marcato; agentivi
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La lingua come strumento identitario: l'influenza delle scelte linguistiche sulla trasmissione degli stereotipi di genere / Rea, A.. - In: PALIMPSEST. - ISSN 2545-3998. - VII:14(2022), pp. 15-26. [10.46763/PALIM22714]
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1672064
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