Ai fini dello sviluppo di un’economia del metaverso che non sia limitata soltanto al gaming e che tuteli anche l’utente nel suo agire, ritengo che sia opportuno distinguere sulla base del tipo di operazione economica a cui il pagamento si riferisce; ciò al fine di contenere rischi di variabilità economica che risultino ridondanti e non inerenti l’atto di autonomia privata negoziato. L’acquisto di beni di consumo (ad esempio un caffè o un biglietto per la visita di un museo nel metaverso, o un gioco per un bambino) non espone di per sé l’utente ai rischi operativi e di valore, di investimento e speculazione propri delle criptoattività. Laddove il regolatore varasse una valuta digitale governativa quale l’Euro digitale, la singola transazione non avrebbe rischi di variabilità economica particolare, pertanto diverrebbe molto più “sicuro” e universale l’accesso alle transazioni nel metaverso. A livello di sistema si favorirebbe certamente lo sviluppo del mercato, a livello del singolo contratto si ridurrebbe l’alea economica e i rischi connessi all’uso di strumenti di pagamento che potrebbero rappresentare delle barriere all’accesso per alcune categorie di utenti. In questa prospettiva, le criptoattività nel metaverso, viste sotto il limitato profilo della funzione di strumenti di pagamento (il fenomeno della cd. tokenizzazione è ben più ampio e corrisponde a finalità diverse e più articolate) – al di là della crisi che già vanno attraversando nel mondo reale – si trasformerebbero di fatto in un mezzo per concludere operazioni più complesse o per soggetti che scelgono consapevolmente di correre specifici rischi, pur disponendo anche di altre modalità di pagamento.
Strumenti di pagamento nel metaverso / Capaldo, Giuseppina. - In: DIRITTO DI INTERNET. - ISSN 2612-4491. - (2023).
Strumenti di pagamento nel metaverso
Giuseppina Capaldo
2023
Abstract
Ai fini dello sviluppo di un’economia del metaverso che non sia limitata soltanto al gaming e che tuteli anche l’utente nel suo agire, ritengo che sia opportuno distinguere sulla base del tipo di operazione economica a cui il pagamento si riferisce; ciò al fine di contenere rischi di variabilità economica che risultino ridondanti e non inerenti l’atto di autonomia privata negoziato. L’acquisto di beni di consumo (ad esempio un caffè o un biglietto per la visita di un museo nel metaverso, o un gioco per un bambino) non espone di per sé l’utente ai rischi operativi e di valore, di investimento e speculazione propri delle criptoattività. Laddove il regolatore varasse una valuta digitale governativa quale l’Euro digitale, la singola transazione non avrebbe rischi di variabilità economica particolare, pertanto diverrebbe molto più “sicuro” e universale l’accesso alle transazioni nel metaverso. A livello di sistema si favorirebbe certamente lo sviluppo del mercato, a livello del singolo contratto si ridurrebbe l’alea economica e i rischi connessi all’uso di strumenti di pagamento che potrebbero rappresentare delle barriere all’accesso per alcune categorie di utenti. In questa prospettiva, le criptoattività nel metaverso, viste sotto il limitato profilo della funzione di strumenti di pagamento (il fenomeno della cd. tokenizzazione è ben più ampio e corrisponde a finalità diverse e più articolate) – al di là della crisi che già vanno attraversando nel mondo reale – si trasformerebbero di fatto in un mezzo per concludere operazioni più complesse o per soggetti che scelgono consapevolmente di correre specifici rischi, pur disponendo anche di altre modalità di pagamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.