In Paradiso XIX, 139-141, in the context of Dante's invective against the corrupt or injust Christian princes, the Florentine poet also mentions a Norwegian king («E quel di ... Norvegia») without, however, providing any information useful to trace his identity and the nature of his fault. Since the first commentators, attempts have been made to identify the Norwegian monarch and to hypothesize the nature of his sin: most of the commentators and scholars have identified him with King Hákon V Magnússon (1299-1319), mainly because in his invective Dante calls into question only rulers who were alive at the time of the vision (March-April 1300). From the foreign and domestic policy of the Norwegian sovereign, however, no elements emerge that can convincingly explain Dante's blame, nor is there evidence of contacts between Norway and the Florentine environment during his reign. On the contrary, the article argues the identification of «quel di Norvegia» with King Eiríkr II (1280-1299), brother of Hákon V, on the basis of two main elements: on the one hand, his devaluative monetary policy and his impeding attitude in the question of the collection of the subsidium Terrae Sanctae, both symptoms of avarice; on the other hand, the existence of direct and documented contacts between the Nordic kingdom and some Florentine companies of merchant-bankers, and between such companies and Dante, during the last years of Eiríkr II's reign.

In Paradiso XIX, 139-141, nel contesto dell'invettiva dantesca contro i principi cristiani corrotti, il poeta fiorentino menziona anche un re norvegese («E quel di...Norvegia») senza però fornire indicazioni utili per risalire alla sua identità e alla sua possibile colpa. Sin dai primi commentatori, si è cercato di identificare il monarca norvegese e di ipotizzare la natura della sua corruzione: la maggior parte dei commentatori e degli studiosi, il principale candidato è Håkon V Magnússon (1299-1319) sulla base del fatto che nel passo dantesco sono chiamati in causa soltanto sovrani viventi al momento della visione (marzo-aprile 1300). Dalla politica estera ed interna del sovrano norvegese, tuttavia, non emergono elementi che possano spiegare in modo convincente la ragione del biasimo dantesco, né vi sono prove di contatti tra la Norvegia e l'ambiente fiorentino durante il suo regno. L'articolo, al contrario, propone l'identificazione di "quel di Norvegia" con re Erik II Magnússon (1280-1299), fratello di Håkon V, sulla base di due elementi principali: da un lato, la sua politica monetaria svalutativa, duramente condannata da Dante nel medesimo canto, e il suo atteggiamento ostativo nella questione della riscossione del subsidium Terrae Sanctae; dall'altra, l'esistenza di contatti diretti e documentati tra il regno nordico e alcune compagnie di mercanti-banchieri fiorentini, e tra Dante e le stesse compagnie, durante gli ultimi anni di regno di Erik II.

Dante, Firenze e la Norvegia. Nuove considerazioni sull'identità del re norvegese in Paradiso XIX, 139 / D'Angelo, F. - In: NUOVA RIVISTA STORICA. - ISSN 0029-6236. - 107:1(2023), pp. 137-156.

Dante, Firenze e la Norvegia. Nuove considerazioni sull'identità del re norvegese in Paradiso XIX, 139

D'Angelo, F
Primo
2023

Abstract

In Paradiso XIX, 139-141, in the context of Dante's invective against the corrupt or injust Christian princes, the Florentine poet also mentions a Norwegian king («E quel di ... Norvegia») without, however, providing any information useful to trace his identity and the nature of his fault. Since the first commentators, attempts have been made to identify the Norwegian monarch and to hypothesize the nature of his sin: most of the commentators and scholars have identified him with King Hákon V Magnússon (1299-1319), mainly because in his invective Dante calls into question only rulers who were alive at the time of the vision (March-April 1300). From the foreign and domestic policy of the Norwegian sovereign, however, no elements emerge that can convincingly explain Dante's blame, nor is there evidence of contacts between Norway and the Florentine environment during his reign. On the contrary, the article argues the identification of «quel di Norvegia» with King Eiríkr II (1280-1299), brother of Hákon V, on the basis of two main elements: on the one hand, his devaluative monetary policy and his impeding attitude in the question of the collection of the subsidium Terrae Sanctae, both symptoms of avarice; on the other hand, the existence of direct and documented contacts between the Nordic kingdom and some Florentine companies of merchant-bankers, and between such companies and Dante, during the last years of Eiríkr II's reign.
2023
In Paradiso XIX, 139-141, nel contesto dell'invettiva dantesca contro i principi cristiani corrotti, il poeta fiorentino menziona anche un re norvegese («E quel di...Norvegia») senza però fornire indicazioni utili per risalire alla sua identità e alla sua possibile colpa. Sin dai primi commentatori, si è cercato di identificare il monarca norvegese e di ipotizzare la natura della sua corruzione: la maggior parte dei commentatori e degli studiosi, il principale candidato è Håkon V Magnússon (1299-1319) sulla base del fatto che nel passo dantesco sono chiamati in causa soltanto sovrani viventi al momento della visione (marzo-aprile 1300). Dalla politica estera ed interna del sovrano norvegese, tuttavia, non emergono elementi che possano spiegare in modo convincente la ragione del biasimo dantesco, né vi sono prove di contatti tra la Norvegia e l'ambiente fiorentino durante il suo regno. L'articolo, al contrario, propone l'identificazione di "quel di Norvegia" con re Erik II Magnússon (1280-1299), fratello di Håkon V, sulla base di due elementi principali: da un lato, la sua politica monetaria svalutativa, duramente condannata da Dante nel medesimo canto, e il suo atteggiamento ostativo nella questione della riscossione del subsidium Terrae Sanctae; dall'altra, l'esistenza di contatti diretti e documentati tra il regno nordico e alcune compagnie di mercanti-banchieri fiorentini, e tra Dante e le stesse compagnie, durante gli ultimi anni di regno di Erik II.
Dante Alighieri; Divina Commedia; Norvegia; crociata; Duecento; Trecento; Firenze
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Dante, Firenze e la Norvegia. Nuove considerazioni sull'identità del re norvegese in Paradiso XIX, 139 / D'Angelo, F. - In: NUOVA RIVISTA STORICA. - ISSN 0029-6236. - 107:1(2023), pp. 137-156.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1668542
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact