Nell’ambito dell’eccezionale complesso architettonico del palazzo Ducale di Urbino, esito di molteplici vicende costruttive e artistiche non ancora del tutto chiarite, la facciata "ad ali" è il volto con cui la dimora del principe si relaziona alla città, nel dialogo con gli altri edifici sulla platea magna. L’analisi della sua originale configurazione, attribuita a Francesco di Giorgio Martini (1439-1501) e appartenente alla terza fase realizzativa della fabbrica quattrocentesca (post 1474-1482), consente una lettura aggiornata del linguaggio architettonico adottato, alla luce dei contributi recenti e delle problematiche rimaste aperte. In tale contesto un ruolo significativo è riconosciuto al "fregio dell’arte della guerra", costituito da 72 formelle scolpite raffiguranti macchine antiche e moderne che originariamente decoravano la spalliera del sedile basamentale. Con l’intento di puntualizzare le relazioni che il fregio instaura con i singoli elementi architettonici e con l’intero prospetto nel suo insieme, si coglie l’opportunità di riflettere sul valore delle soluzioni adottate e, più in generale, sulla complessità delle stratificazioni che, addensandosi nella facciata, la rendono una chiara esemplificazione del carattere del palazzo.
Il ruolo del «fregio dell’arte della guerra» nel quadro della facciata ad ali del palazzo Ducale di Urbino / Aureli, Giorgia. - (2023), pp. 147-180.
Il ruolo del «fregio dell’arte della guerra» nel quadro della facciata ad ali del palazzo Ducale di Urbino
Giorgia Aureli
2023
Abstract
Nell’ambito dell’eccezionale complesso architettonico del palazzo Ducale di Urbino, esito di molteplici vicende costruttive e artistiche non ancora del tutto chiarite, la facciata "ad ali" è il volto con cui la dimora del principe si relaziona alla città, nel dialogo con gli altri edifici sulla platea magna. L’analisi della sua originale configurazione, attribuita a Francesco di Giorgio Martini (1439-1501) e appartenente alla terza fase realizzativa della fabbrica quattrocentesca (post 1474-1482), consente una lettura aggiornata del linguaggio architettonico adottato, alla luce dei contributi recenti e delle problematiche rimaste aperte. In tale contesto un ruolo significativo è riconosciuto al "fregio dell’arte della guerra", costituito da 72 formelle scolpite raffiguranti macchine antiche e moderne che originariamente decoravano la spalliera del sedile basamentale. Con l’intento di puntualizzare le relazioni che il fregio instaura con i singoli elementi architettonici e con l’intero prospetto nel suo insieme, si coglie l’opportunità di riflettere sul valore delle soluzioni adottate e, più in generale, sulla complessità delle stratificazioni che, addensandosi nella facciata, la rendono una chiara esemplificazione del carattere del palazzo.File | Dimensione | Formato | |
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