Il seminario scientifico internazionale ospitato il 23 e il 24 settembre in una delle grandi aule gradonate dell’edificio che ospitano l’insegnamento della Matematica fin dal 1936, è stato occasione per presentare i risultati della ricerca svolta da un gruppo di studiosi di Sapienza sulla quest'opera di Gio Ponti del 1935, collocata all'interno della città universitaria di Roma. Il lavoro è stato finanziato da The Getty Foundation nell’ambito del programma Keeping It Modern del 2018 e ha consentito - per la prima volta nella storia della città universitaria - di affrontare uno studio unitario e interdisciplinare su questo capolavoro dell’architettura del Novecento italiano, al fine di delineare un Piano di Conservazione Programmata che consenta di tutelare l’opera pur mantenendo inalterata la sua destinazione d’uso. L’evento si è articolato in due giornate: alla presentazione dell’esperienza di ricerca svolta in Sapienza, ha fatto seguito il confronto con altri casi di studio di conservazione, tutela e restauro di edifici e complessi novecenteschi dedicati alla formazione universitaria, in Italia e all’estero. Si è voluto infatti restituire un quadro complessivo degli studi sull’argomento, rivelativo dell’attenzione che gli specialisti e il pubblico più ampio prestano oggi al patrimonio architettonico universitario. Fra i contributi, sono trattate altre due opere di Ponti: l’edificio del Rettorato e il ‘Liviano’ dell’Università di Padova disegnati negli anni Trenta (Marta Nezzo e Giuliana Tomasella) e l’Edificio Trifoglio per il Politecnico di Milano, progettato alla fine degli anni Cinquanta (Emilio Faroldi), ma anche la sede della Bocconi a Milano, disegnata da Giuseppe Pagano negli stessi anni in cui lavorava all’Istituto di Fisica per la città Universitaria di Roma (Barbara Galli), e i Collegi Universitari disegnati da Giancarlo De Carlo, per Urbino quale formidabile esperimento di edilizia universitaria di fine anni Sessanta (Davide Del Curto). Di sicuro interesse appaiono poi i casi di studio internazionali, con l’inedito caso del campus della Nanzan University in Giappone che propone un inaspettato approccio conservativo (Pietro Vecchi), all’Edificio della Facoltà di Architettura dell’Università di San Paolo in Brasile quale esempio di architettura modernista su cui si è purtroppo intervenuti prima che un finanziamento di Getty Foundation consentisse di acquisire una sufficiente conoscenza scientifica dello stato di fatto (Beatriz Mugayar Kühl, Silvio Oksman), e prosegue col rutilante caso delle Scuole Nazionali d’Arte di Cuba dove la conservazione del manufatto diventa un processo integrato con la vita della collettività, come nel caso dei campus universitari centro e sudamericani di Caracas (Carmen Daly) e di Città del Messico (Juan Ignacio Del Cueto Ruiz-Funes). Quest’ultimi insegnano come, nonostante la crisi economica, politica e sociale che investe questi paesi, la collettività possa ritrovare coesione e spirito d’iniziativa proprio a fronte del proprio patrimonio architettonico, agendo a favore della sua tutela.
La città universitaria diventa patrimonio architettonico. Ricerche sulla Scuola di Matematica di Gio Ponti al confronto con casi di studio italiani e stranieri / Salvo, Simona Maria Carmela. - (2022). (Intervento presentato al convegno LA CITTÀ UNIVERSITARIA DI ROMA DIVENTA PATRIMONIO ARCHITETTONICO Ricerche sulla Scuola di Matematica di Gio Ponti al confronto con casi di studio italiani e stranieri a cura di Simona Salvo tenutosi a Roma, città universitaria, presso l'edificio sede del Dipartimento di Matematica di "Sapienza" Università di Roma nel 23-24 settembre 2022).
La città universitaria diventa patrimonio architettonico. Ricerche sulla Scuola di Matematica di Gio Ponti al confronto con casi di studio italiani e stranieri
Simona Maria SALVO
2022
Abstract
Il seminario scientifico internazionale ospitato il 23 e il 24 settembre in una delle grandi aule gradonate dell’edificio che ospitano l’insegnamento della Matematica fin dal 1936, è stato occasione per presentare i risultati della ricerca svolta da un gruppo di studiosi di Sapienza sulla quest'opera di Gio Ponti del 1935, collocata all'interno della città universitaria di Roma. Il lavoro è stato finanziato da The Getty Foundation nell’ambito del programma Keeping It Modern del 2018 e ha consentito - per la prima volta nella storia della città universitaria - di affrontare uno studio unitario e interdisciplinare su questo capolavoro dell’architettura del Novecento italiano, al fine di delineare un Piano di Conservazione Programmata che consenta di tutelare l’opera pur mantenendo inalterata la sua destinazione d’uso. L’evento si è articolato in due giornate: alla presentazione dell’esperienza di ricerca svolta in Sapienza, ha fatto seguito il confronto con altri casi di studio di conservazione, tutela e restauro di edifici e complessi novecenteschi dedicati alla formazione universitaria, in Italia e all’estero. Si è voluto infatti restituire un quadro complessivo degli studi sull’argomento, rivelativo dell’attenzione che gli specialisti e il pubblico più ampio prestano oggi al patrimonio architettonico universitario. Fra i contributi, sono trattate altre due opere di Ponti: l’edificio del Rettorato e il ‘Liviano’ dell’Università di Padova disegnati negli anni Trenta (Marta Nezzo e Giuliana Tomasella) e l’Edificio Trifoglio per il Politecnico di Milano, progettato alla fine degli anni Cinquanta (Emilio Faroldi), ma anche la sede della Bocconi a Milano, disegnata da Giuseppe Pagano negli stessi anni in cui lavorava all’Istituto di Fisica per la città Universitaria di Roma (Barbara Galli), e i Collegi Universitari disegnati da Giancarlo De Carlo, per Urbino quale formidabile esperimento di edilizia universitaria di fine anni Sessanta (Davide Del Curto). Di sicuro interesse appaiono poi i casi di studio internazionali, con l’inedito caso del campus della Nanzan University in Giappone che propone un inaspettato approccio conservativo (Pietro Vecchi), all’Edificio della Facoltà di Architettura dell’Università di San Paolo in Brasile quale esempio di architettura modernista su cui si è purtroppo intervenuti prima che un finanziamento di Getty Foundation consentisse di acquisire una sufficiente conoscenza scientifica dello stato di fatto (Beatriz Mugayar Kühl, Silvio Oksman), e prosegue col rutilante caso delle Scuole Nazionali d’Arte di Cuba dove la conservazione del manufatto diventa un processo integrato con la vita della collettività, come nel caso dei campus universitari centro e sudamericani di Caracas (Carmen Daly) e di Città del Messico (Juan Ignacio Del Cueto Ruiz-Funes). Quest’ultimi insegnano come, nonostante la crisi economica, politica e sociale che investe questi paesi, la collettività possa ritrovare coesione e spirito d’iniziativa proprio a fronte del proprio patrimonio architettonico, agendo a favore della sua tutela.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.