Il romanesco contemporaneo, così come diverse varietà italo-romanze centro-meridionali, è caratterizzato dal rotacismo della laterale davanti a consonante (p.es. falso > farzo, qualche > quarche ecc.). Sebbene quella di oggi sia una situazione fondamentalmente stabile – e lo è perlomeno dal Settecento – lo stesso non può dirsi per i secoli precedenti : del fenomeno si hanno scarse tracce sino al Quattrocento. Compare infatti solo in poche forme delle Storie de Troja et de Roma (13esimo secolo), e in molte forme della Cronica dell’Anonimo romano dove, inoltre, si trova a convivere con un altro singolare esito di l davanti a consonante ovvero quello iotizzato (p.es. aitro ‘altro’, faiza ‘falsa’, cavaicare ‘cavalcare’). Studi più e meno recenti (vd. Merlo, 1959 ; Ernst, 1970 ; Trifone, 1992, 2008), sulla base della ormai classica distinzione del romanesco in due fasi, tendono a identificare i due fenomeni menzionati come appartenenti uno (la iotizzazione) al romanesco di prima fase e l’altro (il rotacismo) a quello di seconda. Tuttavia, la natura e il numero delle fonti suggeriscono una soluzione meno netta e in parte diversa. Attraverso lo spoglio di un corpus di documenti pratici e letterari in romanesco scritti fra 13esimo e 19esimo secolo e il confronto con fonti di area mediana e toscana, si ricostruisce la diacronia degli sviluppi della laterale preconsonantica cercando di precisarne periodo, modalità di insorgenza ed eventuale diffusione nel lessico.
Note sugli sviluppi della laterale preconsonantica nel romanesco di prima e seconda fase / Virgili, Sara. - In: LA LINGUA ITALIANA. - ISSN 1724-9074. - XVIII(2023), pp. 95-115. [10.19272/202204301005]
Note sugli sviluppi della laterale preconsonantica nel romanesco di prima e seconda fase
Virgili, Sara
2023
Abstract
Il romanesco contemporaneo, così come diverse varietà italo-romanze centro-meridionali, è caratterizzato dal rotacismo della laterale davanti a consonante (p.es. falso > farzo, qualche > quarche ecc.). Sebbene quella di oggi sia una situazione fondamentalmente stabile – e lo è perlomeno dal Settecento – lo stesso non può dirsi per i secoli precedenti : del fenomeno si hanno scarse tracce sino al Quattrocento. Compare infatti solo in poche forme delle Storie de Troja et de Roma (13esimo secolo), e in molte forme della Cronica dell’Anonimo romano dove, inoltre, si trova a convivere con un altro singolare esito di l davanti a consonante ovvero quello iotizzato (p.es. aitro ‘altro’, faiza ‘falsa’, cavaicare ‘cavalcare’). Studi più e meno recenti (vd. Merlo, 1959 ; Ernst, 1970 ; Trifone, 1992, 2008), sulla base della ormai classica distinzione del romanesco in due fasi, tendono a identificare i due fenomeni menzionati come appartenenti uno (la iotizzazione) al romanesco di prima fase e l’altro (il rotacismo) a quello di seconda. Tuttavia, la natura e il numero delle fonti suggeriscono una soluzione meno netta e in parte diversa. Attraverso lo spoglio di un corpus di documenti pratici e letterari in romanesco scritti fra 13esimo e 19esimo secolo e il confronto con fonti di area mediana e toscana, si ricostruisce la diacronia degli sviluppi della laterale preconsonantica cercando di precisarne periodo, modalità di insorgenza ed eventuale diffusione nel lessico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.