Da tempo le carte internazionali assegnano un ruolo cruciale alle comunità nei processi di riconoscimento dell’eredità culturale; un’evoluzione che, con un cambio di paradigma conoscitivo, ha investito qualsiasi traccia materiale del problema dell’identità, ovvero del riconoscimento di quel sistema di relazioni e valori che ciascun luogo serba in sé. Tra questi si annoverano anche i molti insediamenti industriali dismessi presenti sul nostro territorio. L’archeologia industriale è ormai un metodo di approccio scientifico consolidato che utilizza la fonte materiale come risorsa conoscitiva; tuttavia, nonostante i notevoli progressi compiuti, i suoi percorsi d’indagine non garantiscono di per sé il passaggio a processi di patrimonializzazione. I motivi di questa divaricazione sono molteplici. In primo luogo la crescente diffusione dei paesaggi industriali abbandonati sul territorio, incrementata negli ultimi decenni dalla Quarta rivoluzione industriale, secondariamente le loro dimensioni che in molti casi occupano aree ragguardevoli, localizzate in prossimità o negli stessi centri storici che le rendono appetibili alla minaccia speculativa; infine il degrado che quasi sempre ne connota le strutture. Il presente saggio, ripercorrendo le vicende della Snia Viscosa, importante fabbrica della periferia romana, dismessa da circa settant’anni, intende indagare in che misura e attraverso quali processi sociali e/o conoscitivi, i luoghi della produzione dotati di una forte connotazione simbolica possano veder riconosciuta la propria valenza testimoniale.
Relitto urbano o memoria collettiva? Il complesso dell’ex SNIA-Viscosa a Roma / Ercolino, Maria Grazia. - In: MATERIALI E STRUTTURE. - ISSN 1121-2373. - 22(2022), p. 85.
Relitto urbano o memoria collettiva? Il complesso dell’ex SNIA-Viscosa a Roma
Maria Grazia Ercolino
2022
Abstract
Da tempo le carte internazionali assegnano un ruolo cruciale alle comunità nei processi di riconoscimento dell’eredità culturale; un’evoluzione che, con un cambio di paradigma conoscitivo, ha investito qualsiasi traccia materiale del problema dell’identità, ovvero del riconoscimento di quel sistema di relazioni e valori che ciascun luogo serba in sé. Tra questi si annoverano anche i molti insediamenti industriali dismessi presenti sul nostro territorio. L’archeologia industriale è ormai un metodo di approccio scientifico consolidato che utilizza la fonte materiale come risorsa conoscitiva; tuttavia, nonostante i notevoli progressi compiuti, i suoi percorsi d’indagine non garantiscono di per sé il passaggio a processi di patrimonializzazione. I motivi di questa divaricazione sono molteplici. In primo luogo la crescente diffusione dei paesaggi industriali abbandonati sul territorio, incrementata negli ultimi decenni dalla Quarta rivoluzione industriale, secondariamente le loro dimensioni che in molti casi occupano aree ragguardevoli, localizzate in prossimità o negli stessi centri storici che le rendono appetibili alla minaccia speculativa; infine il degrado che quasi sempre ne connota le strutture. Il presente saggio, ripercorrendo le vicende della Snia Viscosa, importante fabbrica della periferia romana, dismessa da circa settant’anni, intende indagare in che misura e attraverso quali processi sociali e/o conoscitivi, i luoghi della produzione dotati di una forte connotazione simbolica possano veder riconosciuta la propria valenza testimoniale.File | Dimensione | Formato | |
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