L’articolo si concentra sulle politiche culturali relative al cosiddetto teatro sociale (applied theatre) in Italia, offrendo anzitutto una sintesi del periodo che va da metà del XX secolo ai nostri giorni. L’autore si concentra sui paradigmi politico-economici su cui si fondano gli attuali approcci di intervento pubblico e di valutazione degli impatti sociali delle attività teatrali, rilevando alcune criticità, individuate in particolare nel principi utilitaristici (per molti aspetti coerenti con le forme del cosiddetto capitalismo estetico), che negli impatti sociali, spesso da dimostrare tramite valutazioni quantitative, individuano un valore primario rispetto alle ambizioni politiche ed estetiche proprie del teatro. L’articolo evidenzia, inoltre, come gli odierni programmi di intervento modellati su sempre più precise e condizionanti agende politiche nazionali o sovranazionali, cui le attività teatrali tendono, spesso inconsciamente, ad adeguarsi per necessità di sopravvivenza economica, rischino di de-radicalizzare, modificare o minare alla base la vocazione naturalmente politica delle pratiche teatrali, privandole di quelle libertà su cui sempre si è fondata la capacità del teatro di mettere in discussione e trascendere l’ordine esterno, di agire come momento di immaginazione e progettazione individuale e comunitaria.
Sulle politiche culturali relative al “teatro sociale” in Italia. Una proposta di sintesi e qualche perplessità / Locatelli, Stefano. - In: BIBLIOTECA TEATRALE. - ISSN 0045-1959. - 138:luglio-dicembre 2022(2022), pp. 37-58.
Sulle politiche culturali relative al “teatro sociale” in Italia. Una proposta di sintesi e qualche perplessità
stefano locatelli
2022
Abstract
L’articolo si concentra sulle politiche culturali relative al cosiddetto teatro sociale (applied theatre) in Italia, offrendo anzitutto una sintesi del periodo che va da metà del XX secolo ai nostri giorni. L’autore si concentra sui paradigmi politico-economici su cui si fondano gli attuali approcci di intervento pubblico e di valutazione degli impatti sociali delle attività teatrali, rilevando alcune criticità, individuate in particolare nel principi utilitaristici (per molti aspetti coerenti con le forme del cosiddetto capitalismo estetico), che negli impatti sociali, spesso da dimostrare tramite valutazioni quantitative, individuano un valore primario rispetto alle ambizioni politiche ed estetiche proprie del teatro. L’articolo evidenzia, inoltre, come gli odierni programmi di intervento modellati su sempre più precise e condizionanti agende politiche nazionali o sovranazionali, cui le attività teatrali tendono, spesso inconsciamente, ad adeguarsi per necessità di sopravvivenza economica, rischino di de-radicalizzare, modificare o minare alla base la vocazione naturalmente politica delle pratiche teatrali, privandole di quelle libertà su cui sempre si è fondata la capacità del teatro di mettere in discussione e trascendere l’ordine esterno, di agire come momento di immaginazione e progettazione individuale e comunitaria.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Locatelli_Sulle-politiche-culturali _2022.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
875.97 kB
Formato
Adobe PDF
|
875.97 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.