Il percorso logico tracciato congiunge il punto (iniziale) dell’attività amministrativa para-normativa a quello (intermedio) della discrezionalità amministrativa e poi a quello (finale) della conformazione dei territori e dei diritti reali privati. L’interesse di ricerca si è sviluppato, in generale, sull’appropriatezza dello strumento pianificatorio e di quello vincolistico rispetto ai principi costituzionali in materia di paesaggio e, in particolare, sull’appropriatezza degli strumenti scelti e adottati, in collaborazione con il Ministero competente, da due regioni. Il lavoro ha inteso analizzare quanto il valore (costituzionale) “paesaggio” riceva “tutela” giuridica dai piani di cui al vigente codice dei beni culturali e del paesaggio e, conseguentemente, quanto (e come) il diritto di proprietà privata (anch’esso costituzionalmente riconosciuto e garantito) possa essere conformato per realizzare la tutela del valore paesaggio. La ricerca ha dimostrato la sussistenza di alcuni limiti dello strumento pianificatorio, sia quale modello teorico sia nella casistica empirica, e di alcuni punti di forza (primo tra tutti il principio di sovraordinazione) che rendono stabile l’impianto normativo nazionale. La verifica di “tenuta” è stata fatta considerando il contenzioso e gli aggiornamenti ai piani. La ricerca ha inoltre dimostrato come (e perché) resti ancora valida, pur in presenza delle influenze normative sovranazionali, la gratuità del sacrificio del diritto reale conformato (fino al massimo grado di sacrificio della inedificabilità o dell’obbligo di demolizione) per esigenze paesaggistiche. Infine, il lavoro ha cercato di individuare se ci siano strumenti e spazi di tutela del paesaggio al di fuori del codice.

Pianificazione e conformazione paesaggistica / Asaro, Massimo. - (2023 Jan 18).

Pianificazione e conformazione paesaggistica

ASARO, Massimo
18/01/2023

Abstract

Il percorso logico tracciato congiunge il punto (iniziale) dell’attività amministrativa para-normativa a quello (intermedio) della discrezionalità amministrativa e poi a quello (finale) della conformazione dei territori e dei diritti reali privati. L’interesse di ricerca si è sviluppato, in generale, sull’appropriatezza dello strumento pianificatorio e di quello vincolistico rispetto ai principi costituzionali in materia di paesaggio e, in particolare, sull’appropriatezza degli strumenti scelti e adottati, in collaborazione con il Ministero competente, da due regioni. Il lavoro ha inteso analizzare quanto il valore (costituzionale) “paesaggio” riceva “tutela” giuridica dai piani di cui al vigente codice dei beni culturali e del paesaggio e, conseguentemente, quanto (e come) il diritto di proprietà privata (anch’esso costituzionalmente riconosciuto e garantito) possa essere conformato per realizzare la tutela del valore paesaggio. La ricerca ha dimostrato la sussistenza di alcuni limiti dello strumento pianificatorio, sia quale modello teorico sia nella casistica empirica, e di alcuni punti di forza (primo tra tutti il principio di sovraordinazione) che rendono stabile l’impianto normativo nazionale. La verifica di “tenuta” è stata fatta considerando il contenzioso e gli aggiornamenti ai piani. La ricerca ha inoltre dimostrato come (e perché) resti ancora valida, pur in presenza delle influenze normative sovranazionali, la gratuità del sacrificio del diritto reale conformato (fino al massimo grado di sacrificio della inedificabilità o dell’obbligo di demolizione) per esigenze paesaggistiche. Infine, il lavoro ha cercato di individuare se ci siano strumenti e spazi di tutela del paesaggio al di fuori del codice.
18-gen-2023
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