Tra i materiali provenienti dai livelli di Grotta San Biagio (Ostuni-BR), indicatori di varia natura avvalorano l’ipotesi che il sito fosse frequentato per scopi cultuali e rituali in un periodo compreso tra la metà del VI e la metà del III millennio. In questa comunicazione si presentano alcuni dati riferibili alla frequentazione neolitica della grotta acquisiti durante i recenti scavi condotti dall’università di Bologna. Le ricerche hanno consentito di individuare, oltre alla presenza di focolari e buche, un grande recinto di pietra -sulla scorta dei noti esempi di Cala Scizzo e Grotta Pacelli. La presenza della raffinata ceramica di facies serra d’Alto, in associazione con i già noti oggetti estranei alla sfera del quotidiano come la pintadera, l’idoletto a testa di papero e le accettine in pietra verde, insieme al nuovo rinvenimento di un pozzetto di carattere rituale, costituiscono una chiara testimonianza dell’utilizzo della cavità a scopi cultuali
La grotta. Lo spazio sacro. Il rito. Nuove evidenze dai livelli neolitici di Grotta San Biagio / Genchi, Francesco. - (2017), pp. 307-314. (Intervento presentato al convegno XLVII RIUNIONE SCIENTIFICA DELL’ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA tenutosi a Ostuni, Brindisi).
La grotta. Lo spazio sacro. Il rito. Nuove evidenze dai livelli neolitici di Grotta San Biagio
Francesco GenchiData Curation
2017
Abstract
Tra i materiali provenienti dai livelli di Grotta San Biagio (Ostuni-BR), indicatori di varia natura avvalorano l’ipotesi che il sito fosse frequentato per scopi cultuali e rituali in un periodo compreso tra la metà del VI e la metà del III millennio. In questa comunicazione si presentano alcuni dati riferibili alla frequentazione neolitica della grotta acquisiti durante i recenti scavi condotti dall’università di Bologna. Le ricerche hanno consentito di individuare, oltre alla presenza di focolari e buche, un grande recinto di pietra -sulla scorta dei noti esempi di Cala Scizzo e Grotta Pacelli. La presenza della raffinata ceramica di facies serra d’Alto, in associazione con i già noti oggetti estranei alla sfera del quotidiano come la pintadera, l’idoletto a testa di papero e le accettine in pietra verde, insieme al nuovo rinvenimento di un pozzetto di carattere rituale, costituiscono una chiara testimonianza dell’utilizzo della cavità a scopi cultualiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.