Il presente contributo si propone di esaminare la questione linguistica in Ungheria durante la dittatura comunista del periodo storico compreso tra il 1948 e il 1990. Dopo una premessa di carattere storico incentrata sulla nascita e l’evoluzione della questione della lingua in Ungheria, si delineano gli interventi pilotati a livello linguistico dalla dittatura comunista in funzione di un modellamento unitario. Tale azione di pianificazione linguistica storicamente si ricollega alla prima fase della Riforma della lingua in Ungheria (1772-1830). L’omogeneità linguistica auspicata dal regime comunista viene inseguita tramite la tutela linguistica controllata, i programmi di istruzione pubblica volti ad ignorare le varietà linguistiche, la censura, la modificazione semantica dei concetti legati alla sfera dell’ideologia e con una manipolazione linguistica indiretta ottenuta attraverso il processo di industrializzazione e urbanizzazione forzate. Tutto ciò crea uno stato di instabilità e disorientamento nella società ungherese che potrà riacquisire un equilibrio dal punto di vista linguistico dopo la caduta del Muro, riconoscendo la stessa importanza a tutte le varietà linguistiche a patto che assolvano il loro compito, quello di assicurare una comunicazione efficace tra i membri della comunità dei parlanti.
Gli spazi linguistici nell’Ungheria comunista / Rozsavolgyi, Edit. - In: RIVISTA DI STUDI UNGHERESI. - ISSN 2035-7133. - 20:Nuova Serie(2021), pp. 73-82.
Gli spazi linguistici nell’Ungheria comunista
Rozsavolgyi Edit
2021
Abstract
Il presente contributo si propone di esaminare la questione linguistica in Ungheria durante la dittatura comunista del periodo storico compreso tra il 1948 e il 1990. Dopo una premessa di carattere storico incentrata sulla nascita e l’evoluzione della questione della lingua in Ungheria, si delineano gli interventi pilotati a livello linguistico dalla dittatura comunista in funzione di un modellamento unitario. Tale azione di pianificazione linguistica storicamente si ricollega alla prima fase della Riforma della lingua in Ungheria (1772-1830). L’omogeneità linguistica auspicata dal regime comunista viene inseguita tramite la tutela linguistica controllata, i programmi di istruzione pubblica volti ad ignorare le varietà linguistiche, la censura, la modificazione semantica dei concetti legati alla sfera dell’ideologia e con una manipolazione linguistica indiretta ottenuta attraverso il processo di industrializzazione e urbanizzazione forzate. Tutto ciò crea uno stato di instabilità e disorientamento nella società ungherese che potrà riacquisire un equilibrio dal punto di vista linguistico dopo la caduta del Muro, riconoscendo la stessa importanza a tutte le varietà linguistiche a patto che assolvano il loro compito, quello di assicurare una comunicazione efficace tra i membri della comunità dei parlanti.File | Dimensione | Formato | |
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