Introduzione: Il modello della vulnerabilità allo stress, in accordo al quale i sintomi psichiatrici emergono quando il peso cumulativo degli stressor eccede la soglia di vulnerabilità individuale, sostiene che lo stress psicosociale sia implicato nello sviluppo dei sintomi psicotici. Un altro approccio interessante allo studio della vulnerabilità nello sviluppo della psicosi è rappresentato dal concetto dei sintomi di base. Obiettivo: Scopo del presente lavoro è quello di proporre una integrazione tra questi due modelli e investigare la possibile associazione tra sintomi psicotici, sintomi di base, stress percepito e eventi di vita in un campione di pazienti affetti da schizofrenia, disturbo schizoaffettivo e disturbo bipolare con e senza sintomi psicotici. Metodi: Sono stati arruolati 112 pazienti in due ospedali universitari e sono stati sottoposti ad una valutazione della sintomatologia psichiatrica (Positive and Negative Syndrome Scale, PANSS), sintomi di base (Frankfurt Complaint Questionnaire, FCQ), stress percepito (Stress-related Vulnerability Scale, SVS), e eventi di vita (scala di Paykel). Risultati: I pazienti affetti da disturbo bipolare (sia con che senza sintomi psicotici) hanno mostrato un maggiore numero di eventi di vita indipendenti (p<0.001) e tendevano a riportare con maggior frequenza almeno un evento di vita nei 6 mesi precedenti (p<0.001). Non sono emerse differenze significative tra i due gruppi rispetto allo stress percepito o ai sintomi di base. Nel campione totale, la regressione lineare multipla ha mostrato un’associazione dei livelli di stress percepito tanto con l’intensità delle esperienze soggettive disturbanti (p<0.001) che con la gravita della sintomatologia psichiatrica (p<0.05). Conclusioni: Nel presente campione, gli eventi di vita e i sintomi di base non hanno svolto un ruolo significativo nell’influenzare i sintomi psicotici, rispetto alla percezione soggettiva dello stress e la gravità della psicopatologia. Complessivamente, questi risultati possono essere informativi per le terapie riabilitative volte a migliorare la resilienza e le strategie di coping in questo gruppo vulnerabile di pazienti.

Il ruolo dello stress soggettivo e oggettivo nella variabilità fenomenologica dei sintomi di base. Studio di un campione di pazienti affetti da disturbi dello spettro della schizofrenia e del disturbo bipolare / Parmigiani, Giovanna. - (2015 Jan 27).

Il ruolo dello stress soggettivo e oggettivo nella variabilità fenomenologica dei sintomi di base. Studio di un campione di pazienti affetti da disturbi dello spettro della schizofrenia e del disturbo bipolare

PARMIGIANI, GIOVANNA
27/01/2015

Abstract

Introduzione: Il modello della vulnerabilità allo stress, in accordo al quale i sintomi psichiatrici emergono quando il peso cumulativo degli stressor eccede la soglia di vulnerabilità individuale, sostiene che lo stress psicosociale sia implicato nello sviluppo dei sintomi psicotici. Un altro approccio interessante allo studio della vulnerabilità nello sviluppo della psicosi è rappresentato dal concetto dei sintomi di base. Obiettivo: Scopo del presente lavoro è quello di proporre una integrazione tra questi due modelli e investigare la possibile associazione tra sintomi psicotici, sintomi di base, stress percepito e eventi di vita in un campione di pazienti affetti da schizofrenia, disturbo schizoaffettivo e disturbo bipolare con e senza sintomi psicotici. Metodi: Sono stati arruolati 112 pazienti in due ospedali universitari e sono stati sottoposti ad una valutazione della sintomatologia psichiatrica (Positive and Negative Syndrome Scale, PANSS), sintomi di base (Frankfurt Complaint Questionnaire, FCQ), stress percepito (Stress-related Vulnerability Scale, SVS), e eventi di vita (scala di Paykel). Risultati: I pazienti affetti da disturbo bipolare (sia con che senza sintomi psicotici) hanno mostrato un maggiore numero di eventi di vita indipendenti (p<0.001) e tendevano a riportare con maggior frequenza almeno un evento di vita nei 6 mesi precedenti (p<0.001). Non sono emerse differenze significative tra i due gruppi rispetto allo stress percepito o ai sintomi di base. Nel campione totale, la regressione lineare multipla ha mostrato un’associazione dei livelli di stress percepito tanto con l’intensità delle esperienze soggettive disturbanti (p<0.001) che con la gravita della sintomatologia psichiatrica (p<0.05). Conclusioni: Nel presente campione, gli eventi di vita e i sintomi di base non hanno svolto un ruolo significativo nell’influenzare i sintomi psicotici, rispetto alla percezione soggettiva dello stress e la gravità della psicopatologia. Complessivamente, questi risultati possono essere informativi per le terapie riabilitative volte a migliorare la resilienza e le strategie di coping in questo gruppo vulnerabile di pazienti.
27-gen-2015
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