Thinking of the perspective representations that the history of art offers us, and widely aware of the founding principles of the Method in its secular scientific evolution, it is legitimate to ask ourselves what are the parameters that allow us to evaluate, by measuring it, the evocative spatial quality of a perspective image. It is sufficient to verify its rigid compliance with the optical-geometric principles that rigorously determine the construction of its linear structure, as reason wants, or it is possible to integrate this judgment by also considering the value of the persuasive intention inherent in the representation, of which we are an active and central element? The study presented here intends to investigate the theme of the visuality of the perspective image in relation to the possibility of applying a posteriori or identifying a priori procedures, even approximate ones, capable of evoking the relative three-dimensionality of space. For the experimentation, we will examine the first “false rule” cited and described by Egnazio Danti in his edition of The two rules of practical perspective by Jacopo Barozzi da Vignola, , chosen as an emblematic example of the importance that approximate procedures - relatively different from the Method, but intrinsically coherent - had in the definition and diffusion of the perspective sensitivity.

Pensando alle rappresentazioni prospettiche che la storia dell’arte ci offre, e ampiamente consapevoli dei principi fondativi del Metodo nella sua secolare evoluzione scientifica, è lecito, ad un certo punto, interrogarsi su quali siano i parametri che consentono di valutare, misurandola, la qualità evocativa spaziale di un’immagine prospettica. È sufficiente verificarne la rigida conformità ai principi ottico-geometrici che determinano rigorosamente la costruzione dei luoghi geometrici, come ragione vuole, o è possibile integrare tale giudizio considerando anche, con raziocinio, il valore dell’intenzione persuasiva insita nella rappresentazione, della quale siamo elemento attivo e centrale? Lo studio che qui si presenta intende approfondire il tema della visualità dell’immagine prospettica in relazione alla possibilità di applicare a posteriori o individuare a priori dei procedimenti, anche approssimati, in grado di evocare la tridimensionalità relativa dello spazio. Per la sperimentazione, prenderemo in esame la prima “regola falsa” citata e descritta da Egnazio Danti nella sua edizione de Le due regole della prospettiva pratica di Jacopo Barozzi da Vignola, scelta come esempio emblematico dell’importanza che i procedimenti approssimati – relativamente difformi dal Metodo, ma intrinsecamente coerenti – hanno avuto nella definizione e diffusione della sensibilità prospettica.

Prospettiva e visualità. Il volere della ragione, il valore dell’intenzione / Romor, Jessica. - (2022), pp. 1873-1892. (Intervento presentato al convegno 43° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione Congresso della Unione Italiana per il Disegno tenutosi a Genova) [10.3280/oa-832-c120].

Prospettiva e visualità. Il volere della ragione, il valore dell’intenzione

Jessica Romor
2022

Abstract

Thinking of the perspective representations that the history of art offers us, and widely aware of the founding principles of the Method in its secular scientific evolution, it is legitimate to ask ourselves what are the parameters that allow us to evaluate, by measuring it, the evocative spatial quality of a perspective image. It is sufficient to verify its rigid compliance with the optical-geometric principles that rigorously determine the construction of its linear structure, as reason wants, or it is possible to integrate this judgment by also considering the value of the persuasive intention inherent in the representation, of which we are an active and central element? The study presented here intends to investigate the theme of the visuality of the perspective image in relation to the possibility of applying a posteriori or identifying a priori procedures, even approximate ones, capable of evoking the relative three-dimensionality of space. For the experimentation, we will examine the first “false rule” cited and described by Egnazio Danti in his edition of The two rules of practical perspective by Jacopo Barozzi da Vignola, , chosen as an emblematic example of the importance that approximate procedures - relatively different from the Method, but intrinsically coherent - had in the definition and diffusion of the perspective sensitivity.
2022
43° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione Congresso della Unione Italiana per il Disegno
Pensando alle rappresentazioni prospettiche che la storia dell’arte ci offre, e ampiamente consapevoli dei principi fondativi del Metodo nella sua secolare evoluzione scientifica, è lecito, ad un certo punto, interrogarsi su quali siano i parametri che consentono di valutare, misurandola, la qualità evocativa spaziale di un’immagine prospettica. È sufficiente verificarne la rigida conformità ai principi ottico-geometrici che determinano rigorosamente la costruzione dei luoghi geometrici, come ragione vuole, o è possibile integrare tale giudizio considerando anche, con raziocinio, il valore dell’intenzione persuasiva insita nella rappresentazione, della quale siamo elemento attivo e centrale? Lo studio che qui si presenta intende approfondire il tema della visualità dell’immagine prospettica in relazione alla possibilità di applicare a posteriori o individuare a priori dei procedimenti, anche approssimati, in grado di evocare la tridimensionalità relativa dello spazio. Per la sperimentazione, prenderemo in esame la prima “regola falsa” citata e descritta da Egnazio Danti nella sua edizione de Le due regole della prospettiva pratica di Jacopo Barozzi da Vignola, scelta come esempio emblematico dell’importanza che i procedimenti approssimati – relativamente difformi dal Metodo, ma intrinsecamente coerenti – hanno avuto nella definizione e diffusione della sensibilità prospettica.
Storia della prospettiva; regole prospettiche; Egnazio Danti; Le due regole della prospettiva pratica; Jacopo Barozzi da Vignola
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Prospettiva e visualità. Il volere della ragione, il valore dell’intenzione / Romor, Jessica. - (2022), pp. 1873-1892. (Intervento presentato al convegno 43° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione Congresso della Unione Italiana per il Disegno tenutosi a Genova) [10.3280/oa-832-c120].
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1670449
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