Il Museo del Foro Romano, situato nel Parco Archeologico del Molinete nel centro storico di Cartagena, costituisce l’accesso a uno dei più estesi e importanti sistemi archeologici urbani della penisola iberica. L’edificio, inaugurato nel 2020, è stato realizzato dagli architetti Amann-Cánovas-Maruri. Gli strumenti che lo studio madrileno mette in campo sono quelli del progetto urbano attraverso il quale si lavora sulla complessità delle tracce esistenti e non sulla loro semplificazione tipo-morfologica. L’intervento architettonico, concepito come un processo aperto, si adopera per proteggere i reperti contribuendo a costruire una dimensione narrativa che li renda comprensibili, coadiuvando il lavoro degli archeologi ma anche consentendo al tessutourbano di assorbirli come una componente attiva e viva attraverso nuove relazioni e nuovi legami che si stabiliscono tra lo scavo e il contesto. Il progetto del museo si configura attraverso un’inversione spaziale, dalla matrice evocativa, che produce l’effetto di alleggerire e liberare lo spazio interno via via che il visitatore scende attraverso la dimensione architettonica verso quella archeologica. A questo progressivo svuotamento del volume interno dell’edificio è associato un rapporto inversamente proporzionale legato alla percezione della natura fisica dei reperti allestiti nelle diverse sale in termini di dimensione e massa. Progettare per l’archeologia, secondo lo studio madrileno, comporta l’introduzione di un pensiero dalla duplice accezione: la prima ne interpreta la natura fisica attraverso il tempo presente per restituirla in termini spaziali e la seconda, al contempo, ne indaga la dimensione essenzialmente ermeneutica per trasmettere e abitare la memoria sottesa nel progetto. L’architettura per l’archeologia diventa quindi un modello di “cronotopo” perfetto perché costituisce un sistema spaziale aperto costantemente orientato alla rivelazione dell’antico dando corpo al movimento e alla linearità del tempo cronologico che scorre.
Museo archeologico del Foro Romano El Molinete. Un cronotopo della narrazione archeologica / Morgia, Federica. - In: L'INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI. - ISSN 0579-4900. - 488(2022), pp. 98-107.
Museo archeologico del Foro Romano El Molinete. Un cronotopo della narrazione archeologica
Federica Morgia
2022
Abstract
Il Museo del Foro Romano, situato nel Parco Archeologico del Molinete nel centro storico di Cartagena, costituisce l’accesso a uno dei più estesi e importanti sistemi archeologici urbani della penisola iberica. L’edificio, inaugurato nel 2020, è stato realizzato dagli architetti Amann-Cánovas-Maruri. Gli strumenti che lo studio madrileno mette in campo sono quelli del progetto urbano attraverso il quale si lavora sulla complessità delle tracce esistenti e non sulla loro semplificazione tipo-morfologica. L’intervento architettonico, concepito come un processo aperto, si adopera per proteggere i reperti contribuendo a costruire una dimensione narrativa che li renda comprensibili, coadiuvando il lavoro degli archeologi ma anche consentendo al tessutourbano di assorbirli come una componente attiva e viva attraverso nuove relazioni e nuovi legami che si stabiliscono tra lo scavo e il contesto. Il progetto del museo si configura attraverso un’inversione spaziale, dalla matrice evocativa, che produce l’effetto di alleggerire e liberare lo spazio interno via via che il visitatore scende attraverso la dimensione architettonica verso quella archeologica. A questo progressivo svuotamento del volume interno dell’edificio è associato un rapporto inversamente proporzionale legato alla percezione della natura fisica dei reperti allestiti nelle diverse sale in termini di dimensione e massa. Progettare per l’archeologia, secondo lo studio madrileno, comporta l’introduzione di un pensiero dalla duplice accezione: la prima ne interpreta la natura fisica attraverso il tempo presente per restituirla in termini spaziali e la seconda, al contempo, ne indaga la dimensione essenzialmente ermeneutica per trasmettere e abitare la memoria sottesa nel progetto. L’architettura per l’archeologia diventa quindi un modello di “cronotopo” perfetto perché costituisce un sistema spaziale aperto costantemente orientato alla rivelazione dell’antico dando corpo al movimento e alla linearità del tempo cronologico che scorre.File | Dimensione | Formato | |
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