M+, the cultural center for 20th and 21st century art, design, architecture and moving image of Hong Kong, located in a previously industrial area, is empowered by the synthesis of many factors, among which two elements that have conditioned the project: the presence of an underground tunnel, which embeds and channels the route of the Airport Express along a mandatory direction, and a master plan prescribing a thin aboveground plate with preset contours. Considering these two pre-existing factors, after the liberation of the volumetry of the tunnel, the architects designed above it a large monolith, rotated with respect to the ground underlying the tunnel in accordance with master plan indications, with a reverse T-shaped section. From the outside, the system of the horizontal and the vertical plates appears to be hanging on a rearward base with several glazed entrances; however, concerning the internal spaces, they are permeated by each other at all heights with surprising imaginative intentions, which allow looking in multiple directions. The unexpected presence of the canyon and its rotation with respect to the orientation of the building unveil the underground tunnel as a perturbing sign of the Cartesian composition above and is not hidden but emphasized in the plastic complexity of the building body.

M+, il centro culturale per l'arte, il design, l'architettura e l'immagine in movimento del XX e XXI secolo di Hong Kong, ubicato in un contesto del quale si vuole rimembrare ed esaltare la precedente vocazione industriale, trae forza dalla sintesi di molti fattori tra i quali due elementi che hanno condizionato il progetto: la preesistenza di un tunnel sotterraneo, che ingloba e canalizza secondo una direzione obbligata il percorso dell’Airport Express, e un master plan che prevede una lastra sottile fuori terra dai contorni prestabiliti. Considerando questi due fattori preesistenti lo studio Herzog & de Meuron costruisce un impianto tanto complesso quanto limpido nel suo esito formale e funzionale: una volta liberata la volumetria del tunnel, incastrato dentro un sottosuolo inteso simbolicamente come generatore di energie vitali per l’arte e per le dinamiche plastiche dell’edificio, gli architetti prevedono al di sopra di esso un grande monolite ruotato rispetto alla giacitura del tunnel secondo le indicazioni del master plan, conformato in sezione a guisa di T rovesciata. Visto dall’esterno, il sistema che compone la lastra orizzontale e quella verticale appare sospeso su di un basamento arretrato con i diversi ingressi vetrati, ma osservando gli spazi interni essi sono compenetrati tra di loro ai vari livelli di quota secondo intenzioni immaginifiche sorprendenti, che favoriscono sguardi in direzioni multiple, aderenti al programma artistico dell’edificio che deve esprimere il concetto di multivisione, e renderlo spettacolare. La presenza inaspettata del canyon ruotato rispetto all’orientamento dell’edificio, disvela il tunnel sotterraneo come segno perturbante della composizione cartesiana sovrastante, e non viene nascosto ma innervato nella complessità plastica dell’organismo architettonico.

Centro culturale M+. Composizioni multi-direzionate in un innovativo centro per l'arte, il design e l'architettura / Zammerini, Massimo. - In: L'INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI. - ISSN 0579-4900. - 488:(2022), pp. 54-63.

Centro culturale M+. Composizioni multi-direzionate in un innovativo centro per l'arte, il design e l'architettura

Massimo Zammerini
2022

Abstract

M+, the cultural center for 20th and 21st century art, design, architecture and moving image of Hong Kong, located in a previously industrial area, is empowered by the synthesis of many factors, among which two elements that have conditioned the project: the presence of an underground tunnel, which embeds and channels the route of the Airport Express along a mandatory direction, and a master plan prescribing a thin aboveground plate with preset contours. Considering these two pre-existing factors, after the liberation of the volumetry of the tunnel, the architects designed above it a large monolith, rotated with respect to the ground underlying the tunnel in accordance with master plan indications, with a reverse T-shaped section. From the outside, the system of the horizontal and the vertical plates appears to be hanging on a rearward base with several glazed entrances; however, concerning the internal spaces, they are permeated by each other at all heights with surprising imaginative intentions, which allow looking in multiple directions. The unexpected presence of the canyon and its rotation with respect to the orientation of the building unveil the underground tunnel as a perturbing sign of the Cartesian composition above and is not hidden but emphasized in the plastic complexity of the building body.
2022
M+, il centro culturale per l'arte, il design, l'architettura e l'immagine in movimento del XX e XXI secolo di Hong Kong, ubicato in un contesto del quale si vuole rimembrare ed esaltare la precedente vocazione industriale, trae forza dalla sintesi di molti fattori tra i quali due elementi che hanno condizionato il progetto: la preesistenza di un tunnel sotterraneo, che ingloba e canalizza secondo una direzione obbligata il percorso dell’Airport Express, e un master plan che prevede una lastra sottile fuori terra dai contorni prestabiliti. Considerando questi due fattori preesistenti lo studio Herzog & de Meuron costruisce un impianto tanto complesso quanto limpido nel suo esito formale e funzionale: una volta liberata la volumetria del tunnel, incastrato dentro un sottosuolo inteso simbolicamente come generatore di energie vitali per l’arte e per le dinamiche plastiche dell’edificio, gli architetti prevedono al di sopra di esso un grande monolite ruotato rispetto alla giacitura del tunnel secondo le indicazioni del master plan, conformato in sezione a guisa di T rovesciata. Visto dall’esterno, il sistema che compone la lastra orizzontale e quella verticale appare sospeso su di un basamento arretrato con i diversi ingressi vetrati, ma osservando gli spazi interni essi sono compenetrati tra di loro ai vari livelli di quota secondo intenzioni immaginifiche sorprendenti, che favoriscono sguardi in direzioni multiple, aderenti al programma artistico dell’edificio che deve esprimere il concetto di multivisione, e renderlo spettacolare. La presenza inaspettata del canyon ruotato rispetto all’orientamento dell’edificio, disvela il tunnel sotterraneo come segno perturbante della composizione cartesiana sovrastante, e non viene nascosto ma innervato nella complessità plastica dell’organismo architettonico.
Arte; Herzog e de Meuron; Centro culturale; Hong Kong
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Centro culturale M+. Composizioni multi-direzionate in un innovativo centro per l'arte, il design e l'architettura / Zammerini, Massimo. - In: L'INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI. - ISSN 0579-4900. - 488:(2022), pp. 54-63.
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