I primi documenti cistercensi stabilirono che non si poteva fondare una nuova abbazia senza che fossero stati costruiti oratorium, refectorium, dormitorium, cella hospitum e portaria. La cucina e il refettorio dovevano trovarsi sul lato opposto rispetto alla chiesa, per bilanciare spazialmente le due fonti dell'alimentazione fisica e spirituale. L'oratorium si occupava di nutrire le anime dei monaci, mentre il refettorio di fornire ristoro attraverso il cibo. Nelle prime costruzioni, questo edificio era parallelo al chiostro e successivamente se ne cambiò l'orientamento costruendolo in perpendicolare, forse per rispondere all'aumento del numero dei monaci che si affidavano all'ordine cistercense. Non si tratta di una norma generalizzabile, ma solo di una tendenza archiettonica e spaziale. La cucina, solitamente posta tra il refettorio dei monaci e quello dei conversi, disponeva di fuochi, forni e/o camini per la cottura degli alimenti, spazi per la preparazione dei cibi e una dispensa.
Il refettorio e la cucina di San Galgano (Chiusdino-SI): analisi sui materiali della campagna di scavo 2021 / Menghini, Cristina; Palmas, Carla. - (2022). (Intervento presentato al convegno IX Congresso Nazionale di Archeologia Medievale tenutosi a Alghero).
Il refettorio e la cucina di San Galgano (Chiusdino-SI): analisi sui materiali della campagna di scavo 2021
Menghini Cristina;Palmas Carla
2022
Abstract
I primi documenti cistercensi stabilirono che non si poteva fondare una nuova abbazia senza che fossero stati costruiti oratorium, refectorium, dormitorium, cella hospitum e portaria. La cucina e il refettorio dovevano trovarsi sul lato opposto rispetto alla chiesa, per bilanciare spazialmente le due fonti dell'alimentazione fisica e spirituale. L'oratorium si occupava di nutrire le anime dei monaci, mentre il refettorio di fornire ristoro attraverso il cibo. Nelle prime costruzioni, questo edificio era parallelo al chiostro e successivamente se ne cambiò l'orientamento costruendolo in perpendicolare, forse per rispondere all'aumento del numero dei monaci che si affidavano all'ordine cistercense. Non si tratta di una norma generalizzabile, ma solo di una tendenza archiettonica e spaziale. La cucina, solitamente posta tra il refettorio dei monaci e quello dei conversi, disponeva di fuochi, forni e/o camini per la cottura degli alimenti, spazi per la preparazione dei cibi e una dispensa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.