La pregiata pittura, raffigurante Enea confortato da Dio Tiberio, fa parte del ciclo che decorava il Camerino dell’Eneide, raffigurante le imprese dell’omonimo eroe, realizzato da Nicolò dell’Abate intorno al 1540, all’interno della rocca di Scandiano a Reggio Emilia. Nel 1772 nell’ambito delle espoliazioni della rocca volute dal Duca Francesco III l’intero ciclo pittorico fu rimosso dalla sede originaria tramite uno stacco a massello, eseguito dallo scultore Sebastiano Pantanelli, e portato al Palazzo Ducale di Modena, a cui seguirono numerose travagliate vicissitudini. L’opera si presentava al momento del nostro intervento di restauro in uno stato di conservazione complesso, conservando i segni lasciati dai numerosi interventi che su di essa si erano nel tempo succeduti. Il fenomeno che destava maggiore preoccupazione consisteva nella presenza di numerose fessurazioni, più o meno sottili che avevano subito dopo l’ultimo restauro un incremento rilevante. Queste fessurazioni infatti si erano avvicendate a quelle più antiche che erano state causate dalla permanenza per lungo tempo della pittura su un supporto non idoneo. Tale fenomeno era presente in tutte le opere facenti parte il ciclo pittorico. Grazie alla sinergia delle realtà convolte è stato possibile mettere a punto una metodologia di intervento che ha permesso il recupero dell’opera fornendo nel contempo uno studio utile alla comprensione delle dinamiche conservative verificatesi nel tempo sull’importante ciclo pittorico.
L’affresco staccato di Nicolo’ dell’Abate Enea confortato da dio Tiberio: studio della complessa condizione conservativa tramite un mirato progetto di indagine diagnostica e messa a punto dell’intervento di restauro / Annunziata, Lanzetta; Penoni, Sara; Riminesi, Cristiano; Todaro, Cristiana; Manganelli Del Fa’, Rachele. - (2014), pp. 203-209. (Intervento presentato al convegno Congresso nazionale IGIIC. Lo stato dell’arte XII tenutosi a Accademia di belle arti di Brera, Milano).
L’affresco staccato di Nicolo’ dell’Abate Enea confortato da dio Tiberio: studio della complessa condizione conservativa tramite un mirato progetto di indagine diagnostica e messa a punto dell’intervento di restauro
Cristiana Todaro;
2014
Abstract
La pregiata pittura, raffigurante Enea confortato da Dio Tiberio, fa parte del ciclo che decorava il Camerino dell’Eneide, raffigurante le imprese dell’omonimo eroe, realizzato da Nicolò dell’Abate intorno al 1540, all’interno della rocca di Scandiano a Reggio Emilia. Nel 1772 nell’ambito delle espoliazioni della rocca volute dal Duca Francesco III l’intero ciclo pittorico fu rimosso dalla sede originaria tramite uno stacco a massello, eseguito dallo scultore Sebastiano Pantanelli, e portato al Palazzo Ducale di Modena, a cui seguirono numerose travagliate vicissitudini. L’opera si presentava al momento del nostro intervento di restauro in uno stato di conservazione complesso, conservando i segni lasciati dai numerosi interventi che su di essa si erano nel tempo succeduti. Il fenomeno che destava maggiore preoccupazione consisteva nella presenza di numerose fessurazioni, più o meno sottili che avevano subito dopo l’ultimo restauro un incremento rilevante. Queste fessurazioni infatti si erano avvicendate a quelle più antiche che erano state causate dalla permanenza per lungo tempo della pittura su un supporto non idoneo. Tale fenomeno era presente in tutte le opere facenti parte il ciclo pittorico. Grazie alla sinergia delle realtà convolte è stato possibile mettere a punto una metodologia di intervento che ha permesso il recupero dell’opera fornendo nel contempo uno studio utile alla comprensione delle dinamiche conservative verificatesi nel tempo sull’importante ciclo pittorico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.