Nell’intento di delineare un quadro più organico possibile della società e del quotidiano della città medievale di Cencelle (VT), per giungere a una lettura del dato materiale nella sua globalità, tra i vari ragionamenti portati avanti negli anni, il tema dell’alimentazione e della ricostruzione della dieta risulta essere tra i più ‘appetibili’, poiché la conoscenza di una società passa anche e soprattutto attraverso il cibo. Nello specifico, proprio l’attenzione rivolta dalla scrivente all’analisi delle classi ceramiche non rivestite ha portato a privilegiare discorsi e questioni che si nutrono dei campi applicativi afferenti all’archeologia dell’alimentazione, portandoci a riflettere su aspetti riguardanti la società, le persone che utilizzavano questi recipienti e le loro ipotetiche funzioni. Prendendo in considerazione gli aspetti legati alla ricostruzione della dieta, un approccio multidisciplinare diventa dunque fondamentale per confrontare i risultati e omologare ipotesi e prospettive in un quadro di ragionamenti comuni. Da quest’ultimo approccio vogliamo dunque ripartire per provare a tracciare un quadro delle presenze alimentari rinvenute, effettuato tramite l'analisi dei resti organici, per vagliare le possibili ipotesi ed esaminare i possibili spunti di riflessione che ne derivano.
Nell’olla piccola c’è il vino buono. Riflessioni e prospettive di ricerca intorno all’analisi dei resti organici su alcuni recipienti da Cencelle / Previti, Giulia. - 2:IX(2022), pp. 439-443. (Intervento presentato al convegno IX Congresso Nazionale di Archeologia Medievale tenutosi a Alghero).
Nell’olla piccola c’è il vino buono. Riflessioni e prospettive di ricerca intorno all’analisi dei resti organici su alcuni recipienti da Cencelle
Giulia Previti
2022
Abstract
Nell’intento di delineare un quadro più organico possibile della società e del quotidiano della città medievale di Cencelle (VT), per giungere a una lettura del dato materiale nella sua globalità, tra i vari ragionamenti portati avanti negli anni, il tema dell’alimentazione e della ricostruzione della dieta risulta essere tra i più ‘appetibili’, poiché la conoscenza di una società passa anche e soprattutto attraverso il cibo. Nello specifico, proprio l’attenzione rivolta dalla scrivente all’analisi delle classi ceramiche non rivestite ha portato a privilegiare discorsi e questioni che si nutrono dei campi applicativi afferenti all’archeologia dell’alimentazione, portandoci a riflettere su aspetti riguardanti la società, le persone che utilizzavano questi recipienti e le loro ipotetiche funzioni. Prendendo in considerazione gli aspetti legati alla ricostruzione della dieta, un approccio multidisciplinare diventa dunque fondamentale per confrontare i risultati e omologare ipotesi e prospettive in un quadro di ragionamenti comuni. Da quest’ultimo approccio vogliamo dunque ripartire per provare a tracciare un quadro delle presenze alimentari rinvenute, effettuato tramite l'analisi dei resti organici, per vagliare le possibili ipotesi ed esaminare i possibili spunti di riflessione che ne derivano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.